Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

22/12/13

Buon Natale 2013

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Schegge di stelle
sull'abete, scintille
in fondo al cuore

27/10/13

La gestualità dell’arbitro di volley

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La partecipazione ad un campionato amatoriale richiede l’onere dell’arbitraggio da parte della squadra ospitante. Durante l’imminente stagione agonistica, capiterà quindi ad alcuni di noi di dover arbitrare: per realizzare un buon arbitraggio, oltre al regolamento (che troverete nella sua nuova versione al link Regole di Gioco 2021-2024) e alle procedure (che troverete al link Vademecum della Pallavolo), è necessario conoscere i gesti di comunicazione propri dell’arbitro di pallavolo.
La segnaletica arbitrale è un insieme di segnali convenzionali che servono ad assegnare il punto ed il servizio, ad autorizzare i timeout e le sostituzioni e ad identificare i vari falli che possono essere commessi: ad ogni infrazione regolamentare corrisponde un gesto, in modo tale che non sia necessario utilizzare la parola.
Ricordate comunque che, per far capire a tutti contemporaneamente che il gioco si è concluso, si è verificato un fallo o che viene concessa un'interruzione regolamentare, ogni gesto è sempre preceduto dal fischio, che determina in ogni caso la sospensione del gioco.

Di seguito trovate l’esemplificazione dei gesti base dell’arbitro di pallavolo, in varie situazioni di gioco.

Servizio
Per dare il via libera all'effettuazione del servizio, l’arbitro:
  1. Indica a braccio teso il campo della squadra che deve battere
  2. Fischia e contemporaneamente sposta la mano per indicare la direzione del servizio
Dal fischio, il giocatore ha 8 secondi per effettuare il servizio.

Punto
All'assegnazione di un punto, l’arbitro:
  1. Fischia
  2. Indica a braccio teso il campo della squadra che ha ottenuto il punto e che effettuerà il prossimo servizio
  3. Segnala la ragione dell’assegnazione del punto (vedi paragrafi successivi)
Quindi, prima cosa assegnare il punto, poi spiegare il perché.

Palla dentro – Palla fuori
Per segnalare che la palla è caduta in campo, l’arbitro indica a braccio teso il punto in cui la palla è caduta.
Per segnalare invece che la palla è fuori, l’arbitro alza gli avambracci verticalmente, mani aperte e palmi verso di sé.
Se però la palla esce dopo un tocco del muro o di un giocatore in difesa, la segnalazione dell’arbitro cambia: il gesto è quello di sfregare con il palmo di una mano le dita dell’altra mano posizionata verticalmente.

Palla trattenuta/accompagnata – Doppio tocco – Quattro tocchi
Il fallo di palla trattenuta o accompagnata si segnala alzando lentamente l’avambraccio, con il palmo della mano verso l’alto.
I falli di doppio tocco e di quattro tocchi si indicano semplicemente alzando 2 dita o 4 dita ad indicare i numeri 2 e 4.

Invasione a rete
L’invasione a rete si segnala toccando il nastro dalla parte del campo in cui è avvenuta l’invasione.
L’invasione fallosa nel campo avversario sopra la rete si indica mettendo una mano al di sopra della rete, con il palmo verso il basso, indicando il campo della squadra che ha subito l’invasione.
L’invasione fallosa nel campo avversario sotto la rete si segnala invece indicando la linea di divisione fra i due campi. Alla stessa maniera si indica il fallo del giocatore che a servizio tocca o supera la linea di fondo (indicando però la linea di fondo-campo).

Fallo prima/seconda linea
Il fallo di un giocatore di seconda linea che attacca toccando o superando la linea dei 3 metri si segnala effettuando un movimento dall'alto verso il basso con l’avambraccio, tenendo la mano aperta.
Lo stesso segnale vale per i falli di prima/seconda linea del libero e dell’alzatore in penetrazione.


Altre segnalazioni
Anche se non assegnano il punto, i gesti seguenti devono essere comunque preceduti da un fischio.
Il time-out si concede ponendo il palmo di una mano sulle dita dell’altra tenuta verticalmente, formando una T. Il gesto viene fatto verso il campo della squadra che ha chiesto la sospensione.
La sostituzione si concede ruotando un avambraccio intorno all'altro  Il gesto viene fatto verso il campo della squadra che ha chiesto la sostituzione.
Se l’arbitro non può decidere a chi concedere il punto, o deve sospendere il gioco (per esempio per un infortunio o per un secondo pallone che entra in campo), o due giocatori avversari commettono contemporaneamente un fallo, egli non assegna il punto e indica che l’azione è da rigiocare alzando entrambi i pollici verso l’alto.

Note finali
E’ improponibile praticare uno sport senza conoscere bene le sue regole di gioco e quindi la conoscenza del regolamento è fondamentale. Nell'introduzione al Regolamento è contenuto questo paragrafo:

Questo testo si rivolge in generale ai giocatori, allenatori, arbitri, spettatori, commentatori (…) La comprensione delle regole permette un gioco migliore: gli allenatori possono creare una migliore struttura di squadra ed una migliore tattica, dando ai giocatori l’opportunità di dimostrare il loro talento.

Se potete, rinfrescatevi le idee dando una lettura al regolamento (almeno nelle parti riguardanti più propriamente il gioco, da pagina 17 a pagina 31). Se volete, riguardatevi i post sui Falli tecnici nella pallavolo amatoriale e sui Falli di invasione.

ATTENZIONE: non è detto che le regole del “Ghe la fo pu” non contengano varianti rispetto al regolamento FIPAV. Appena disponibile, diffonderemo il regolamento del campionato.

06/10/13

PICCOLO MANIFESTO di Luca Vettori

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Riporto qui di seguito il testo completo dell'articolo scritto da Luca Vettori, pubblicato sul numero 73 di iVolley Magazine e poi ripreso da altre testate giornalistiche e blog. Mi ha colpito la serietà delle parole di questo giovane talento del volley, soprattutto in confronto alla vacuità di certi giovani talenti del mondo del calcio...

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Luca VettoriAvevo già in mente di scrivere quanto segue, comunque fosse andata questa esperienza d’Europa. Avrei scritto nel mio intimo, scuotendo come una tovaglia le riflessioni condivise con alcune persone, osservando con lucida commozione quelle briciole preziose cadere. Forse, il mio intimo, oggi, è divenuto qualcosa di cui rendere partecipi ancora più persone.

Mi raccomando: non mi si fraintenda. Ciò che scrivo è una riflessione sulle difficoltà e sulle possibilità dello sport Pallavolo in quanto sistema sociale, non, assolutamente, un’analisi dell’ambito agonistico della Nazionale Seniores Maschile.
Forse sono meditazioni giunte un po’ tardi. Ma non importa. Si considerino come un piccolo seme lanciato alle intemperie. Un grande miracolo o una piccola sconfitta.

Il mio pensiero oggi corre al popolo invisibile della pallavolo; all'intero movimento, ad ogni tesserato, ad ogni giocatore ad ogni giocatrice, di qualunque serie; alle selezioni provinciali ed a quelle regionali, alle nazionali maggiori ed a quelle giovanili. Penso al fatto che vi sia una pratica vastissima e diffusissima del nostro sport, ma che, nonostante ciò, la pallavolo continui ad esser percepita come uno sport invisibile. La pallavolo è uno sport vivo ma invisibile. Perché? L’unica cosa che possiamo fare è studiare. Studiare i successi e i meccanismi dalle altre nazioni, dagli altri movimenti, dal passato, tentando di prevedere alcuni passi per il futuro. Studiare per proteggerci. Proteggere lo sport ed il movimento nazionale. Proteggersi l’un l’altro, consolidarsi. Divenire un sistema compatto e raggiungibile, dalle basi ai vertici, orientato verso una direzione condivisa, una direzione che scansi le proprie volontà individuali e si rivolga verso un punto di vista comune, collettivo, concreto. Quali sono le mete che la pallavolo si prefissa? Chi le prefissa?

Io vorrei provare a rispondere, serenamente. Credo che il movimento debba crearsi un’identità, debba intrecciare le corde sparse di un tappeto sfilacciato. Quindi stringersi, riunirsi e rappresentarsi. A discapito di quanto si potrebbe credere, proprio questa mancanza di identità ci rende avvantaggiati: noi possiamo essere creatori e fabbri di una Pallavolo da costruire, possiamo indirizzare e spingere la nostra essenza dove desideriamo. La pallavolo non è stereotipo, non è gossip, non è propaganda o pubblicità. Io credo la pallavolo possa comparire (e non apparire), finalmente, come Lo Sport che rivendichi valori, Lo Sport che educhi. Sforzandomi di non esser retorico tento di precisare quali valori e perché. Il valore che più rivendico è quello dell’impegno educativo. Ovvero il fatto che la pratica di uno sport non debba eclissare esigenze e pulsioni estranee allo sport stesso. Ma piuttosto incentivarne l’importanza e sottolinearne la necessità. Un giovane, quanto un adulto, deve percepire l’importanza e l’attenzione di quanto sta facendo, del proprio lavoro, del proprio hobby; e allo stesso tempo deve comprendere la propria presenza sociale, reale, vitale.

La nostra problematica non è quella della visibilità, ma quella della risonanza. La risonanza deve riuscire a interrogare non solo l’ambiente limitato della pallavolo, ma coinvolgere anche altre direzioni e altri punti d’interesse, proprio quelli che noi vogliamo, quelli che ci possono identificare. Sarebbe astuto rivolgersi a realtà che abbiano la nostra stessa lacuna di risonanza: due corpi che spalleggiandosi si sostengono e ampliano il proprio orizzonte di popolarità. Penso al mondo invisibile della cultura: ai teatri, ai cinema, ai circoli letterari. Penso al mondo invisibile della socialità, del sostegno, dell’equo-solidale, dell’impegno. Penso al mondo invisibile della sostenibilità, dell’ecologia, dei prodotti locali. Penso alle piccole realtà multimediali che strizzano l’occhio allo sport in modo intelligente ed eclettico (schiacciamisto5, iltuovolley…). E penso a tutte quelle iniziative locali, comunali, che, pur sforzandosi di amalgamare sport e cultura, passano inosservate.

Nel momento in cui la pallavolo sostiene la cultura, l’etica sociale ed ambientale, viene notata non più solo dalla nicchia sportiva ma da un respiro più ampio e circolare. Parimenti la cultura s’infiltra nello sport, nel pubblico e nell'ambiente sportivo. Questa non vorrebbe essere una crociata individuale ma un invito. Sogno rivoluzioni culturali semplici e dirette. Lo sport è il nostro ambiente, questo è il nostro tempo: sta a noi renderci come desideriamo. La pallavolo è uno sport invisibile ma vivo. Perciò viviamoCi. O ancora meglio, mettiamoci in gioco.

Luca Vettori

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Luca Vettori (Parma, 26 aprile 1991) gioca nel ruolo di opposto nella Pallavolo Piacenza. Ha recentemente partecipato nelle file della Nazionale italiana ai Campionati Europei, dove si è meritato il titolo di Miglior Schiacciatore.

29/09/13

Il Re di Pietra

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Lunedì 2 Settembre
Siamo al Pian del Re (2020m), alle sorgenti del fiume Po, punto di partenza del nostro cammino.
Monviso dal Pian del Re
Da Crissolo (1318m) si arriva qui con una comoda strada asfaltata e ciò agevola il turismo di montagna… in auto! Ma fatti poche decine di metri in salita, ecco il silenzio e la solitudine delle montagne. Qui resta solo chi come noi ha voglia di faticare per avvicinare il Re di Pietra, il Gigante delle Cozie, il Monviso (3841m).
Oggi ci aspetta una tappa corta (circa 5km con un dislivello in salita di 700m): saliamo velocemente su un sentiero non ripido ma insidioso a causa del fondo pietroso e sconnesso. Questa è la valle del Po ed è, oltre alla piramide perfetta e maestosa del Viso, l’acqua che domina il paesaggio: lingue di neve, laghetti (il limpidissimo Lago Fiorenza, l’azzurro Lago Chiaretto), ruscelli, sorgenti, cascatelle e ovunque incontrastato il rumore dell’acqua che scorre in superficie o nascosta tra i massi.
Si sale dolcemente e, quasi senza accorgercene, rimontiamo la grande morena detritica tra la mole del Monviso e i lastroni del Viso Mozzo, fino al Colle del Viso (2650m), dove ci troviamo improvvisamente davanti al Lago Grande di Viso e al Rifugio Quintino Sella. E qui piano piano si raccolgono tutti gli escursionisti che stanno affrontando il Giro del Viso e tutti gli scalatori che domani affronteranno la scalata della via normale del Viso.
L’aria è fredda (ha piovuto forte in mattinata), ma il rifugio è caldo (in tutti i sensi): doccia calda, cena abbondante (anche troppo: pasta, polenta e salsicce, tiramisù…) e di corsa a nanna, domani la giornata sarà lunga: ci aspettano 15 km di marcia con 1000m di dislivello in discesa e 800m in salita.

Martedì 3 Settembre
La giornata è splendida. Abbondante colazione alle 7 ed alle 8 siamo già in marcia, salutati da un gruppo di camosci. Gli scalatori sono già partiti da almeno 2 ore, mentre gli escursionisti partono ora, a scaglioni: abbiamo davanti 3 francesi, dietro un solitario italiano; i francesi vanno veloce e in breve ci distanziano, mentre l’italiano probabilmente si ferma e lo perdiamo di vista. Stiamo camminando su un sentiero pianeggiante che avanza serpeggiando fra massi, lastroni, dirupi detritici e pietraie in una vasta depressione rocciosa, soli in un paesaggio quasi alieno. E dopo il Passo di San Chiaffredo (2764m), costeggiamo alcuni stagni di acqua ferma, sulle sponde dei quali troviamo un’inquietante distesa di pile di sassi e lastre di pietra (i cosiddetti ometti) di ogni forma e dimensione: sembra veramente di stare attraversando le Paludi Morte nella Terra di Mezzo… e inconsciamente acceleriamo il passo.
Viso di Vallanta
Scendiamo ora ripidamente in una stretta ed impressionate gola rocciosa e improvvisamente il paesaggio si trasforma: sbuchiamo in una splendida foresta di larici, il Bosco dell’Alevè, nella quale continuiamo lungamente a scendere, fino al fondo del vallone di Vallanta (1910m).
Siamo stanchi, sono già 6 ore che siamo in marcia, ma ci aspetta ancora la parte più faticosa: la salita nella valle erbosa fino a raggiungere il rifugio Vallanta (2450m), sovrastato ad est dalle grandi placche rocciose della maestosa parete del Viso di Vallanta.
Il rifugio è pieno, una babele di lingue che si mescolano, in cui dominano l’italiano (nelle sue varianti piemontesi, liguri e lombarde), il francese e il tedesco. Una calda intimità lo pervade e accade di vedere un escursionista francese che parla in inglese ad un tedesco, raccontando di sua figlia…
Alle 21 ci stiamo già preparando per la notte, parlando di progetti futuri, desideri e sogni: Fabi non risponde a una domanda, mi volto verso di lei, sta già dormendo... La camerata è piena e le finestre restano aperte per cambiare aria ed è stupendo dormire con il pile addosso, infilati nel sacco a pelo ed avvolti in una pesante coperta di lana, ma respirando l’aria frizzante della notte.
Ed alle 7 ci si sveglia riposati e pronti per l’ultima tappa: altri 15km, con 800m di dislivello in salita e ben 1300m in discesa.

Mercoledì 4 Settembre
Saliamo subito, non ripidamente ma costantemente, accompagnati questa volta dalle marmotte, fino al Passo di Vallanta (2811m) stretta sella che segna il confine fra Italia e Francia. E subito in ripida discesa lungo impegnativi e pericolosi pendii detritici, tagliati da lingue di neve ghiacciata nella Vallèe du Guil. E mentre il sole, fino ad ora nascosto dietro la gigantesca mole del Monviso, finalmente sorge, raggiungiamo il Lac Lestio (2510m) e, sempre accompagnati dalle marmotte, attraversiamo i pendii erbosi del fondovalle fino a raggiungere il Refuge du Mont Viso (2460m). Breve pausa («Bonjour, pourrais-je avoir un thé chaud?» «Dans la théière?»… O_o) e si riparte in salita in un vallone laterale, in un ambiente sempre più aspro e roccioso, risalendo verso il Colle delle Traversette (2950m). Si dice che di qui passò Annibale con le sue armate per attaccare Roma alle spalle e sembra quasi di vedere l’esercito cartaginese con i suoi elefanti africani risalire in fila ordinata questi ripidi pendii… Saliamo lentamente e faticosamente, mentre in alto sopra di noi due stambecchi si muovono agili.
Monviso dalla Valle del Guil
Poco sotto il passo si apre il Buco di Viso una galleria artificiale di 100m di lunghezza scavata alla fine del 1400 per permettere alle carovane che trasportavano il sale e le mercanzie fra Francia e Italia di effettuare un percorso alternativo al pericoloso Colle delle Traversette: via cappelli e occhiali da sole, fuori le torce elettriche e ci infiliamo nella bassa galleria (ma come facevano a passare i muli?). E dal sole del versante francese ci ritroviamo avvolti dalle nuvole basse sul versante italiano.
Le salite sono finite, si scende! Prima ripidamente in canali e pendii detritici, poi dolcemente fra pascoli e terrazze erbose, fino a giungere nuovamente al Pian del Re.
Si ritorna a casa, stanchi ma soddisfatti, dopo un vero trekking, in un ambiente incontaminato, senza strade né piste da sci o impianti di risalita, toccato soltanto marginalmente dalla mano dell’uomo. Solo la montagna, in tutti i suoi aspetti e, incontrastato, il Re di Pietra…

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Il Monviso è la vetta più alta delle Alpi Cozie e la sua mole, così nettamente dominante rispetto alle cime vicine, lo rende evidente e visibile praticamente da ogni punto della pianura. Cima spettacolare e complessa, dal roccioso versante orientale, simile ad una piramide quasi perfetta, a quello occidentale, costituito da severe placche rocciose, a quelli settentrionale e nordoccidentale, incisi da vertiginosi canaloni e ghiacciai pensili.

Il Giro del Viso fu effettuato per la prima volta nel luglio del 1839 da James David Forbes, professore di filosofia naturale all'Università di Edimburgo. Forbes, accompagnato da una guida locale, partì dalla Valle del Guil e salì al Colle delle Traversette, poi aggirò a oriente il Monviso, più o meno lungo il percorso attuale del Giro classico del Monviso. Infine rientrò nella Valle del Guil attraverso il Passo di Vallanta, impiegando circa 16 ore di marcia, tutte concentrate in un solo giorno.

12/08/13

La fatica delle montagne

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Da alcune idee di Mauro Corona e Massimo Cacciari.

La montagna ci insegna la fatica, perché la montagna è in salita, come la nostra vita. La montagna ci consuma energie, ma quando arriviamo in un rifugio o semplicemente ci sediamo su una roccia o ci sdraiamo su di un prato, nella fatica apprezziamo l’acqua e il pane, ma soprattutto l’amicizia.

La montagna è una scuola: quando hai camminato otto ore per giungere alla meta, quanto arrivi su un cima e poi torni giù, quella è scuola. Perché ti insegna che da una vetta non vai in nessun posto, puoi solo scendere, come nella vita. Ed è difficile, perché sei stanco, il percorso è ostico, il tempo è mutevole e spesso l’ora è tarda. Perché ti insegna a non fermarti, a non arrenderti nei sentieri che la vita ti chiede di percorrere.

Nella nostra quotidianità fatichiamo in modi diversi, alienanti, ma la fatica della montagna è un’altra cosa: è scelta filosofica, libero arbitrio, esercizio di libertà. La libera scelta di camminare in territori difficoltosi e in ambienti marginali che non interessano ai più, in cui si è esposti all'imprevisto ma nei quali si fanno esperienze significative, importanti per la vita di tutti i giorni.

La montagna mette a nudo la naturalità delle cose, ci costringe ad essere in rapporto con le cose autentiche, con la verità delle cose fisiche. Ed è qui che la spiritualità si salda alla fisicità, che la spiritualità moltiplica la percezione di tutti i sensi, in un autentico godimento olistico dell'ambiente naturale.

Sensation

Par les soirs bleus d’été, j’irai dans les sentiers,
picoté par les blés, fouler l’herbe menue:
rêveur, j’en sentirai la fraîcheur à mes pieds.
Je laisserai le vent baigner ma tête nue.

Je ne parlerai pas, je ne penserai rien:
mais l’amour infini me montera dans l’âme,
et j’irai loin, bien loin, comme un bohémien,
par la Nature, heureux comme avec une femme.

Mars 1870
                                       Arthur Rimbaud

20/07/13

Sistema di gioco 5-1 All Stars: movimenti di posizionamento per ricezione, attacco e difesa

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Il sistema di gioco più utilizzato nella pallavolo moderna è sicuramente lo schema 5-1. Questo schema prevede un alzatore unico, un opposto, due bande e due centrali, oltre ad un libero per la seconda linea.
Questo sistema ha alcuni notevoli vantaggi rispetto ad altri:
  • l’alzatore unico non riceve e difende poco, così da essere veramente dedicato e specializzato sull'alzata;
  • si aggiunge un giocatore d’attacco, l’opposto, aumentando le possibilità di uscite offensive;
  • si specializzano alcuni giocatori sulla fase di ricezione.
Esistono essenzialmente 2 differenti modalità di attuazione del sistema 5-1: con l’opposto che non riceve oppure con l’opposto che riceve. Nel primo caso l’onere della ricezione ricade totalmente, oltre che sul libero, sulle due bande. Nel secondo caso la fase di ricezione è ripartita fra 4 giocatori (libero, opposto e bande), ma con prevalenza del libero (che riceve in 6 rotazioni su 6) e dell’opposto (che riceve in 5 rotazioni su 6).

Il sistema di gioco scelto per la nostra squadra è il 5-1 con opposto che riceve.

Disposizioni e rotazioni
La prima differenza fra il vecchio 4-2 e il nuovo 5-1 è la disposizione in campo dei giocatori. Fino ad oggi, partendo dal posto 1 e procedendo in senso antiorario, ci disponevamo nella sequenza P-C-B-P-C-B. Nel 5-1, per semplificare i movimenti di scambio e di posizionamento, ci si dispone invece nella configurazione P-B-C-O-B-C.
Disposizioni
Nel 5-1 le varie rotazioni vengono identificate in base alla posizione dell’alzatore: P1 se l’alzatore parte dalla posizione 1, P2 se parte dalla posizione 2 e così via fino a P6.
Nel filmato ho cercato di sintetizzare e chiarire tutti i movimenti inerenti il sistema 5-1 e legati alle varie fasi di gioco (ricezione – attacco – difesa). Di seguito aggiungo comunque una spiegazione di quanto si vede nel video.


Note generali
In 3 rotazioni difensive su 6 l’alzatore si trova in seconda linea, ma deve essere pronto ad avanzare in prima linea per l’alzata il prima possibile. E’ importante allora che soprattutto su palla facile, l’alzatore anticipi l’avanzamento in prima linea e lasci agli altri giocatori l’onere del primo tocco d’appoggio. Sarà quindi molto importante la chiamata “FACILE” e il conseguente movimento di squadra.

Se comunque l’alzatore esegue il primo tocco, dovrà per forza di cose essere un altro giocatore ad alzare. Qui ci sono varie scuole di pensiero. Il sostituto dell’alzatore può essere:
  • l’opposto, in quanto sempre in prima linea quando l’alzatore è in seconda linea;
  • il libero, in quanto sempre a fianco dell’alzatore;
  • il centrale di prima linea, in quanto sempre in posto 3;
  • due giocatori diversi, uno in prima linea ed uno in seconda linea (per esempio libero e opposto), in funzione della traiettoria reale del pallone.
La scelta tra queste opzioni dipende molto dalle caratteristiche tecniche dei giocatori.

In 3 rotazioni d’attacco su 6 si trovano in prima linea 4 giocatori (3 attaccanti e l’alzatore) e quindi tutta la copertura è delegata a 2 soli giocatori: la concentrazione, la velocità di posizionamento e la volontà difensiva assumono in queste fasi un’importanza massima.

Movimenti di posizionamento: P1
P1
In questa rotazione l’alzatore deve “penetrare” in prima linea per alzare. La rotazione P1 è la più complessa in quanto la banda di prima linea e l’opposto si ritrovano dal lato “sbagliato” rispetto allo standard.

Ricezione
L’alzatore dalla posizione 1 avanza in prima linea, addossandosi a B1. Il libero si sposta in 1, la banda di seconda linea in 6 e, per completare la ricezione a tre, l’opposto scende in seconda linea in posizione 5. Attenzione che l’alzatore dovrà comunque sempre posizionarsi dietro B1 e a destra del Libero, per non commettere fallo di posizione.

Primo attacco
Appena parte la battuta dell’avversario l’alzatore si sposta nella sua posizione di alzata (fra 2 e 3) e B1 e C1 si preparano all’attacco: per questo primo attacco però la banda non si troverà nella sua posizione standard (posto 4) ma sul lato fuori mano (posto 2). Analogamente l’opposto, appena possibile in funzione della ricezione, ritorna in prima linea (posto 4) e si prepara ad attaccare. Il Libero e B2 avanzano e si preparano a coprire.

Difesa
Sull’attacco della squadra avversaria e sul nostro servizio la disposizione è quella standard che già realizziamo nel 4-2, con l’opposto al posto del secondo palleggiatore. Notate che:
  • dopo un nostro attacco l’alzatore si trova in prima linea e deve velocemente tornare nella sua posizione di difesa in seconda linea (posto 1);
  • appena possibile (subito dopo l’effettuazione del primo attacco o subito dopo l’esecuzione del nostro servizio) O e B1 si scambiano di posto, per ritrovarsi finalmente in posizione standard (banda in 4 e opposto in 2).
Attacco
Sull’eventuale attacco successivo l’alzatore avanza nuovamente (il prima possibile) in prima linea e i tre attaccanti (da sinistra a destra B1, C1 e O) si preparano. La copertura è sempre delegata al libero e a B2.

Movimenti di posizionamento: P6
P6
Anche in questo caso si ha la penetrazione dell’alzatore, ma banda e opposto si trovano subito in posizione standard.

Ricezione
L’alzatore dalla posizione 6 avanza in prima linea, addossandosi a O. Anche C1 si accentra per essere più pronto per il successivo attacco. In seconda linea, il libero si sposta in 6 e, per completare la ricezione a tre, B2 scende in seconda linea in posizione 5. Attenzione che l’alzatore dovrà comunque sempre posizionarsi dietro O e a destra del Libero, per non commettere fallo di posizione.

Attacco
Appena parte la battuta dell’avversario l’alzatore si sposta nella sua posizione di alzata (fra 2 e3) e C1 e O si preparano all’attacco. Analogamente B2, appena possibile in funzione della ricezione, ritorna in prima linea (posto 4) e si prepara ad attaccare. Il Libero e B1 avanzano e si preparano a coprire.

Difesa
Tutto come per P6, ma con la semplificazione che banda ed opposto si trovano subito in posizione standard, senza dover effettuare cambi e spostamenti.

Movimenti di posizionamento: P5
P5
Anche in questa rotazione si ha ancora la penetrazione dell’alzatore.

Ricezione
L’alzatore dalla posizione 5 avanza in prima linea, addossandosi a C2. Anche B2 si sposta a sinistra, a ridosso di C2, per essere più pronto per il successivo attacco. In seconda linea, B1 si sposta in 5, il Libero in 6 e, per completare la ricezione a tre, l’opposto scende in seconda linea in posizione 1. Attenzione che l’alzatore dovrà comunque sempre posizionarsi dietro C2 e a sinistra di B1, per non commettere fallo di posizione.

Attacco
Appena parte la battuta dell’avversario l’alzatore si sposta nella sua posizione di alzata (fra 2 e3) e C2 e B2 si preparano all’attacco. Analogamente l’opposto, appena possibile in funzione della ricezione, ritorna in prima linea (posto 2) e si prepara ad attaccare. Il libero (oppure C1 se è in campo per la battuta) e B1 avanzano e si preparano a coprire.

Difesa
Tutto come per P6, ma con la semplificazione che banda ed opposto si trovano subito in posizione standard, senza dover effettuare cambi e spostamenti.

Movimenti di posizionamento: P4
P4
Nessuna differenza rispetto al sistema 4-2. L’alzatore si trova già in prima linea e non sono quindi richiesti movimenti di penetrazione o ritorno.
L’unica nota che si può fare è che, in fase di ricezione, i componenti della prima linea si stringono uno su l’altro a sinistra (verso posto 4) per facilitare il successivo movimento di attacco di C2 e B2.

Movimenti di posizionamento: P3
P3
Anche qui nessuna differenza rispetto al sistema 4-2.
In fase di ricezione, C2 si stringe su P in posto 3 per facilitare il suo successivo movimento di attacco.


Movimenti di posizionamento: P2
P2
Ancora nessuna differenza rispetto al sistema 4-2.
In fase di ricezione, B1 si stringe su C1 in posto 4 per facilitare il suo successivo movimento di attacco.



Conclusione
Nel sistema di gioco 5-1 i movimenti sono sicuramente più articolati, ma non certo complessi. In definitiva nulla di così difficile da non poter essere, con volontà ed impegno, velocemente assimilato.
Inoltre, la maggior specializzazione dei ruoli permetterà allenamenti più specifici e mirati e quindi possibilità di miglioramento ancora maggiori.

Quindi, studiamo, impariamo e diamoci dentro! A settembre si ricomincia!!

07/07/13

Le stars degli All Stars

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Finito il torneo Open Volley Attack 3 di Cologno Monzese, è tempo di consuntivi, di riflessioni, di proponimenti e progetti e di... premiazioni!
È quindi con grande piacere che vado a nominare ufficialmente i giocatori più meritevoli del torneo, le vere "Stars degli All Stars".

Il premio «Stakanov 2013», al giocatore che ha giocato più palloni, con 307 palle giocate su 1953, più di 25 palle giocate a set, è assegnato a DANIELE #5

Il premio «Penso Positivo», al giocatore con l’indice di positività più alto, con l’81% di palle giocate positivamente, è assegnato a FABIANA #17

Il premio «Monsieur Efficacité», al giocatore più efficace e performante, con un’efficienza globale del 29%, è assegnato a PATRICE #6

Il premio «Er Bombarolo», al miglior realizzatore del torneo, con 45 punti realizzati su 180, pari al 25% del totale, è assegnato a JOSÈ #9

Bravissimi ai vincitori, ma bravi a tutti gli All Stars che hanno giocato, sudato, sofferto, gioito in quel di Cologno, per loro, per noi, per tutti... per la squadra!

27/06/13

Open Volley Attack 3 - Finali

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All Stars – Panzanove 1-2 (19-25 20-25 25-23)

AllS a Cologno
Ultima partita del torneo, la finale per il 7°-8° posto. Vincono i Panzanove, che giocano una partita senza grandi meriti ma senza grossi errori, giocando pulito e vincendo meritatamente.
Gli All Stars, un po’ scarichi, un po’ stanchi, un po’ mentalmente assenti, un po’ rotti e un po’ “rottituri” non sono mai entrati in partita nei primi due set.
Abbiamo come al solito sentito molto la partita e la competizione, rendendo molto meno delle nostre reali possibilità nei primi due set. Solo al terzo set, a risultato acquisito, ci siamo finalmente sciolti, giocando molto meglio, semplice e pulito, e vincendo meritatamente.
Un torneo che complessivamente poteva essere giocato meglio, ma che comunque ha ben mostrato il grande lavoro di consolidamento fatto quest’anno sui fondamentali di ricezione, difesa e attacco. Ha inoltre mostrato la compattezza morale del gruppo, con gli ottimi (in tutti i sensi) innesti dei tre nuovi AllS, Ricky, Josh e Dan.
Un torneo che ha anche evidenziati i possibili assi di lavoro per la prossima stagione:
  • l’ulteriore consolidamento dei fondamentali rivelatisi più deboli o più discontinui, come il muro e l’alzata;
  • l’ampliamento della varietà tattica del gioco d’attacco, sia attraverso uno sviluppo dei moduli di gioco, sia tramite il miglioramento della visione tattica dei singoli giocatori;
  • l’irrobustimento della rosa e la stabilizzazione dei ruoli;
  • l’acquisizione di una maggiore esperienza di gioco e la presa di coscienza dei propri mezzi (e naturalmente dei propri limiti).

Come dice Laura è stato un torneo emozionante, per voi che avete giocato, ma (credo) ancora di più per me che vi ho seguito e ho sofferto in panchina, dandovi il mio piccolo contributo di cronista, statistico e amico.


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Il commento del Coach
Ho trovato la squadra stanca, con poca reattività. Era l’ultima e si vedeva. Questa partita riassume bene tutto il torneo:

  • se c’è sfida, competiamo più contro noi stessi che contro gli altri e perdiamo. Giochiamo col braccino, non siamo sciolti, siamo intimoriti. Abbiamo la paura di perdere e quindi facciamo tanti errori gratuiti;
  • una volta che il risultato è deciso, ci sciogliamo e giochiamo più vicini al nostro livello fino ad arrivare al momento di concludere, dove abbiamo la paura di vincere. Il braccino ritorna, la tensione anche, le scelte sbagliate ritornano e così  via…

Questo passerà con l’esperienza di gioco.

Secondo me, il migliore gioco è stato fatto durante la prima partita dove sapevamo che non potevamo vincere e, da quello che ho capito, durante il secondo set della semi-finale che era quasi perso.
Non giocavamo al di là del nostro livello di gioco ma giocavamo il nostro gioco, quello che sappiamo fare, che abbiamo dentro di noi. Giocando partite contro squadre diverse ci porterà a giocare sempre al nostro livello.

L’allenamento della stagione ha portato i suoi frutti e perciò sono contento. Adesso riposatevi per tornare a Settembre al 200% per continuare questo lungo viaggio iniziato.

Bravi a tutti!

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Scouting

L’analisi statistica mostra un andamento molto simile alle altre partite del torneo:

  • un attacco molto positivo e con una buona efficienza;
  • una buona fase di ricezione e difesa (anche se questa volta leggermente inferiori al nostro standard);
  • un’alzata complessivamente positiva ma che non raggiunge la qualità a cui potrebbe arrivare e si “sporca” di qualche errore di troppo:
  • una battuta senza infamia e senza lode, con pochi errori ma che troppo spesso non mette in difficoltà gli avversari;
  • un muro discontinuo, a corrente alternata, che spesso si perde lasciando troppo spazio agli attacchi avversari.

Si è vista finalmente (soprattutto nel 3° set) una migliore ripartizione del gioco fra i reparti e questo ha influito positivamente sul rendimento dei centrali.

Per quanto riguarda i singoli, si notano le ottime percentuali d’attacco di Fabiana (6 punti in un set, 92% di positività e 46% di efficienza) di Daniele (12 punti in tre set, 69% di positività e 35% di efficienza) e di Ale e Rocco (prestazione gemella con 3 punti a testa in attacco e oltre 85% di positività).

Di seguito i risultati di squadra, per set e globali:

click per ingrandire

Grazie Alls !!

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...torneo Volley Attack 3 conclusosi ieri con un 8° posto... peccato meritavamo un po' di più ma quest'anno le squadre avversarie erano leggermente più forti fisicamente e tecnicamente dell'anno scorso! Io personalmente sono contenta della mia squadra, gli All Stars!! Porto a casa una maglietta, stasera sapremo di che taglia e colore, un dito indice dolorante e collo e spalle bisognose di tanto riposo :) ma anche tanti 5, cazziatoni, sorrisi, smorfie di dolore, emozioni che rimangono nel cuore e come sempre mi rendono felice di aver ancora una volta dato il massimo per il mio sport preferito... la PALLAVOLO :) grazie Alls

22/06/13

Open Volley Attack 3 - Semifinali

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All Stars – ASD Pallavogliare 1-2 (22-25 31-29 12-25)

Semifinale per il tabellone 5°-8° posto. L’ASD Pallavogliare altro non è che la squadra del Frisi di Monza, che quest’anno si è costituita in associazione sportiva e ha partecipato ai campionati PGS provinciali maschili e misti. Solita squadra molto forte fisicamente (soprattutto nel reparto centrali), con una rosa ampia (molti uomini), un po’ sprovveduta tecnicamente ma che rispetto agli scorsi anni ha aggiunto un palleggiatore di buon livello. Inoltre la partecipazione al PGS ha sicuramente dato consistenza ed esperienza ai monzesi.

<Mode Snoopy = ON>

Era una notte buia e tempestosa…. Mentre un folto gruppo di gaudenti ed epicurei All Stars festeggiava in terra d’Oltralpe, gozzovigliando con polli alla brace e châteaux d’annata, pochi intrepidi e baldi AllS affrontavano eroicamente, offrendo il petto ai crudeli strali, l’attacco dei feroci avversari. Resistettero i nostri prodi, ma sopraffatti dal numero delle barbariche orde, infine cedettero. Agli AllS, seppure sconfitti e disarmati, fu concesso l’onore delle armi, che celebrarono sventolando i loro colori e urlando al vento il loro nome...

<Mode Snoopy = OFF>


Squadra All Stars purtroppo ridotta nel numero (solo 7 giocatori), con una banda nel ruolo di libero (che comunque ha fornito una buona prestazione) e un coach “improvvisato”.
Primo set giocato bene, fin dall'inizio punto a punto con gli avversari, perso purtroppo per un paio di banali errori sul finale.
Secondo set iniziato male (parziale di 19-8 per i Pallavogliare), continuato con una rimonta strepitosa (21-21) e concluso con una serie di scambi al cardiopalmo, punto a punto fino alla fine, con 4 match-ball annullati dagli AllS ed infine la meritata vittoria (forse il miglior set del torneo per determinazione e grinta).
Purtroppo in questo set i nostri giocatori hanno dato veramente tutto e, complice il caldo, il numero ridotto ed il fatto che viceversa i Pallavogliare potevano schierare 10-12 giocatori tutti di buon livello, la stanchezza ha preso il sopravvento nel terzo set, dominato fisicamente più che tecnicamente dai nostri avversari.

Onore delle armi

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Scouting
Per questa volta nessun scouting statistico, ma solo alcune considerazioni personali.
Come è successo per tutto il torneo, abbiamo subito molto il muro avversario, sia per un’alzata troppo discontinua, sia per una distribuzione come al solito troppo focalizzata sulla fascia. Nel secondo set, usando di più l’attacco da seconda linea, abbiamo fatto meglio.
A parte il terzo set, discreta la ricezione (con qualche momento di black-out) e la difesa (soprattutto nel secondo set, quando il neo-libero è riuscito ad entrare meglio nel ruolo).
Bene le battute, che hanno sfruttato la debolezza in ricezione degli avversari. Ma paradossalmente abbiamo fatto più errori nelle battute di sicurezza dal basso che nelle battute tirate.

Peccato per il primo set perso veramente banalmente. Bravissimi tutti nel secondo set... Nulla da fare nel terzo set.

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PS: si ringrazia vivamente Snoopy per l'intervento letterario xD

19/06/13

Open Volley Attack 3 - Quarti di Finale

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All Stars – Gatti di Marmo 1-2 (13-25 17-25 25-18)

I Gatti di Marmo si sono dimostrati una squadra compatta, forte in tutti i fondamentali ed estremamente sicura dei propri mezzi. Noi per contro non siamo mai riusciti ad impensierirli veramente, partendo male e non facendogli mai sentire il fiato sul collo.
La loro tranquillità è cresciuta, la nostra rassegnazione è aumentata…

Il cammino di crescita e miglioramento da noi intrapreso è quella giusto, ma c’è ancora strada da percorrere, sudore da versare, miglioramenti da conseguire, esperienza da acquisire.
Comunque, Forza AllS, decisi e compatti verso il 5° posto!

Rassegnazione? MAI! 
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Il commento del Coach
Ieri, i Gatti sono stati più bravi di noi. E soprattutto sono stati calmi e sicuri in ciò che facevano.
Li ho raramente visti giocare così, gestendo così bene il loro gioco. Ogni tocco (anche il palleggio che dovrebbe essere la loro debolezza) era sicuro. Tutto il contrario di noi.

Noi litighiamo prima contro noi stessi e poi contro l’avversario. Abbiamo questa fase, nella quale ci regoliamo, che dura generalmente la metà di un set e non va bene.
Ieri i primi punti sono stati: muro su attacco di José (da evitare assolutamente sul primo punto perché da troppo fiducia al muro avversario), palla spinta di Davide, pallonetti, errori in ricezione su battuta semplice di Cristiano (le più difficili sono quelle della Paoletta), fino a chiamare il time-out. Eravamo già 6 punti sotto, il set era già andato.

Nel primo set i Gatti hanno fatto un numero di pallonetti incredibili. Penso che abbiano attaccato 3 volte. Il muro che vi avevo chiesto di fare e che avete fatto ha terribilmente disturbato gli attacchi avversari nella prima parte. Allora hanno aspettato. Ci hanno fatto giocare con pallonetti o palloni spinti sapendo che sarebbe stato duro tenere più di un set così.
E avevano ragione: piano piano, il muro è stato meno veloce, meno ben piazzato o unico e hanno cominciato ad usare il centrale che ci ha fatto malissimo nel secondo set.
Il loro gioco è basato principalmente su Davide che è un ottimo giocatore tecnicamente parlando ma che è anche una macchina. E’ il loro punto di forza perché sanno che in ogni caso, il suo pallone metterà l’avversario nei guai (pallone piazzato o buco nel campo). In più, è molto intelligente nel gioco e sa gestire benissimo l’attacco. L’altro centrale non scherza neanche.
Alla fine, senza forzare, hanno vinto questo quarto di finale e lo meritano. Bravi ai Gatti!! 

Cosa ci è mancato?
  • Principalmente l’esperienza che riusciremo a sviluppare facendo un campionato. L’esperienza ci porta a capire subito l’avversario, a infastidirlo, a farlo giocare, a capire i suoi punti deboli. Ci permetterà anche di metterci nelle buone condizioni di gioco e di essere attivi dal primo all'ultimo punto.
  • Il fisico per tenere una tattica durante una partita intera: il muro a due era una di queste. E’ stato tenuto per ¾ del primo set. Ricky l’ha fatto tutto il primo set e poi è andato fuori giri. ;-) Ho notato un muro a tre nel secondo set che era proprio bello. :-)
  • La visione del gioco: chi devo servire e perché? Dove devo attaccare?
  • Rinforzare le basi: ricezioni semplici (battuta che non flotta) e appoggi devono andare sull'alzatore  L’alzata non fa abbastanza la differenza.
  • Un centrale più disponibile: siamo troppo in ritardo al centro. Dobbiamo scattare di più per dare soluzioni al palleggiatore.

Per concludere: possiamo fare meglio essendo più competitivi. Se riuscissimo ad essere sicuri delle nostre forze, avremmo molto meno braccino e svilupperemmo un bel gioco. Abbiamo la possibilità di andare a cercare questo quinto posto, allora andiamo!!!
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Scouting
Ecco una breve analisi dello scouting di questa partita.
Subito il punto dolente: troppi errori. Spesso forzati da un ottimo muro, da buone battute o da attacchi forti e incisivi, ma 53 errori in totale (ripartiti abbastanza uniformemente su tutti i fondamentali) sono veramente molti.
I dati statistici globali sono un poco falsati da un terzo set platonicamente vinto ma giocato contro la squadra di riserva dei Gatti.
Se ci soffermiamo quindi ad analizzare i primi 2 set vediamo che abbiamo sofferto in ricezione (mediamente solo 12% di efficienza ed appena 4% nel primo set), a muro (-35% di efficienza) e in attacco (mediamente 17% di efficienza e solamente 8% nel secondo set).
Il nostro servizio è stato troppo spesso di sicurezza, con pochi errori ma anche poche battute vincenti (0% di efficienza nei primi due set).

Siamo ancora troppo prevedibili sugli attacchi: il primo set è stato addirittura “monotematico”, con oltre l’85% di attacchi da banda e meno del 5% dal centro. Meglio il secondo e soprattutto il terzo set, con alzate più distribuite fra i vari reparti: è sintomatico però che gli alzatori abbiano attaccato quasi quanto i centrali.

Scorrendo i dati statistici dei singoli giocatori si nota un andamento complessivo nella media: risaltano José, con 19 punti realizzati su 38 complessivi, Sara e Riccardo che in attacco sono stati attivi e positivi (36% di efficienza per entrambi), Daniele e Patrice in difesa e ricezione, anche se con qualche errore di troppo.

Di seguito i risultati di squadra, per set e globali:

click per ingrandire

PS: grazie a Fabi e Rocco per l’aiuto nella compilazione degli scout, questa volta sicuramente più completi nelle sezioni Muro e Difesa. ;-)

13/06/13

Open Volley Attack 3 - 3a giornata

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All Stars – Tarallucci e Vino 3-0 (25-19 25-9 25-19)

Vittoria (finalmente) e qualificazione ai quarti di finale… Ma che fatica! [cit]
Contro una squadra di livello tecnico e tattico molto inferiore a noi, abbiamo sofferto non per meriti degli avversari ma per demeriti nostri. Troppi errori non provocati (battute, appoggi, alzate), troppo “bloccati” e “freddi” mentalmente.
L’obiettivo minimo della qualificazione ai quarti di finale è comunque raggiunto. Ma occorre ritrovare il carattere e la motivazione della prima partita, il vero spirito degli All Stars, se vogliamo giocarci appieno le nostre chance. 

Compitino eseguito… 
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Il commento del Coach
Leviamo le minchiate!
Errori gratuiti, battute sbagliate (9?!), scelte sbagliate. Non possiamo concedere 14 punti a set su azioni nostre. Non sto parlando questa volta di attacchi fuori o in rete (me ne ricordo solo uno di Ricky e uno di Dani) ma proprio di minchiate.
Stiamo più concentrati: questi errori succedono solo per mancanza di concentrazione. Le battute sbagliate sono solo dovute a perdita di concentrazione, non a problemi tecnici.
Stiamo più attenti al nostro ambiente di gioco: palloni chiamati, posizioni dei compagni, posizione degli avversari.

Infine, il lavoro è stato fatto e siamo ai quarti di finale. Avremo una partita tosta contro il migliore primo o il secondo primo. Tutto dipenderà dalla partita di stasera tra le due ultime squadre del gruppo A.
Possiamo farcela se rimaniamo concentrati e rilassati come la prima partita. Io so che lo potete fare: allora facciamolo!  ;-)

Bravo a Ricky, MVP della partita di ieri.
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Scouting
Ecco una breve analisi dello scouting di questa partita.
Dei 75 punti fatti, 52 sono venuti su nostra azione, con 39 attacchi, 7 muri (finalmente) e 6 battute: i nostri avversari hanno quindi avuto una percentuale di errore molto buona del 30%.
Dei 47 punti subiti, addirittura 33 sono venuti da nostri errori (un pessimo 70%, più del doppio dei nostri avversari).
Mi soffermo sugli errori: 9 battute sbagliate (e neanche forzate), 3 ricezioni non controllate, 7 alzate ingiocabili, 6 attacchi in rete o fuori, 1 muro e 2 difese mancati, 4 invasioni ed 1 accompagnata.

Ci ha salvato l’attacco, con l’84% di positività e il 40% di efficienza, anche grazie ad un’alzata di buon livello (67% di positività e 21% di efficienza).
Finalmente meglio il muro: 7 muri vincenti e 1 solo errore, con un’efficienza finalmente positiva (32%).
Fondamentale peggiore la battuta con un misero -4% di efficienza (6 ace e 9 errori)

L’attacco da posto 4 è ancora quello ampiamente più sfruttato (59 attacchi su 82 totali, 31 punti realizzati), in rapporto all’attacco da posto 3 (14 attacchi su 82 totali, 4 punti realizzati).

I singoli: meritano una citazione Riccardo con l’84% di positività (91% in attacco!) e il 24% di efficacia, Fabiana con l’81% di positività e il 38% di efficacia (il dato più alto in assoluto delle prime 3 partite) e Patrice in ricezione e difesa (rispettivamente 87% e 81% di positività,) che da solo ha difeso più del 50% dei palloni nel nostro campo.

Di seguito i risultati di squadra, per set e globali:

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11/06/13

Open Volley Attack 3 - 2a giornata

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All Stars - Panzanove 1-2 (14-25 25-27 25-15)

Partita affrontata male, senza la giusta testa, passivamente, subendo oltremodo avversari comunque bravi in attacco e difesa e più abituati di noi a tornei e campionati, ma ampiamente alla nostra portata.
Un primo set buttato via senza neanche provarci; un secondo set giocato un poco meglio ma con troppi errori e troppi punti gettati al vento, fra cui 2 set point; un terzo set appena sufficiente ma con quel tanto di determinazione in più che, insieme ad un calo degli avversari, è stata sufficiente per vincere il parziale.
Peccato, perché si è persa completamente la grinta e la determinazione dimostrata nella partita contro i TDC.
Ma voltiamo subito pagina, dimostriamo che questa partita è stata solo una parentesi negativa e che questo non è il vero volto degli All Stars!

Le delusioni non uccidono…
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Il commento del Coach
In una parola: delusione… Dopo l’ultima partita pensavo di aver trovato il nostro livello e, a dire la verità, mi aspettavo una bella partita. Me l’aspettavo perché sapevo che avevamo le capacità tattiche, fisiche e tecniche per farla.
Ho preso uno schiaffo perché ho rivisto la partita contro i Gatti di 2-3 settimane fa. Avevo in campo una squadra apatica in difesa, in ritardo su tutti muri, con delle alzate tese e difficilissime da attaccare e poche schiacciate decisive.
Cosa dire, 10 punti all'inizio per regolarsi, dove io per primo ero in difficoltà. Poi, una ricezione più precisa ma che non ha portato i suoi frutti visto che l’alzata e la schiacciata non sono migliorate. E 2 set point persi nel secondo set su pallonetti che fanno anche male.

Dobbiamo cambiare il nostro atteggiamento in campo, tutti. Dobbiamo essere più grintosi, dobbiamo essere autocritici e non aspettarci palle sempre perfette. Dobbiamo essere furbi. Dobbiamo essere capaci di gestire la palla qualunque sia la sua traiettoria. Ma la dobbiamo guardare questa palla!
Ieri, la cosa pessima era che il coaching non serviva perché la persona che entrava in campo non dava valore aggiunto. Non sapevo più cosa fare. Ero impotente.

Prendo le mie responsabilità per quanto riguardano i miei errori, le scelte sbagliate. Prendo le mie responsabilità per tutto quello che ci è mancato ieri sia tatticamente che tecnicamente. Ma non posso prenderle per l’atteggiamento che ognuno di voi ha in campo. Questo spetta a voi ragazzi. 
Dovete prendere le vostre responsabilità come avete fatto la scorsa settimana. Dobbiamo avere continuità ormai. E’ importante sia per il gioco che per la mente. 

Come ogni squadra durante un campionato, c'è la partita down. Abbiamo giocato il nostro jolly. Ormai.. DAJJJEEEEE ALLS!!!!!!
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Scouting
Ecco una breve analisi dello scouting di questa partita.
Dei 64 punti fatti, solo 30 sono venuti su nostra azione (20 attacchi e 10 battute), mentre i restanti 34 sono stati errori dell’avversario.
Dei 67 punti subiti, ben 40 sono venuti da nostri errori (60% rispetto al 44% della scorsa partita).
Ricezione e difesa che hanno sofferto soprattutto nei primi due set (per entrambe circa 10% di efficienza), per riprendersi nel terzo set (rispettivamente 40% e 21% di efficienza): questo da solo spiega la vittoria nel terzo set.
Malino alzata e attacco, che dopo un primo set pessimo, si sono un poco ripresi portandosi ad una media del 10% di efficienza (ancora troppo bassa).
Ancora molto male il muro: nessun muro vincente ed efficienza negativa del -10%.
L’unico miglioramento rispetto alla partita precedente è sulla battuta, con ben 10 punti realizzati a fronte di 4 errori ed un’efficienza in miglioramento dal 2% al 9%

Ancora sproporzionata la ripartizione fra attacchi dal centro e dalla banda: solo 1 punto, dei 20 fatti su attacco, viene dal centro.

Difficile menzionare singoli giocatori: bene Daniele in ricezione (60% di perfezione e di efficienza) e José, in attacco e battuta (81% e 94% di positività), con 14 punti realizzati e 3 errori diretti.

Di seguito i risultati di squadra, per set e globali:

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06/06/13

Open Volley Attack 3 - 1a giornata

12 commenti

All Stars - TDC 0-3 (16-25 17-25 18-25)

Partita difficile contro i TDC, squadra di categoria superiore, composta da giocatori forti tecnicamente e soprattutto fisicamente (sicuramente la squadra più completa mai affrontata dagli AllS).
Gli AllS combattono con orgoglio, dando vita ad una partita bella e comunque combattuta. Alcuni piccoli passaggi a vuoto (inizio del 1° set, fine del 2° set), ma nel complesso grinta, concentrazione e voglia di giocarsela.
Non abbiamo mollato mai, cercando sempre e comunque di mettere in difficoltà un avversario superiore, lavorando e sudando in ricezione e difesa.

Brave Hearts!!
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Il commento del Coach
Quando siamo arrivati abbiamo visto una coppia: sia il ragazzo che la ragazza erano sopra 1m95. L’altezza media della squadra avversaria era intorno ai 15cm sopra la nostra. Abbiamo saputo dopo la partita che più della metà della squadra era fatta da ex-tesserati e che una delle giocatrici aveva giocato in serie A e nella nazionale giovanile… La squadra avversaria era più forte, su questo non possiamo discutere.

Lo scopo era di mettere in atto il nostro gioco, dare il meglio in situazioni di difesa ed adattare il nostro gioco all'avversario  Era soprattutto un test per vedere la nostra capacità di non mollare come è successo in passato. E devo dire che avete risposto positivamente a questi criteri!
Abbiamo messo in atto il nostro gioco. Grazie a una ricezione pulita, una concentrazione in difesa e un'alzata di livello normale, siamo riusciti a costruire il gioco e a variarlo. Il punto negativo nella costruzione del punto è stato proprio la chiusura. L’analisi di Max ce lo dirà, ma al mio parere abbiamo messo troppo tempo a trovare la soluzione in attacco, spaventati da un muro che culminava a 3 metri. Non siamo stati abbastanza incisivi e furbi.
Siamo però lo stesso riusciti a trovare delle soluzioni e questo mostra che siamo riusciti ad adattarci. Ci siamo riusciti talmente bene che abbiamo fatto più della meta del 2°set davanti, non lasciando nessuna chance alla squadra avversaria. Abbiamo lasciato troppa energia per poter finire il set davanti ,ma ci ha mostrato che ce la possiamo fare. Nella prima parte del 2°set, non hanno chiuso un attacco diretto perché la difesa è stata proprio buona.
Se mi è piaciuto il vostro comportamento come squadra, mi è piaciuto anche quello come singoli giocatori fuori dal campo e quando siete stati sollecitati. Vi siete piegati tutti al coaching di ieri sera e questo mostra la maturità che stiamo raggiungendo come squadra e come giocatori di una squadra.
Questa sconfitta è comunque molto positiva perché ci ha mostrato il nostro livello e quello che siamo in grado di sviluppare come gioco. Ci deve aiutare a costruire il nostro torneo, per alzare il nostro livello partita dopo partita.

Chiudo l’analisi con l'MVP. Ho fatto i tre set e ho avuto la fortuna di giocare con tutti voi. Devo dire che Giulia ha fatto una prestazione di alto livello in ricezione e difesa. Aspetto i numeri di Max, ma da quello che mi ricordo non ha sbagliato né ricezioni né difese. E che difese! Sempre posizionata bene e a seguire i compagni di squadra. In attacco, non ha fatto punti vincenti, ma con la schiacciata alta è riuscita a non farsi murare ed a fare giocare la difesa avversaria. Bella partita! Brava!

Ora, dobbiamo dimenticare questa partita e girarsi verso la prossima. Dobbiamo prendere le partite una dopo l’altra, come dicono i professionisti (ho sempre sognato dire una frase del genere J ).
Lunedì prossimo la squadra avversaria sarà diversa, il livello sarà diverso; conosciamo la squadra e l’abbiamo vista giocare ieri. Ma a noi non importa che sia più forte o più debole di noi. Dobbiamo, come ieri, mettere in atto il nostro gioco, cancellare le piccole cose negative e diventare più efficaci possibile. Partita dopo partita, dobbiamo alzare il livello medio del nostro gioco.
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Scouting
Ecco una breve analisi dello scouting di questa partita.

Dei 51 punti fatti, 25 sono venuti su nostra azione (17 attacchi, 3 muri e 5 battute), mentre i restanti 26 sono stati errori dell’avversario.
Dei 75 punti subiti, 33 sono venuti da nostri errori (14 attacchi, 4 battute, 7 ricezioni, 4 invasioni e 4 doppie).
Molto bene la difesa, con un 76% di positività (addirittura 85% nel secondo set) e 39% di efficienza. Bene la ricezione (64% di positività e 8% di efficienza dovuto a qualche errore diretto di troppo). L’alzata, che è andata mediamente bene, è stata purtroppo penalizzata da qualche fallo di troppo.
Punto dolente il muro con solo il 26% in positività.
L’attacco, con 64% di positività ma solo 4% di efficienza a causa di 14 errori diretti (però in crescita nella partita: 0% nel 1°set, 4% nel 2° set, 8% nel 3°set), si è incentrato principalmente sulle bande: su 72 attacchi complessivi, 50 sono stati quelli dalla banda e solo 12 quelli dal centro.

Per quanto riguarda i singoli, spiccano Patrice in ricezione (88% di positività e ben 40% di perfezione), Giulia in difesa (88% di positività), Daniele in alzata (82% di positività) e José, vero bomber in attacco (12 punti su 25 complessivi, con 9 attacchi, 1 muro e 2 battute).

Di seguito i risultati di squadra, per set e globali:

click per ingrandire

Legenda
%Perf: i colpi perfetti (#) in rapporto al totale dei colpi eseguiti
%Pos:  i colpi positivi (# e +) in rapporto al totale dei colpi eseguiti
%Eff:   la differenza fra colpi perfetti (#) ed errori (=) in rapporto al totale dei colpi eseguiti


03/06/13

LO SCOUTING: rilevazione statistica nella pallavolo

2 commenti

Le statistiche dominano sempre di più il nostro sport, ad ogni livello. Gli scopi di questo tipo di analisi sono i più disparati e spaziano dalla semplice valutazione dei giocatori e della squadra ad un vero e proprio studio delle capacità e della prestazione, con forti ripercussioni in termini di programmazione dell’allenamento e di scelte tecniche e tattiche.

Sappiamo che percentuale di attacco o di ricezione ha un buon giocatore di pallavolo? O qual è il rendimento medio dei nostri giocatori più rappresentativi? Possiamo giudicare con una certa oggettività la performance di un giocatore o di tutta la squadra? Lo scouting ci aiuta in questo.

Fondamentalmente, lo scouting è il rilevamento dei dati di una partita o di un allenamento, tramite la compilazione di apposite tabelle (scout), e l’analisi statistica dei dati stessi. L’obiettivo è una valutazione di prestazione (individuale o collettiva), intesa come risultato e non come tecnica. Al fine di rendere questa valutazione il più possibile affidabile ed aderente alla realtà, è necessario che si stabiliscano a priori delle regole oggettive di rilevazione. Molte volte anche gli allenatori più esperti valutano la prestazione di un giocatore ricordando solo alcuni episodi salienti: la rilevazione statistica aiuta a fornire una valutazione più oggettiva e completa di un giocatore o dell’intera squadra.

Lo scouting analizza ogni singola fase di gioco: battuta, ricezione, alzata, attacco, muro, difesa e valuta l’efficacia di ogni singolo fondamentale secondo una scala standardizzata:

  • Colpo doppio positivo (#): colpo perfetto o vincente.
  • Colpo positivo (+): colpo che crea una situazione favorevole alla propria squadra.
  • Colpo negativo (-): colpo che crea una situazione favorevole agli avversari.
  • Colpo doppio negativo (=): errore punto.

Lo scout in definitiva:

  • mostra un rendiconto globale dei fondamentali;
  • permette di sapere davvero come abbiamo giocato, al di là delle “sensazioni” personali;
  • mostra i punti deboli su cui si deve lavorare;
  • mostra eventuali differenze di rendimento tra un set e l'altro e fra una partita e l’altra.

Lo scout però ha i suoi limiti:

  • non dice se il punto o l'errore sono stati fatti in situazioni di punteggio “calde”;
  • non mette in relazione il punto o l'errore con l'avversario (ace subito da un battitore forte o palla lasciata cadere?) o con l'azione di gioco (punto fatto su alzata perfetta senza muro o su alzata imprecisa in bagher contro la difesa schierata?);
  • non specifica la gravità dell'errore (attacco sparacchiato malamente in rete o palla che finisce di poco fuori?).


VALUTAZIONI PER FONDAMENTALE

BATTUTA
# battuta vincente (diretta o su errore di ricezione)
+ ricezione in difficoltà - battuta tattica o tesa che non permette una ricezione semplice
ricezione molto facile
= errore diretto (fuori, rete, fallo)

RICEZIONE
# palla in testa all'alzatore
+ buona ricezione ma che fa muovere un po’ l’alzatore
ricezione fuori dai 3 metri o molto spostata o nel campo avversario
= errore diretto

ATTACCO
# attacco vincente
+ attacco difeso ma con molta difficoltà - muro che consente  il contrattacco
attacco difeso facilmente - muro vincente o che consenta all'avversario il contrattacco
= errore diretto (rete, fuori, fallo)

MURO
# muro vincente
+ muro che consente alla propria squadra di rigiocare o che mette in difficoltà l’avversario
muro che consente alla squadra avversaria di contrattaccare - mani fuori - muro a vuoto
= errore diretto (invasione, fallo) - nessun muro

DIFESA
# difesa che consente un contrattacco - palla rigiocata su attacco difficile
+ difesa che consente solo di rigiocare - palla toccata su attacco difficile - appoggio corretto
punto ma con tentativo di difesa - appoggio sbagliato
= nessun tentativo di difesa

ALZATA
# consente un attacco vincente - consente un attacco molto facile o senza muro
+ consente un attacco agevole
non consente l’attacco, ma solo la rigiocata
= errore diretto (palla non giocabile, fallo)

Come si vede dalle descrizioni alcuni fondamentale sono oggettivamente più semplici da rilevare (principalmente battuta, ricezione e attacco), mentre per altri (soprattutto alzata e difesa) resta comunque nella valutazione una certa componente personale.


INDICI STATISTICI

Una volta raccolti i dati di squadra si analizzano alcuni indici statistici, sia per singolo fondamentale, che globalmente:

Perfezione: i colpi perfetti (#) in rapporto al totale dei colpi eseguiti. Ha una scala da 0% a 100% (la perfezione massima).

Positività: i colpi positivi (# e +) in rapporto al totale dei colpi eseguiti. Ha una scala da 0% a 100% (la positività massima).

Efficienza: la differenza tra i colpi perfetti (#) e gli errori (=) in rapporto al totale dei colpi eseguiti. Ha una scala da -100% (il massimo dell'inefficienza) a 100% (l'efficienza massima). In questo caso lo 0% rappresenta una situazione media, senza infamia e senza lode (tanti punti quanti errori)

La Positività è un indice che può essere letto facilmente anche nel contesto di una singola partita, mentre l’Efficienza può essere molto utile per seguire i progressi di una squadra durante un campionato o un torneo.
L’Efficienza a differenza della Positività tiene conto anche degli errori: fare 10 punti su 20 attacchi significa avere il 50% di Positività, ma c'è una pesante differenza se gli altri 10 attacchi sono palloni difesi dagli avversari (Efficienza = 50%) o se sono errori diretti (Efficienza = 0%).


P.S. In accordo con il Coach Patrice, durante il torneo Open Volley Attack cercheremo di analizzare le varie partite degli All Stars tramite lo Scouting e presto vedremo i risultati.

Ma ricordate comunque che è stato rigorosamente calcolato che il 63% di tutte le statistiche sono inventate. Compresa questa… xD