Visto l'interesse sui post sulla difesa e prendendo spunto da un commento di Sara, proseguo sullo stesso argomento iniziando una discussione sul Muro.
La funzione primaria del muro è intercettare l'attacco e respingerlo nel campo avversario (muro attivo) o deviare la palla in alto e indietro nel proprio campo (muro passivo). Altra funzione del muro è ridurre l'area di campo che la propria difesa deve coprire. Il muro richiede tempi di reazione rapidi e una coordinazione eccellente fra giocatori.
Come detto esistono 2 tecniche base di muro:
- il muro attivo è la tecnica più aggressiva, con la quale si intercetta la palla prima che superi la rete, "invadendo" lo spazio aereo avversario e ponendo le mani il più vicino possibile alla palla
- il muro passivo, più difensivo, è una tecnica particolarmente utile per giocatori bassi o con poca elevazione. Lo scopo è di rallentare la palla e di rinviarla in alto ed indietro ai propri compagni per il contrattacco. Eseguendo un muro passivo, i polsi devono essere leggermente piegati all'indietro.
La tecnica del muro può essere divisa in 5 fasi distinte:
1. Posizione di partenza
La posizione di partenza deve permettere velocità e coordinazione. Il giocatore si posiziona a 50 cm dalla rete, con i piedi perpendicolari alla rete stessa e ben appoggiati a terra. Le gambe sono un poco flesse, il busto ben eretto e le mani alzate leggermente sopra le spalle, con gli avambracci paralleli alla rete, i palmi rivolti in avanti e le dita aperte.
2. Spostamento verso la palla
Il giocatore a muro è sempre in movimento per centrare l'attaccante o per raddoppiare il muro. Questi spostamenti, sempre relativamente brevi, sono fatti generalmente usando passi accostati, muovendosi parallelamente alla rete e rimanendo sempre frontali rispetto al campo avversario. Con lo spostamento il giocatore a muro deve cercare di posizionarsi con il corpo davanti allo schiacciatore avversario (i manuali dicono "con lo sterno esattamente di fronte alla spalla alzata"), sulla traiettoria di rincorsa. Finito lo spostamento, il giocatore assume la posizione di partenza.
3. Stacco e salto
Dalla posizione di partenza il giocatore flette ulteriormente le gambe fino ad un angolo di 90° e si piega sulle anche e sui fianchi. Durante la compressione il busto resta eretto e gli occhi sulla palla. Il salto dovrà essere il più verticale possibile.
4. Slancio delle braccia e delle mani
Durante il salto le braccia salgono immediatamente in alto ed in avanti, tese e parallele, con una distanza fra loro inferiore al diametro del pallone (occorre "stringersi nelle spalle"). Le dita devono essere il più possibile aperte con i pollici tesi uno verso l'altro (gli americani dicono "big hands"). I polsi sono rigidi e leggermente flessi in avanti nel muro attivo, più rilassati e leggermente flessi all'indietro nel muro passivo.
5. Contatto con la palla
Appena prima del contatto, i muscoli del torace e delle spalle si contraggono, per resistere meglio all'impatto con il pallone. Le mani restano bloccate ed orientate verso il centro del campo e non c'è di solito bisogno di usare alcuna azione di polso, a meno che la palla non sia molto lenta. Non si deve mai spingere con le braccia per non rischiare il fallo di invasione. Iniziando la discesa, le braccia devono essere velocemente tirate indietro per evitare di toccare il nastro.
Oltre alla tecnica di base, per fare un buon muro è necessario avere buon tempismo (tempo sulla palla) ed una forte capacità di anticipazione (contatto visivo):
1. Tempo sulla palla
Il tempo del salto a muro dipende da molti fattori: tipo di attacco, distanza dalla rete della palla, velocità dell'attaccante e della palla ... ma si possono dare queste linee guida: su un attacco veloce (1° tempo) o con palle molto vicine alla rete il muro deve saltare assieme all'attaccante, mentre su attacchi più lenti (2° e 3° tempo) e su palle alte o distanti da rete il muro deve saltare subito prima che l'attaccante colpisca il pallone e con sempre maggiore ritardo più è lontana la palla da rete. Per giocatori piccoli è consigliato di ritardare un poco il tempo, per ottenere un muro passivo più efficace.
2. Contatto visivo
Il giocatore a muro comincia ad osservare la squadra avversaria dal proprio servizio (e non guardando il proprio compagno alla battuta!). Non perde mai di vista la palla e quando questa si trova vicino all'attaccante, il muro osserva contemporaneamente la palla ed il braccio alzato. E' importante tenere gli occhi aperti anche al momento del contatto con il pallone, vincendo la naturale reazione istintiva di chiusura (i soliti americani dicono "big eyes"). Anche dopo l'esecuzione del muro bisogna mantenere il contatto visivo con la palla, per poter eseguire eventuali azioni di autocopertura.
Infine, alcuni errori "tipici" dei giocatori a muro:
- preparazione distratta (guardare il proprio battitore, non essere nella giusta posizione, braccia basse, gambe non pronte...)
- errata distanza da rete (troppo distante ed il pallone si infila fra muro e rete, troppo vicino ed è invasione sicura)
- errata posizione delle mani (troppo larghe ed il pallone passa in mezzo, troppo strette e si riduce la probabilità di intercettazione, con dita molli o chiuse...)
- errato tempo di salto (in anticipo e si ritorna a terra quando la palla stà passando, in ritardo e la palla è già passata)
- errata posizione di salto (si lascia all'attaccante la direzione più facile, la schiacciata dritta forte)
Per la tecnica è tutto (o almeno abbastanza...). Prossimo post sulla tattica e l'organizzazione del muro. xD