Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

26/01/14

Vuoi diventare arbitro di pallavolo?

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La Federazione Italiana Pallavolo, attraverso le sue strutture periferiche (Comitati Provinciali), organizza da anni corsi gratuiti per la formazione di arbitri federali di pallavolo a livello provinciale.

Quest’anno il Comitato Provinciale di Monza e Brianza svolgerà il corso di formazione per Arbitro Provinciale a partire dal 15 maggio 2014. Il corso sarà suddiviso in 14 lezioni e terminerà con l’esame il 3 luglio 2014. Le lezioni si svolgeranno Lunedì e Giovedì, dalle ore 20:30 alle ore 22:30, presso il Comitato Provinciale FIPAV in Via Dante Alighieri ad Agrate Brianza.

Chi fosse interessato può consultare il bando o chiedere informazioni al nostro Dan “Belli Capelli” #5, che prenderà parte al corso.

18/01/14

Brain Training: Newton versus Archimede

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Su una bilancia a piatti a due braccia sono posti due bicchieri esattamente uguali e che contengono la stessa quantità di acqua: la bilancia è perfettamente in equilibrio.


Nel bicchiere a sinistra viene posta una pallina da ping pong, ancorata al fondo con un sottile filo che la mantiene completamente sott'acqua.

Nel bicchiere di destra viene invece posta una pallina di acciaio, di volume esattamente uguale alla pallina da ping pong. La pallina d’acciaio è però tenuta sospesa nell'acqua per mezzo di un sottile filo legato ad un’intelaiatura esterna ed indipendente dalla bilancia.

Osservate bene il disegno…

Secondo voi, la bilancia resta in equilibrio, si abbassa a destra o si abbassa a sinistra? Provateci, basta un po’ d’intuito… o una laurea in fisica ;-)


PS: “Belli Capelli”, che mi ha proposto il quesito, è diffidato per il momento a dare la soluzione. Dan, puoi naturalmente commentare a tuo piacimento xD

11/01/14

CARI GENITORI di Mauro Berruto

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ovvero «La pallavolo, uno sport da sovversivi!»

Seguendo un link all’interno di un tweet di @AleAntinelli (Alessandro Antinelli, giornalista sportivo della RAI) ho trovato e letto questo pensiero di Mauro Berruto, pubblicato sul suo sito personale (Mauro Berruto official website). Il testo è tratto dal volume «Sogni di gloria. Genitori, figli e tutti gli sport del momento» della collana «Save the parents» di Scuola Holden, edito da Feltrinelli

Riporto qui di seguito il testo completo del post di Berruto.

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Cari genitori,

mi rivolgo a voi in quanto esseri adulti, razionali e con la testa ben piantata sulle spalle. Preferisco essere proprio io a dirvelo, con cognizione di causa e prima che lo scopriate sulla vostra pelle: la pallavolo è lo sport più pericoloso che esista.

Vi hanno ingannato per anni con la storia della rete, della mancanza di contatto fisico, del fair play. Ci siamo cascati tutti, io per primo, il rischio è molto più profondo subdolo. Prima di tutto questa cosa del passaggio… In un mondo dove il campione è colui che risolve le partite da solo, la pallavolo, cosa si inventa? Se uno ferma la palla o cerca di controllarla toccandola due volte consecutivamente, l’arbitro fischia il fallo e gli avversari fanno il punto. Diabolico ed antistorico: il passaggio come gesto obbligatorio per regolamento in un mondo che insegna a tenersi strette le proprie cose, i propri privilegi, i propri sogni, i propri obiettivi. Poi quella antipatica necessità di muoversi in tanti in uno spazio molto piccolo. Anzi lo spazio più piccolo di tutti gli sport di squadra! 81 metri quadrati appena… Accidenti, ci mettiamo tanto ad insegnare ai nostri figli di girare al largo da certa gentaglia, a cibarsi di individualismo (perché è risaputo che chi fa da sé fa per tre), a tenersi distanti da quelli un po’ troppo diversi e poi li vediamo tutti ammassati in pochi metri quadrati, a dover muoversi in maniera dannatamente sincronica, rispettando ruoli precisi, addirittura (orrore) scambiandosi “cinque” in continuazione.

Non c’è nessuno che può schiacciare se non c’è un altro che alza, nessuno che può alzare se non c’è un altro che ha ricevuto la battuta avversaria. Una fastidiosa interdipendenza che tanto è fondamentale per lo sviluppo del gioco che rappresenta una perfetta antitesi del concetto con cui noi siamo cresciuti e che si fondava sulla legge :«La palla è mia e qui non gioca più nessuno». Infine ci si mette anche il punteggio e il suo continuo riazzeramento alla fine di ogni set. Ovvero, pensateci: hai fatto tutto benissimo e hai vinto il primo set? Devi ricominciare da capo nel secondo. Devi ritrovare energia, motivazioni, qualità tecniche e morali. Quello che hai fatto prima (anche se era perfetto) non basta più, devi rimetterlo in gioco. Viceversa, hai perso il set precedente? Hai una nuova oggettiva opportunità di ricominciare da capo. Assolutamente inaccettabile per noi adulti che lottiamo per tutta la vita per costruire la nostra zona di comfort dalla quale, una volta che ci caschiamo dentro, guai al mondo di pensare di uscire. Insomma questa pallavolo dove la squadra conta cento volte più del singolo, dove i propri sogni individuali non possono che essere realizzati attraverso la squadra, dove sei chiamato a rimettere in gioco sempre ed inevitabilmente quello che hai fatto, diciamocelo chiaramente, è uno sport da sovversivi! Potrebbe far crescere migliaia di ragazzi e ragazze che credono nella forza e nella bellezza della squadra, del collettivo e della comunità. Non vorrete correre questo rischio, vero? Anche perché, vi avviso, se deciderete di farlo… non tornerete più indietro.

Mauro Berruto

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Mauro Berruto (Torino, 8 maggio 1969), allenatore di pallavolo è Commissario Tecnico della Nazionale maschile di pallavolo dal 2010. Alla sua guida, la Nazionale ha conquistato un bronzo alle Olimpiadi, due argenti agli Europei , un bronzo alla World League e un bronzo alla Grand Champions League.