Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

29/01/10

24/01/10

La difesa: tattica di squadra - parte 2

4 commenti
Dopo un primo post sulla tattica difensiva dedicato al CMAV, ecco ora il CMAR, con tutti i suoi sistemi e variazioni.
Vi ricordo che in sostanza, mentre il CMAV prevede una disposizione 3-1-2 con il giocatore di posto 6 sempre impegnato nella copertura delle palle corte, il CMAR prevede la disposizione 3-2-1 con il giocatore 6 sempre lungo.
Nel CMAR esistono almeno 4 possibili varianti di difesa:
  1. copertura del pallonetto con il difensore laterale sul lato dell'attacco (1 su attacco da 4 e 5 su attacco da 2): è questo lo schema descritto da Patrice
  2. copertura del pallonetto con un attaccante che non partecipa al muro (per esempio 4 su attacco da 4 oppure l'alzatore che non fà il muro, come citato da Serena)
  3. copertura mista del pallonetto (da un lato come nel caso 1, dall'altro come nel caso 2)
  4. nessuna copertura preventiva del pallonetto

La prima soluzione è la più facile ed usata. La seconda variante ha il difetto di essere molto vulnerabile con un buon pallonetto lungolinea. La terza soluzione è la più duttile ma un pò più complicata, mentre la quarta è applicabile solo quando la palla corta è giocata raramente (e non è certo il nostro caso!).

Vediamo adesso come ci si dispone nel CMAR standard (1a variante), nel caso di attacco da posto 4 e con muro ad 1 o a 2:

  • 2 và a muro
  • 3 resta in posizione ruotando verso l'attaccante oppure và a muro
  • 1 avanza a coprire il muro
  • 6 resta in posizione ruotando verso l'attaccante
  • 4 si stacca da rete retrocedendo e ruotando verso l'attaccante
  • 5 si accentra leggermente, ruotando verso l'attaccante

Nel CMAV restano quindi sempre 2 giocatori nel cono d'ombra del muro, uno per le palle corte e l'altro per le palle alte e lunghe che scavalcano il muro.

Su attacco da posto 2 tutto è esattamente speculare ma non sarà chiaramente 1 che andrà a coprire il muro ma 5. Su difesa da attacco al centro il giocatore 3 và a muro mentre i difensori si dispongono formando un doppio semicerchio ruotando verso l'attaccante (molto simile al CMAV ma con 6 lungo).

La seconda variante descritta all'inizio e sponsorizzata da Serena può essere molto utile quando in prima linea c'è un palleggiatore che non fà muro: allora è proprio il palleggiatore che và a coprire la palla corta, mentre 1 resta a coprire la parallela. Con l'alzatore che parte da posto 3 ecco i movimenti da fare per l'attacco da posto 4 (speculari per attacco da posto 2).

Con il palleggiatore che parte da posto 2, lo schema varia e si complica: la disposizione è infatti diversa per attacco da posto 4 (copertura del muro da parte del palleggiatore) o da posto 2 (copertura da parte del difensore laterale). Ecco quindi la terza variante con copertura mista:

Ma adesso è necessario aprire una discussione fondamentale: per gli All Stars è più adatto il CMAV o il CMAR? Vi dò alcuni spunti (il più possibile neutri ed oggettivi) da cui potranno partire le vostre considerazioni.

CMAV

  • più conveniente contro squadre che giocano molte palle corte e che schiacciano poco; è utilizzato quasi universalmente da squadre govanile ed amatoriali di basso livello
  • più semplice nei movimenti; nel corso di una stessa azione i giocatori hanno sempre gli stessi compiti difensivi (non è vero nel CMAR dove 1 e 5 nella stessa azione possono cambiare più volte posizione)
  • garantisce un'ottima copertura delle palle corte (pallonetti, piazzate corte, schiacciate smorzate dal muro, attacco su secondo tocco dell'alzatore..) a patto che 6 sia molto mobile
  • lascia scoperta una parte importante del campo, il fondocampo, ed è quindi molto vulnerabile su palle lunghe che passano sopra il muro. Ha quindi bisogno di un muro alto e con buon tempismo, possibilmente sempre a 2

CMAR

  • più conveniente contro squadre che schiacciano e che giocano palle piazzate lunghe; più adatto a squadre tecnicamente più evolute ed utilizzato quasi universalmente a livello medio-alto
  • con tutte le sue varianti è più elastico, si adatta meglio alle tattiche d'attacco dei differenti avversari ed alle differenti formazioni della propria squadra
  • più complicato da eseguire, soprattutto nella variante mista
  • lascia scoperta la parallela, che però è la zona di attacco più difficoltosa, mentre copre bene le palle lunghe a scavalcare il muro. Ha bisogno di un muro che copra bene la parallela, anche se ad 1

Ai bloggers l'ardua sentenza...xD

20/01/10

ALL STARS Oreno IMBATTUTI !

20 commenti
Ecco le due formazioni che hanno "asfaltato" il Calco!!!

17/01/10

Continuiamo con il blog!

0 commenti
Cari All Stars Oreno, ecco qua l’esito del sondaggio: nessuno si è espresso in termini negativi a proposito del nostro blog, malgrado il fatto che i voti fossero completamente anonimi. Sono contento che questa iniziativa sia stata apprezzata. Un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito, con post o con commenti, ad arricchirlo. Domani è lunedì, un caloroso BUON LAVORO E/O BUONO STUDIO!!! a tutti.

16/01/10

La difesa: la tecnica del muro

12 commenti

Visto l'interesse sui post sulla difesa e prendendo spunto da un commento di Sara, proseguo sullo stesso argomento iniziando una discussione sul Muro.

La funzione primaria del muro è intercettare l'attacco e respingerlo nel campo avversario (muro attivo) o deviare la palla in alto e indietro nel proprio campo (muro passivo). Altra funzione del muro è ridurre l'area di campo che la propria difesa deve coprire. Il muro richiede tempi di reazione rapidi e una coordinazione eccellente fra giocatori.

Come detto esistono 2 tecniche base di muro:

  • il muro attivo è la tecnica più aggressiva, con la quale si intercetta la palla prima che superi la rete, "invadendo" lo spazio aereo avversario e ponendo le mani il più vicino possibile alla palla
  • il muro passivo, più difensivo, è una tecnica particolarmente utile per giocatori bassi o con poca elevazione. Lo scopo è di rallentare la palla e di rinviarla in alto ed indietro ai propri compagni per il contrattacco. Eseguendo un muro passivo, i polsi devono essere leggermente piegati all'indietro.

La tecnica del muro può essere divisa in 5 fasi distinte:

1. Posizione di partenza

La posizione di partenza deve permettere velocità e coordinazione. Il giocatore si posiziona a 50 cm dalla rete, con i piedi perpendicolari alla rete stessa e ben appoggiati a terra. Le gambe sono un poco flesse, il busto ben eretto e le mani alzate leggermente sopra le spalle, con gli avambracci paralleli alla rete, i palmi rivolti in avanti e le dita aperte.

2. Spostamento verso la palla

Il giocatore a muro è sempre in movimento per centrare l'attaccante o per raddoppiare il muro. Questi spostamenti, sempre relativamente brevi, sono fatti generalmente usando passi accostati, muovendosi parallelamente alla rete e rimanendo sempre frontali rispetto al campo avversario. Con lo spostamento il giocatore a muro deve cercare di posizionarsi con il corpo davanti allo schiacciatore avversario (i manuali dicono "con lo sterno esattamente di fronte alla spalla alzata"), sulla traiettoria di rincorsa. Finito lo spostamento, il giocatore assume la posizione di partenza.

3. Stacco e salto

Dalla posizione di partenza il giocatore flette ulteriormente le gambe fino ad un angolo di 90° e si piega sulle anche e sui fianchi. Durante la compressione il busto resta eretto e gli occhi sulla palla. Il salto dovrà essere il più verticale possibile.

4. Slancio delle braccia e delle mani

Durante il salto le braccia salgono immediatamente in alto ed in avanti, tese e parallele, con una distanza fra loro inferiore al diametro del pallone (occorre "stringersi nelle spalle"). Le dita devono essere il più possibile aperte con i pollici tesi uno verso l'altro (gli americani dicono "big hands"). I polsi sono rigidi e leggermente flessi in avanti nel muro attivo, più rilassati e leggermente flessi all'indietro nel muro passivo.

5. Contatto con la palla

Appena prima del contatto, i muscoli del torace e delle spalle si contraggono, per resistere meglio all'impatto con il pallone. Le mani restano bloccate ed orientate verso il centro del campo e non c'è di solito bisogno di usare alcuna azione di polso, a meno che la palla non sia molto lenta. Non si deve mai spingere con le braccia per non rischiare il fallo di invasione. Iniziando la discesa, le braccia devono essere velocemente tirate indietro per evitare di toccare il nastro.

Oltre alla tecnica di base, per fare un buon muro è necessario avere buon tempismo (tempo sulla palla) ed una forte capacità di anticipazione (contatto visivo):

1. Tempo sulla palla

Il tempo del salto a muro dipende da molti fattori: tipo di attacco, distanza dalla rete della palla, velocità dell'attaccante e della palla ... ma si possono dare queste linee guida: su un attacco veloce (1° tempo) o con palle molto vicine alla rete il muro deve saltare assieme all'attaccante, mentre su attacchi più lenti (2° e 3° tempo) e su palle alte o distanti da rete il muro deve saltare subito prima che l'attaccante colpisca il pallone e con sempre maggiore ritardo più è lontana la palla da rete. Per giocatori piccoli è consigliato di ritardare un poco il tempo, per ottenere un muro passivo più efficace.

2. Contatto visivo

Il giocatore a muro comincia ad osservare la squadra avversaria dal proprio servizio (e non guardando il proprio compagno alla battuta!). Non perde mai di vista la palla e quando questa si trova vicino all'attaccante, il muro osserva contemporaneamente la palla ed il braccio alzato. E' importante tenere gli occhi aperti anche al momento del contatto con il pallone, vincendo la naturale reazione istintiva di chiusura (i soliti americani dicono "big eyes"). Anche dopo l'esecuzione del muro bisogna mantenere il contatto visivo con la palla, per poter eseguire eventuali azioni di autocopertura.

Infine, alcuni errori "tipici" dei giocatori a muro:

  • preparazione distratta (guardare il proprio battitore, non essere nella giusta posizione, braccia basse, gambe non pronte...)
  • errata distanza da rete (troppo distante ed il pallone si infila fra muro e rete, troppo vicino ed è invasione sicura)
  • errata posizione delle mani (troppo larghe ed il pallone passa in mezzo, troppo strette e si riduce la probabilità di intercettazione, con dita molli o chiuse...)
  • errato tempo di salto (in anticipo e si ritorna a terra quando la palla stà passando, in ritardo e la palla è già passata)
  • errata posizione di salto (si lascia all'attaccante la direzione più facile, la schiacciata dritta forte)

Per la tecnica è tutto (o almeno abbastanza...). Prossimo post sulla tattica e l'organizzazione del muro. xD

14/01/10

Pensiero del giorno

27 commenti
oh ma.....quanto siamo migliorati??? ieri sera ero veramente stupita di cotanta bravura in campo! Non so se i fasti Natalizi contenevano sostenza proibite che ci hanno "dopato" oppure le lezioni sul blog di Massimo si sono rivelate fondamentali per il nostro apprendimento, il fatto é che... SIAMO una squadra FORTISSIMI!!!!! :-)