Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

27/12/12

...che il 2013 sia veramente felice!

1 commenti
...e dopo essere sopravvissuto al concentrato di 3 gg di abbuffate,
ecco i miei auguri per un felice 2013!

"reach out and touch faith" [cit.]


Strano vedere, quando postavo questo video, che a lato c'era già qlcn che per motivazioni diverse aveva inserito nel player un'altra canzone dei Depeche Mode...

07/12/12

Pensieri dall'Infinito

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Quello che veramente ami rimane, il resto è scoria.


Quello che veramente ami non ti sarà strappato,
quello che veramente ami è la tua vera eredità.
  
Il mondo a chi appartiene, a me, a loro
o a nessuno?
  
Prima venne il visibile, quindi il palpabile
Elisio, sebbene fosse nelle dimore d’inferno.
  
Quello che veramente ami è la tua vera eredità.
  
Strappa da te la vanità, non fu l’uomo
che creò il coraggio, o l’ordine, o la grazia.
  
Strappa da te la vanità, ti dico strappala!
Cerca nel verde mondo quale luogo possa essere il tuo,
per raggiungere l'invenzione, o nella vera
abilità dell’artefice.
  
Strappa da te la vanità, Paquin strappala!
Il casco verde ha vinto la tua eleganza.
«Dòminati, e gli altri ti sopporteranno».
  
Strappa da te la vanità,
sei un cane bastonato sotto la grandine,
una pica rigonfia in uno spasimo di sole,
metà nero metà bianco,
né distingui un’ala da una coda.
  
Strappa da te la vanità,
come sono meschini i tuoi rancori
nutriti di falsità.
  
Strappa da te la vanità,
avido di distruggere, avaro di carità.
Strappa da te la vanità, ti dico strappala!
  
Ma avere fatto in luogo di non avere fatto,
questa non è vanità. Avere, con discrezione, bussato
perché un Blunt aprisse,
aver raccolto dal vento una tradizione viva
o da un bell’occhio antico la fiamma inviolata,
questa non è vanità.
  
Perché qui l’errore è in ciò che non si è fatto,
nella diffidenza che fece esitare.


Ezra Pound, Canto 81 (Canti Pisani - 1948)

01/12/12

Le regole per l’utilizzo del Libero

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Dal 1994 la FIVB ha modificato le regole della pallavolo per dare all'interno del gioco sempre maggiore importanza alla difesa: possibilità di colpire la palla con qualsiasi parte del corpo, ricezione in palleggio, attenuazione della sanzione di doppio tocco in difesa... In considerazione di ciò, nel 1997 nacque l’idea di creare una nuova tipologia di giocatore, denominato libero, votato ad esaltare gli aspetti difensivi del gioco.

Da quest’anno introduciamo negli All Stars il ruolo del libero. Penso sia quindi opportuno fare un’analisi di questo ruolo, dei limiti regolamentari del suo gioco e del suo utilizzo tattico.

Le regole

Leggendo il regolamento FIPAV, si trovano queste regole fondamentali:
  • Ogni squadra ha il diritto di avere 1 o 2 specialisti difensori, denominati “libero”. Questi giocatori devono indossare una maglia di colore diverso da quella degli altri compagni di squadra.
  • Il libero può sostituire qualsiasi giocatore di seconda linea e quindi la sua prestazione è limitata come giocatore difensore. In campo può essere presente un solo libero per volta.
  • Il libero non può attaccare una palla che si trova completamente al di sopra del bordo superiore della rete; inoltre egli non può né servire, né murare.
  • Un compagno di squadra non può completare un attacco con la palla che si trova completamente al di sopra del bordo superiore della rete se essa proviene da un palleggio del libero che si trova in prima linea; l’attacco può essere invece effettuato se l’alzata è eseguita in bagher. Da seconda linea il libero può alzare ai compagni sia in bagher che in palleggio.
  • Le sostituzioni che coinvolgono il libero sono illimitate, ma ci deve essere una azione completata tra due sostituzioni. Il libero può essere sostituito soltanto dallo stesso giocatore che era stato da lui sostituito. Le sostituzioni devono effettuarsi a gioco fermo e prima del fischio di autorizzazione del servizio.

L’utilizzo del libero ha il chiaro scopo di rinforzare la ricezione e la difesa, facendo entrare nel giro dietro uno specialista del ruolo. Il libero deve essere un vero Jolly difensivo perché deve essere in grado di coprire alternativamente tutte e 3 le zone di difesa (5, 6 e 1) in funzione del giocatore che sostituisce e della tattica difensiva adottata dalla squadra.

Le situazioni di gioco più “complicate” utilizzando il libero sono le rotazioni e le sostituzioni. Nel caso standard il libero entra in sostituzione di una coppia di giocatori di pari ruolo: gli alzatori o le bande o i centrali. E’ la situazione che più spesso si vede sui campi perché più semplice da attuare e più regolare nelle rotazioni: considerando due rotazioni complete (fra battuta e ricezione 12 x 2 = 24 fasi distinte), il libero è in campo in 10 fasi, mentre i giocatori sostituiti sono in campo 7 fasi di gioco ciascuno.
Per esempio, nel caso classico che il libero sostituisca i centrali, si hanno queste disposizioni:


La sostituzione di due giocatori pari ruolo ha anche il vantaggio di specializzare il libero in una ben determinata zona di difesa. In particolare la sostituzione dei due centrali fa sì che il libero copra la zona 5, quella esposta all'attacco più probabile (diagonale) dalla zona più probabile (banda avversaria).

In alternativa, è possibile che il libero entri in sostituzione di due giocatori con ruolo diverso (alzatore-banda, alzatore-centro, banda-centro). L’unico limite di questa tattica, è che i giocatori sostituiti devono essere spaziati, vi deve essere cioè fra loro un altro giocatore. Così facendo il libero è in campo in 8 fasi di gioco, mentre i giocatori sostituiti sono in campo uno 9 fasi, l’altro 7 fasi.
Oltre alla maggiore complessità delle rotazioni, questa tattica costringe il libero a coprire alternativamente due zone diverse in difesa.


Le competenze
Il libero in una partita svolge principalmente quattro funzioni: ricezione, copertura, difesa, alzata.

Ricezione: il libero dovrà ricevere sei rotazioni su sei e sempre senza dover andare ad attaccare, quindi potrà essere un grosso punto di riferimento su cui costruire la ricezione di squadra. La sua affidabilità in questo ruolo è determinante. Importante è la capacità di mantenere la concentrazione molto alta e il giusto livello di tensione, focalizzandosi sulla palla, prima ancora che venga lanciata dal battitore. Altrettanto importante la capacità di non farsi condizionare dall'errore  cancellandolo immediatamente dalla memoria, senza che vada ad intaccare le sicurezze del giocatore.

Copertura: essendo l'unico atleta che sicuramente non attacca, il libero è anche il maggior responsabile della copertura del muro avversario. Appena eseguita la ricezione, il libero si porta in avanti per prepararsi a coprire su un eventuale attacco di primo tempo in zona 3, per poi spostarsi rapidamente verso la zona 4 nel caso sia effettuata un alzata in banda. La funzione del libero in copertura assume un'importanza fondamentale nei casi di un'alzata sbagliata (soprattutto se vicina alla rete) o di un’alzata alta su palla scontata. In questi casi è molto probabile infatti che l'attaccante sia murato.

Difesa: in difesa il libero deve coprire una zona del campo per 4 rotazioni su 6 in fase break e 6 su 6 in fase ricezione-punto. Al libero si chiede di essere sempre attento in difesa: egli deve aspettarsi sempre che la palla possa andare nella sua zona di competenza e deve sempre cercare di prenderla. Il libero dovrebbe inoltre ricoprire il ruolo di organizzatore dal punto di vista tattico della difesa, fornendo delle informazioni ai suoi compagni di squadra, che sono concentrati su altri aspetti del gioco.

Alzata: il libero oltre a ricevere, coprire e difendere, deve anche saper alzare la palla e lo deve saper fare sia in palleggio sia in bagher e soprattutto su palle lontane da rete. Alzare una palla precisa dopo un'azione di difesa vale un buon contrattacco ed un punto.


La difesa è il termometro della carica agonistica e della volontà di lottare di una squadra :«La difesa non è soltanto una tecnica, ma è soprattutto un' attitudine mentale». (Karch Kiraly).