Ciao a tutti,
cari All Stars. Dopo il Brain
Training #4 dell’allenamento senza palla, torno, passato più di un anno, a
cimentarmi come autore di un post rompicapo. Anche questa volta non si tratta
di un BT matematico, ma di un problema risolvibile con un po’ di ragionamento,
quindi alla portata di tutti i volenterosi. Non occorre nessuna competenza
specifica per risolverlo, bastano carta e matita e, per qualcuno, non
occorreranno nemmeno quelle.
Il nocciolo del
dilemma l’ho trovato in rete . Mi ha affascinato e, dopo averne compreso
l’impianto logico, mi sono divertito a creare una storiellina ambientata nel
mondo dei nostri allenamenti. I protagonisti della fiction sono Max e la voglia
di migliorare degli All Stars. Una voglia così irrefrenabile da portare Max a
fare un patto… con l’aldilà!
Se qualcuno di
voi avesse dubbi o richieste di chiarimento, posti pure un commento in
proposito. Se il BT #9 non dovesse sembrare ben posto, risponderò a beneficio
di tutti i lettori. Come sempre, in
pieno spirito All Stars Blog, tutti i tentativi di soluzione sono leciti, siano
essi logici, matematici, filosofici o solo spiritosi. Buona lettura e buone
elucubrazioni!
Brain
Training #9: gli Zombie di Max
La stagione
sportiva 2011/2012 degli All Stars comincia a settembre. Al comando c’è sempre,
insostituibile, Patrice, il nostro coach di Grenoble. Un nuovo roster di
giocatori, invece, coeso e affiatato, suda e salta sotto la sua direzione. La
vita sportiva della squadra continua felice per tutto l’inverno. La serenità,
l’impegno e il divertimento non vengono mai meno. Le serate in palestra sono
piacevoli e coinvolgenti. Non mancano né la preparazione fisica, né i momenti
tecnico-tattici e nemmeno le partitelle e la goliardia.
Gli All Stars
si allenano felici, in perfetta armonia, fin quando, però, purtroppo, dopo
diverse sconfitte nelle partite amichevoli, l’umore della squadra comincia a
incrinarsi. Nel febbraio 2012 gli All Stars perdono la terza amichevole di fila
e i malumori nello spogliatoio aumentano. La squadra decide così, d’accordo col
coach, di ritrovarsi una sera per discutere un pochino dell’andamento degli
allenamenti.
I giocatori e
Patrice si ritrovano di sera, a Vimercate, come sempre, presso la residenza
Monteleone. Durante l’incontro emerge qualche proposta, qualche ipotesi di
miglioramento, tuttavia gli All Stars si ritrovano tutti concordi nella volontà
di proseguire con i consueti allenamenti. L’incontro serale unisce la squadra
che si ritrova d’accordo nel continuare sulla strada che si stava già
percorrendo. Si decide che i risultati arriveranno grazie alla costanza e
all’intensità degli allenamenti già in corso. E, se gli avversari dovessero
ancora vincere le partite, buon per loro, l’importante rimarrà per gli Alls la
voglia di impegnarsi e migliorarsi.
Ringraziato
Rocco per la consueta ospitalità, a tarda ora, gli All Stars fanno ritorno
verso le loro case. In auto, i giocatori, intorpiditi dal freddo, viaggiano con
lo spirito rinfrancato. Max è felice per l’unità d’intenti del gruppo, ma, in
fondo in fondo, non è del tutto soddisfatto. Vorrebbe si facesse di più.
Vorrebbe, almeno lui, intraprendere qualcosa per far vincere di più la propria
squadra. Lungo la strada le parole dei compagni e del coach si rincorrono
rumorose dentro di lui.
Giunto a casa,
Max fatica a rilassarsi. E’ nel letto ma non dorme. Non vuole perdere altre
amichevoli contro squadre peggio affiatate e peggio organizzate. Non trova
pace. Le voci della riunione rimbombano ancora nella sua testa e scacciano il
sonno. Max continua a pensare e ripensare. L’albero algoritmico delle sue
riflessioni si fa pesante. Il suo respiro aumenta la cadenza. Max si rigira di
continuo.
Poi, dal nulla,
gradualmente, un inaspettato tepore lo circonda. Una nube di caldo avvolge Max
e lo tranquillizza. Max si sente piacevolmente cullato. Come solo in un sogno
può accadere, gli sembra di aprire gli occhi e di riconoscere la figura
luminescente di Antoine-Laurent de Lavoisier. Il padre della Chimica gli si
avvicina, gli pone una mano sulla fronte, con una carezza chiude al giovane (?)
discepolo le stanche palpebre e amorevolmente gli parla.
Dopo un tempo
indefinito la stanza è di nuovo completamente buia e Max ha gli occhi ancora
dolcemente serrati. Sicuro di conoscere la soluzione da consegnare alla sua
squadra, non si dimena più nel letto. Il suo respiro è tornato calmo e
regolare. Sotto il silenzio del primissimo mattino piccole tracce dello spirito
di Lavoisier guidano il pensiero di Max. Egli accende l’abat-jour e scorge sul
comodino il suo cellulare, silenzioso. Con la mano lo porta sé, scrive un sms e
lo invia.
Due minuti
dopo, a qualche chilometro di distanza, Patrice viene svegliato da un jingle
del suo cellulare. Apre gli occhi e legge il messaggio di Max: “Ho parlato
con lo Spirito di Lavoisier. Lunedì voglio tutta la squadra in palestra mezz'ora
prima”.
Passano due
giorni e la squadra si ritrova a Sulbiate, ma questa volta alle 21.00 sono già
tutti in palestra, in maglietta e ginocchiere, agli ordini del coach. Patrice
non perde tempo, fa accomodare i ragazzi sui seggiolini della palestra e chiama
a sé la banda numero 8. Max si avvicina con un’ampolla marrone fosforescente,
si volta verso la squadra e parla così.
“Ciao a
tutti. Da questa sera cambierà qualcosa nei nostri allenamenti. In
quest’ampolla c’è la Pagnanite, la pozione creata da me che trasformerà
ciascuno di noi in un giocatore di pallavolo capace di assorbire completamente
tutti gli insegnamenti che verranno impartiti nelle due ore successive alla sua
assunzione. Ne berremo un bicchiere ciascuno, a partire da oggi, prima di ogni
allenamento. Facendo così, tutti noi, dalle 21.30 alle 23.30 miglioreremo
tantissimo e nel giro di pochi allenamenti saremo in grado di battere qualunque
squadra. Ogni volta, per due ore, ci trasformeremo come capacità di
apprendimento, ma esternamente saremo noi stessi in tutto e per tutto. La
Pagnanite sarà per tutti noi portatrice solo di giovamento interiore. Per tutti
sarà così, tranne che per almeno uno di noi, ahimè. Nella Pagnanite c’è un
ingrediente magico consegnatomi dallo Spirito di Lavoisier. Per ottenere
quell’ingrediente ho dovuto concedere allo Spirito di Lavoisier che, almeno uno
di noi, assumendo la Pagnanite, muti per due ore la propria natura. Almeno uno
di noi avrà i miglioramenti pallavolistici di tutti gli altri ma diventerà
anche, per due ore, uno Zombie. Chi si trasformerà in uno Zombie lo farà ogni
volta che berrà la Pagnanite e, oltre a trasformarsi in uno Zombie e ad essere
visto come Zombie, vedrà gli altri Zombie ma non si accorgerà di esserlo! Solo
gli altri noteranno in lui l’orribile trasformazione! Chi, già da stasera, non
diverrà uno Zombie, può essere sicuro che non lo diverrà mai. I giocatori che
per due ore diventeranno Zombie non avranno la coscienza di esserlo, potranno
solo dedurlo grazie a dei ragionamenti strettamente logici, partendo dalla
considerazione che almeno una persona in squadra, pur inconsapevole, sarà uno Zombie
in ogni allenamento. Coloro che, con l’andare degli allenamenti, dedurranno di
essere i protagonisti delle trasformazioni in Zombie, come conseguenza di ciò
semplicemente non si presenteranno più a Sulbiate a partire dall’allenamento
successivo, senza dire nulla e senza segnalarlo a nessuno. Coloro che vedranno
uno o più compagni trasformarsi in Zombie, non vedranno se la stessa cosa starà
accadendo anche a se stessi e non dovranno comunicare a nessuno quali giocatori
vedranno diventare Zombie, nemmeno agli stessi Zombie. Chi di voi dedurrà
necessariamente di far parte di coloro che diventano Zombie, smetterà di
presentarsi agli allenamenti. Se qualcuno di voi non si comporterà secondo queste istruzioni, tutta la squadra incorrerà
nella maledizione dello Spirito di Lavoisier e gli Zombie rimarranno tali per
sempre.”
Dopo cinque
allenamenti con la Pagnanite accade quello che ha prefigurato Max: al sesto
allenamento non tutti gli All Stars si presentano a Sulbiate.
Quanti
All Stars deducono di trasformarsi in Zombie e non si presentano al sesto
allenamento? Perché essi abbandonano gli allenamenti dopo aver bevuto la
Pagnanite per 5 volte?