Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

31/12/11

A Christmas Carol

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Alle stelle luminescenti
che pervadon sempre crescenti
le emozioni de' nostri eventi


Music video by Annie Lennox performing God Rest Ye Merry Gentlemen. (C) 2010 La Lennoxa

30/12/11

L'attacco del centrale: il primo tempo

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Introduzione
L’attacco di primo tempo è una delle giocate più belle e rappresentative della pallavolo: la velocità, la forza, il sincronismo, l’intesa, sono tutti aspetti che esaltano il gioco, i giocatori ed il pubblico. Una veloce ben eseguita è inoltre un'arma tattica fondamentale nella costruzione della strategia d’attacco di una squadra.
Un attacco di primo tempo non si può però improvvisare ed è un gesto tecnico difficile sia per l’alzatore che per il centrale: l’anticipo e la velocità necessari sono tali che i tempi di incontro con la palla sono stretti e ben stabiliti e non c'é quindi possibilità di significativi aggiustamenti “in corso d’opera”.

L’attacco di primo tempo
La definizione ”primo tempo” indica un’azione d’attacco in cui lo schiacciatore deve colpire la palla durante la parabola ascendente e quindi deve partire con la rincorsa mentre la palla si avvicina all'alzatore e staccare prima del tocco dell’alzatore. Quando l’alzatore palleggia, l’attaccante deve essere già in fase di volo.
L’attacco di primo tempo è fondamentalmente suddivisibile in 3 tipologie:

Veloce avanti: il palleggiatore serve davanti a sé una palla con traiettoria bassa e corta. L’attaccante stacca molto vicino al palleggiatore. E’ chiamata dall’alzatore con il numero 1.

Veloce dietro: anche in questo caso il palleggiatore serve una palla con traiettoria bassa e corta, ma dietro a sé. La traiettoria di rincorsa è più lunga, ma lo stacco è comunque molto vicino al palleggiatore. E’ chiamata con il numero 2.

Tesa al centro: si tratta di un’alzata molto veloce servita con traiettoria molto tesa, quasi orizzontale alla rete. L’attaccante stacca in questo caso circa 2 metri davanti all'alzatore. E’ chiamata con il numero 7.


L’attacco con stacco ad un piede, denominato comunemente “fast”, ha la particolarità di poter essere eseguito sia come un primo tempo che come un secondo tempo. Ne parleremo in un post ad hoc.

Aspetti fondamentali

Ricezione
Un attacco di primo tempo può iniziare solo da una ricezione perfetta. In caso di ricezione imprecisa sarà molto difficile se non impossibile sviluppare un attacco in veloce accettabile.
Per un’esecuzione ottimale infatti, l’alzatore deve essere alla distanza ottimale dalla rete (circa 1 metro) e deve potersi posizionare sotto la palla con buon anticipo.

Partenza
La scelta del momento in cui partire con la rincorsa é probabilmente l’aspetto più difficile da spiegare, apprendere ed automatizzare ma nel contempo è la chiave del successo del gesto tecnico.
Il centrale deve imparare a "leggere" la parabola di ricezione e scegliere in base a questa il tempo di partenza. E’ quindi fondamentale per il centrale non perdere mai di vista la palla, seguirla sempre con gli occhi e imparare a scegliere il tempo e il punto di salto ottimale. Nel contempo, l’alzatore deve leggere in anticipo la distanza da rete della palla e “sentire” lo spostamento e la posizione dell'attaccante.
Ci sono pochi suggerimenti da dare: sarà essenzialmente l’esperienza e il grado di conoscenza reciproca fra palleggiatore e centrale che porteranno al sicuro miglioramento di questo aspetto.

Rincorsa
Anche in questo caso poco da dire: la rincorsa deve essere rapida, anzi rapidissima!
L’ideale è adottare una rincorsa a due passi: la sequenza ottimale per i giocatori destrorsi prevede di partire con il piede sinistro in avanti ed eseguire la progressione di passi Destro-Sinistro (il contrario per i mancini o per chi vuole staccare con il piede destro avanti).
La direzione ottimale della rincorsa è quella con un angolo di compreso fra 45° e 60° rispetto alla rete, che permette la possibilità più ampia di angoli d’attacco. L’importante è comunque non eseguire una rincorsa troppo “diritta”, perpendicolare alla rete, che limita moltissimo le traiettorie.
L’ultimo passo deve essere rapidissimo e il piede di chiusura deve essere leggermente girato all’interno rispetto alla traiettoria della rincorsa: in questo modo si facilita la conversione della rincorsa in slancio verso l’alto.
All’ultimo passo, le braccia sono completamente slanciate indietro, in modo da poter essere utilizzate per migliorare l’elevazione. Lo stacco avviene a due piedi e contemporaneamente entrambe le braccia si slanciano in avanti ed in alto.

Stacco
Lo stacco deve avvenire quando la palla sta entrando nelle mani del palleggiatore, in maniera da anticipare l’alzata. Lo slancio delle braccia và anch’esso anticipato il più possibile, considerando che l'attacco prevede il colpo nella fase ascendente della parabola dell’alzata. E’ fondamentale staccare a:
  • circa mezzo metro dal palleggiatore (davanti o dietro), per poter colpire la palla durante la fase ascendente della traiettoria e anticipare il muro e la difesa avversari; per la tesa invece il centrale esegue lo stacco a 1,5 - 2 metri dall’alzatore (la maggiore distanza è compensata dalla parabola più diritta e dalla maggior velocità della palla);
  • circa 1 metro dalla rete per poter così avere a disposizione degli angoli d'attacco positivi, prevedendo un muro invadente dell'avversario che normalmente sarà singolo e frontale allo schiacciatore.

Alzata
Nelle veloci l’alzata deve avere una traiettoria bassa (meno di 1 metro sopra la rete) e corta (meno di 1 metro dall’alzatore), in maniera tale che il centrale possa colpire la palla sopra il nastro ancora in fase ascendente.
L’alzatore deve palleggiare a braccia alte, usando molto le dita ed i polsi e pochissimo le braccia, e con l’asse frontale del corpo perpendicolare alla rete, anticipando e velocizzando al massimo il movimento.
Nelle tese l’alzatore deve alzare una palla velocissima e con traiettoria praticamente orizzontale, in maniera da compensare la distanza maggiore con una maggiore velocità.
Per velocizzare ulteriormente l’esecuzione dei primi tempi, accorciare ancora di più le traiettorie e dare meno possibilità di lettura al muro avversario, il palleggio d'alzata potrà essere eseguito in sospensione.

Colpo sulla palla
Negli attacchi di primo tempo non è importante la forza ma la velocità d’esecuzione. A differenza degli attaccanti di banda, che devono caricare molto il braccio (braccio piegato all’indietro con gomito puntato verso l’alto) e il corpo (arco dorsale), il centrale deve optare per un caricamento molto più ridotto, mantenendo il braccio alto e appena piegato all’indietro a discapito della forza ma con la possibilità di massimizzare la velocità del colpo sulla palla.
Utilizzando meno il braccio e la spalla, sarà importantissimo usare di più il polso per imprimere forza e direzione: se si riesce ad attaccare senza muro si può optare per un attacco dritto, ma se il muro è davanti a noi diventa importantissimo usare la torsione del polso per angolare la palla fuori dal muro, in extra-rotazione (verso posto 5) o intra-rotazione (verso posto 1).
Con l’evoluzione della tecnica è possibile aiutarsi nel direzionamento del pallone con la torsione del busto.

Post Scriptum
Nel filmato seguente, tratto dal canale di YouTube UCSIVOLLEYBALL, ho cercato di evidenziare meglio il gesto tecnico e i requisiti importanti per la sua esecuzione, soffermandomi soprattutto sulla veloce avanti.
Nonostante l'evidente nazionalità orientale dei protagonisti, ho inserito come musica di sottofondo al filmato “French Lesson” dei Soft Machine. Chi ha orecchio per intendere, intenda…
Buona visione AllS! xD




22/12/11

Torneo Ten su la bàlla Ten su el ballon

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Ecco la foto della nostra squadra al torneo 'Ten su la bàlla Ten su el ballon' organizzato dal comune di Bellusco in occasione della maratona Telethon in collaborazione con la UILDM. In questa bellissima foto la nostra squadra è con Marco Rasconi, presidente della UILDM di Milano.

Solidarietà e Sport è un binomio che sprigiona da sè una forza soprannaturale.

E' stato bello esserci... e sarà bello tornarci.

01/12/11

2012/2013 La nuova stagione

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Lunedì, finalmente, iniziamo. Mi sono divertito settimana scorsa in palestra, nei 4 vs 3, e anche la volta prima, nei 6 vs 3, ma non vedevo l’ora che si ricominciasse tutti insieme, con il coach in testa. E’ giusto così: siamo una squadra e ogni squadra lavora con il proprio allenatore. Comincia, dunque, il quarto anno degli All Stars, il terzo ufficiale,  con “sede” a Sulbiate. Dopodomani, alle 21.30, saremo tutti lì, allineati e coperti, per ascoltare le parole introduttive di Pat e poi… si inizierà a sudare!

Scrivo poco per non interferire con il lavoro di Patrice anche se è ovvio che mi aspetto molto da tutto ciò che avverrà nei nostri lunedì e mercoledì sera. Io farò come l’anno scorso, lavorerò con l’obiettivo di arrivare a Pagnano 2013 nel miglior modo possibile, per poi “mollare”, più o meno gradatamente, a seconda del calendario dei tornei della futura stagione estiva. Sono nove mesi di volley e voglio che siamo ricchi di miglioramenti.

Obiettivi degli All Stars, li ha già fissati il coach, sono sicuro. Di questo non parlo a parte del fatto che mi aspetto un notevole miglioramento dello spirito di squadra: più presenze, più costanza e, nel magico rettangolo di gioco, bocche aperte solo per gridare “Mia!”, o “Uno!”, se la voce è quella di un alzatore.

Obiettivi miei… Questa estate ho dovuto arrendermi all’evidenza, 10 Davide non è più quello precedente l’infortunio del legamento nell’ottobre 2010. E pensare che, vien da ridere a dirlo, il ginocchio di quell’infortunio è stato, da giugno a oggi, l’unica cosa che non mi ha causato dolore. Ho provato, come nell’estate 2010, l’ultima libera da impegni, a dedicarmi solo ad allenamento e riposo, costante e programmato. Ho pensato di farlo con i ritmi di allora. Ma quei ritmi per me non vanno più bene. Ora posso fare solo due allenamenti a settimana e anche senza forzare, altrimenti pago e pago parecchio. L’obiettivo personale è quello di essere concentrato e di indirizzare bene le energie a disposizione. Vale a dire, in allenamento come nei tornei, pochi set ma giocati al 110% e, durante quei set, lasciare Joule sul terreno di gioco solo per i muri, le rincorse ed i salti, e non per dare il cinque a tutti alla fine di ogni punto.

Lunedì cominciamo, si diceva, ed anche quest’anno il nostro roster è cambiato. Qualcuno non c’è più, qualcuno di nuovo sta arrivando. Sono sicuro che rimarremo, come sempre, un gruppo di amici e che a Natale, quando posterò i miei auguri per le feste, avremo alle spalle un torneo di Bellusco a cui avrà partecipato una squadra… ordinata e felice.

Il mio indicatore della grinta ha fatto beep già da un po’ di settimane, è al 100%, ma io non stacco la spina. Ho intenzione di non lasciarlo scendere fino all’ultima partita che giocheremo a Pagnano. Sappiatevi regolare.