Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

23/12/15

22/12/15

Desideri...

0 commenti
La pace guardò in basso
e vide la guerra,
«Là voglio andare» disse la pace.
L'amore guardò in basso
e vide l'odio,
«Là voglio andare» disse l'amore.
La luce guardò in basso
e vide il buio,
«Là voglio andare» disse la luce.

Così apparve la luce
e risplendette.
Così apparve la pace
e offrì riposo.
Così apparve l'amore
e portò vita.

(Alfred Edward Housman)

02/12/15

Ghe La Fo Pu 2015: 3a giornata

4 commenti
Il commento del Coach

All Stars – Mi Sto Scialando 0-5

Cosa si può dire…

Abbiamo preso una bella batosta contro una squadra più forte di noi, con giocatori più alti e più bravi, ma abbiamo provato.
Secondo me potevamo provare ancora di più, evitando alcuni errori che non facciamo quando giochiamo contro squadre del nostro livello.

Giocare contro una squadra più forte non vuole dire mollare tutto perché qualunque cosa facciamo, qualunque impegno mettiamo, perderemo. Giocare contro una squadra più forte vuol dire mettersi alla prova, evitare errori sulle basi, impegnarsi di più per proporre all'avversario un gioco, un divertimento.
Come detto durante la partita, preferisco perdere un set 20-11 con loro che fanno i punti piuttosto che con noi che facciamo errori stupidi. Errori stupidi sono le palle che cadono tra due giocatori perché nessuno chiama, le palle che cadono quasi in testa ad un giocatore ma non prova a prenderla, le palle 4 metri fuori che prendiamo male perché non siamo messi bene (ovviamente, visto che sono fuori).

Qualunque sia l’avversario che dobbiamo affrontare, che sia molto più bravo o molto più scarso, l’approccio per giocare deve essere lo stesso. Poi, cambia la tattica che sceglie il coach, ma l’approccio della partita è lo stesso: massima concentrazione sul proprio ruolo (basi, tecnica, posizioni) e sulla palla per evitare errori gratuiti e sviluppare un bel gioco.
Contro le squadre con giocatori molto bravi, come è successo lunedì, non ci si deve fare intimidire durante il riscaldamento e dopo. E’ normale che loro tirino forte durante il riscaldamento, ma non è detto che lo facciano durante la partita. Semplicemente perché facciamo il Ghe La Fo Pu e non hanno bisogno di tirare vere mine per fare la differenza. Per loro basta mirare i vuoti… Quindi non dobbiamo avere paura e dobbiamo provarci, dobbiamo giocare perché, con la tecnica che abbiamo, possiamo proporre un bel gioco ed un’opposizione ancora migliore.

Questa partita ci farà crescere. Non la dobbiamo ricordare in maniera negativa come LA batosta ma con un ricordo di dove potremo andare…

Avanti così AllS!!!

01/12/15

Pop Art

2 commenti

by Andy Belli Capelli

25/11/15

Ghe La Fo Pu 2015: 1a e 2a giornata

7 commenti
Il commento del Coach

All Stars – Buio CHP Team 3-2
Gli Autogestiti – All Stars 1-4

Finalmente arriva il primo commento della stagione 2015-2016! A differenza di quello che alcuni di voi hanno voluto far credere (grrr…J), il commento dopo la prima partita non è stato scritto per pigrizia ma perché volevo capire bene l’andamento dopo due partite: vedere se quello che avevo visto durante la prima partita era la base della nostra crescita o se era solo occasionale.
Per mia grande soddisfazione, le cose interessanti viste durante la prima partita non erano occasionali, ma proprio basi del nostro gioco e ci hanno permesso di sviluppare un gioco migliore durante la seconda partita.

Senza entrare nei dettagli tecnico-tattici, direi che il primo miglioramento notevole rispetto all'anno scorso è la ricezione. Se durante la prima partita la ricezione era buona, si è ancora migliorata durante la seconda partita. Una resa migliore ma soprattutto una maggiore accuratezza che ha permesso agli alzatori di trovarsi in buone condizioni e di sviluppare un gioco migliore.
Rispetto alla settimana scorsa ci siamo serviti meglio di questa robustezza in ricezione per imporre un gioco offensivo agli avversari. Eravamo nella posizione di creare un gioco e quindi di fare il punto direttamente o spingere l’avversario all'errore. Come in tutti gli sport, è importante "imporre il proprio gioco" per rimanere "padroni" dello scambio.
Possiamo ancora e sempre migliorare la ricezione ma le basi sono solide e questo è un dato molto importante.
Sfruttando le ricezioni migliori, il palleggio si è migliorato e diversificato. Usiamo meglio tutti i nostri attaccanti e ciò permette di non dare riferimenti all'avversario. Li serviamo anche meglio, mettendoli in condizioni migliori per chiudere le azioni. Visto che l’attacco è un nostro punto di forza, la combinazione alzate belle e attacco buono fa molto spesso punto.

Ovviamente ci sono anche delle cose che non sono del tutto a posto e che si traducono durante le partite con questo ritmo altalenante: segno 5 punti di fila e ne perdo 3 di fila.
Questo andamento è spesso e volentieri dovuto ad un piccolo calo di concentrazione che va a bloccare leggermente la macchina. Durante queste fasi, ho visto ritornare tre dei nostri problemi storici:
  • Il non chiamare la palla, cosa che ci porta a lasciare cadere la palla durante le ricezioni o palle facili che ritornano da noi
  • Il non rispetto del ruolo
  • Il non seguire attentamente il gioco
Come sapete, il primo punto è essenziale per lo sviluppo sereno di un’azione. Mi sono accorto che molte volte la palla non viene chiamata o che la chiamiamo ma con un filo di voce o che non stiamo attenti alla chiamata dei compagni.
Sarà importante nel futuro imparare a chiamare la palla di maniera forte e chiara: «MIA!!!» invece di «mia…» o «…» ed ascoltare i compagni di squadra quando chiamano rimanendo vicini per coprire ed aiutare. Questo comprende il fatto di non essere timidi e di prendersi delle responsabilità, ma sono sicuro che tutti noi siamo in grado di farlo: chiamare la palla forte chiaro e giocarla.

Il secondo punto è un problema perché prima di tutto può portare ad infortuni. Se "esco" dal mio ruolo posso ritrovarmi nello sposto sbagliato ed un compagno si può fare male. L’altra cosa è che se "esco" dal mio ruolo non sono pronto per eseguire il mio compito e tolgo all'alzatore o alla squadra una soluzione.

Sarà importante migliorare questi due aspetti che possono in un certo senso essere collegati. Sento i miei compagni chiamare la palla, quindi non "esco" dal mio ruolo per recuperarla e rimango concentrato su ciò che devo fare.

L’ultimo punto che vorrei sottolineare è l’attenzione su certe fasi del gioco: il rinvio semplice della squadra avversaria. E’ importante che i centrali e la difesa seguano bene queste fasi di gioco perché sono punti dati facilmente all'avversario se cadono ma semplici da costruire se li prendiamo. Il centrale deve essere sempre pronto a contrastare questi palloni e quindi stare attento al gioco ed essere pronto a murare. In difesa è importante avvicinarsi per colmare il buco presente tra i giocatori di prima linea e quelli di seconda; muoversi cioè in funzione dell’avversario.

Sono sicuro che questi difetti verranno tolti o diminuiranno giocando, ma è importante che ognuno di noi li abbia in mente per potersi porre le domande «Chiamo la palla?» «Rispetto il mio ruolo?» «Ero abbastanza attenta/o per prendere quella palla?» e cancellarli del tutto.

Ecco il momento dell’elezione degli MVP. Avevo preso l’abitudine di eleggere una ragazza ed un ragazzo (o gruppi di ragazze e ragazzi) e proverò a seguire questa abitudine.
Ma oggi è diverso e parlerò soltanto delle ragazze AllS. Vorrei congratularmi con loro per il salto di qualità che tutte hanno fatto. Che sia in ricezione, all'alzata, in difesa o in attacco, ho visto veramente dei miglioramenti notevoli da parte di tutte e questo mi fa molto piacere.
In ricezione e difesa, per lunghe fasi di gioco, avete tirato su una barricata con il filo spinato e con il cartello "NO PASARAN" e nessuna palla cadeva. In attacco, siete più incisive e mettete l’avversario in difficoltà o segnate. Portate punti preziosi alla squadra sia direttamente che indirettamente e ciò è molto importante.
Per chiudere, avrei solo 3 parole: Brave! Continuate così!

Bravi AllS per questo inizio di stagione. Mi fa veramente piacere vedervi giocare così coesi, con la voglia di divertirvi tutti assieme, proponendo un gioco sempre più bello. Mi raccomando, continuate così!!!!

14/11/15

Adieu

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«La morte è la curva della strada,
morire è solo non essere visto.
Se ascolto, sento i tuoi passi
esistere come io esisto.
La terra è fatta di cielo.
Non ha nido la menzogna.
Mai nessuno s’è smarrito.
Tutto è verità e passaggi».

Fernando Pessoa

Comandante Nebbia - I nemici esistono

13/11/15

Una vita da...

3 commenti


Dedicato non solo ad alzatori e centrali, ma a tutti coloro che giocano a pallavolo.
Con un speciale ringraziamento per Giacomo e Cecilia Iotti e Raffaella Calloni.

Enjoy it.

09/06/15

GLFP: la finale

1 commenti

Stanchi e cotti, ma felici e contenti, dopo la giornata finale del Ghe La Fo Pu 2015.

Nella foto mancano Luca (il Cap), Luca (il Contrabbandiere) e Jacqueline (la meglio tifosa).

Grazie a tutti.


21/05/15

L'ultimo resoconto GLFP dell'anno

1 commenti
Il commento del Coach

Aspettavo questa partita per pubblicare l’ultimo commento dell’anno.
Avevo visto dei miglioramenti dopo la partita contro i Gatti di Marmo ma, prima di cantare vittoria, volevo vedere se fossimo capaci di farlo due volte di fila.
Per la mia felicità, è stato il caso.

Dopo il lungo periodo buio, siamo riusciti a ritrovarci piano piano ed a proporre un gioco degno di quello che sappiamo fare.
Anche se finiamo con due sconfitte nette, abbiamo provato a sviluppare un gioco, ad aiutarci, a lottare tutti assieme. Siamo finalmente riusciti a guardare nella stessa direzione con le stesse intenzioni e non è poco, credetemi.

Ovviamente mancano delle cose per essere più solidi e migliorare la nostra resa, la nostra efficienza. Sia ieri che l’ultima volta, siamo riusciti a tenere i primi 20 punti stando alla pari con gli avversari, ma poi siamo crollati fisicamente e mentalmente nella seconda parte dei set.
Uno dei fattori principali è il fatto che perdiamo tante, troppe energie a combattere contro noi stessi. Invece di poter appoggiarci su ricezioni e appoggi puliti, dobbiamo spesso e volentieri essere in <modalità salvataggio> e correre ovunque sul campo per tenere la palla in gioco. Questo crea alcune volte una confusione che ci fa perdere energia. E' la grossa differenza tra i nostri avversari e noi.

Per risparmiare energia è importante incrementare la resa in ricezione ed appoggi per mettere gli alzatori, gli attaccanti ma soprattutto la squadra nelle condizioni migliori per sviluppare un gioco. Ieri, durante il primo set e una grossa parte del secondo, le alzate erano più dei recuperi o dei salvataggi di ricezioni brutte che delle alzate. La cosa buona è che questa resa si è incrementata durante la partita fino ad un buon inizio quinto set. Si vede sul risultato finale dove abbiamo fatto più punti nei 3 ultimi set. Le 5/6 ricezioni sbagliate di fila a fine partita illustrano il crollo suddetto.

E’ importante ormai risolvere gli errori capendo da dove provengono. Perciò dovete pensare alle basi e fare un'auto-valutazione :«Ho seguito bene la sequenza di azioni per effettuare la ricezione? Cosa devo cambiare?»
Ricordo sotto la sequenze delle azioni per la ricezione:
  • Capire la direzione della palla
  • Chiamare la palla se mi sento in grado di prenderla
  • Regolare la propria posizione a seconda della traiettoria lunga o corta della palla
  • Effettuare la ricezione come da manuale
Ieri abbiamo spesso dimenticato di chiamare mandando in tilt tutto il resto.

Per finire, vorrei che andaste a leggere il commento del Capitano sul Blog a proposito del resoconto precedente. Non dimenticate di commentare se ne sentite il bisogno, la necessità o la voglia.
Vi incoraggio sempre a leggere questi resoconti perché vi danno un’idea di cosa potete migliorare, su cosa vi dovete focalizzare. E’ un modo ulteriore di comunicare con voi senza prendere tempo sull'allenamento.

Ormai ci rimangono un paio di allenamenti e la finale. Finiamo la stagione in bellezza con begli allenamenti intensi e bel gioco, più divertimento durante la finale.

Bravi AllS!!!!

28/04/15

Ghe La Fo Pu 2014: 9a 11a e 12a giornata

6 commenti
Il commento del Coach

All Stars – Black Bulls Fly 4-1
Colognali – All Stars 4-1
All Stars – Vespasiani 1-4

Per le tre ultime partite giocate, farò un commento generale. Mi sono perso la prima, grrr la mia caviglia! :-( e la seconda e la terza hanno avuto un andamento simile. Durante queste partite, molti giocatori non hanno potuto giocare per vari ragioni e ho dovuto cambiare alcuni ruoli. Nonostante tutto, abbiamo provato e sviluppato un gioco decente.
Adesso dobbiamo analizzare e capire dove possiamo e dobbiamo migliorare.

Dobbiamo canalizzare bene la nostra energia, soprattutto ad inizio set, per evitare la perdita di punti decisivi. Per noi è un momento cruciale e dobbiamo entrare in campo con la giusta concentrazione e la giusta intensità che ci permetteranno di sviluppare il nostro gioco al meglio.
Tutto comincia da lì!
L’intensità che mettiamo in campo, la nostra capacità di agire e reagire, la concentrazione che mettiamo per seguire la palla sempre e muoverci rispetto ad essa, sono tutti i pezzi che ci servono per sciogliere la tensione dovuta alla partita.

Per realizzarlo, abbiamo obiettivi comuni.

Mettere in campo quello che sappiamo fare con l’intensità giusta, adempiendo al proprio ruolo e rispettando quello degli altri, ci permetterà di sviluppare un bel gioco di squadra, quindi di divertirci e di metterci nelle condizioni migliori per vincere.
Quest’anno vogliamo troppo spesso saltare uno di questi passi e ci perdiamo.

Tecnicamente siamo migliorati tanto. Ogni giocatore è cresciuto. Il palleggio è migliorato, la ricezione è migliorata, la difesa è migliorata, l’attacco è migliorato. Quando i palloni arrivano bene in attacco, facciamo punto nel 80% dei casi. Però questo succede se e solo se usiamo l’intensità giusta. Se dormiamo in campo, tutto questo svanisce in un secondo.

Appoggiandosi sulle basi che sono state insegnate e che abbiamo automatizzato, dobbiamo prendere un po’ più di rischi. Prendere rischi non vuol dire fare cose impossibili, ma vuol dire provare, spingere un po’ di più quando siamo nelle condizioni giuste.
All'alzata dobbiamo cominciare a guardare la prima linea avversaria prima del servizio per capire dov'è il muro più alto e poi spingere un po’ di più in 4. Troppe alzate sono a 2 metri dall'asta dentro il campo.
I centrali devono guardare sempre la palla e cominciare a capirne la traiettoria. Sarà utile per chiamare la veloce o mettersi sotto rete nel caso la palla non possa essere alzata a loro. Facendo questo, lasceranno lo spazio libero al posto 6 che potrà attaccare o fintare l’attacco e saranno sempre pronti per contrastare l’avversario al muro.
Dietro, dobbiamo essere più attenti, scattanti e dinamici per servire al meglio l’alzatore e la prima linea. Non dimenticate che la costruzione del punto parte da dietro!

I due ultimi allenamenti sono stati buoni e seguono questa strada. Ho visto delle belle cose che vorrei vedere sempre più spesso. Continuiamo così durante gli allenamenti e applichiamolo in partita il più possibile. Vi assicuro che il gioco sarà più bello. :-)

Forza ALLS! Finiamo questa stagione come si deve : con grinta, bel gioco e divertimento!

Emozioni da... arbitro!

1 commenti
Un GRAZIE a tutti gli AllS che mi hanno aiutata ad arrivare fin qui :-) Ed è solo l'inizio !!!!!


18/04/15

Pensieri al vento - Parte 2

10 commenti
L'irresistibile fascino del vuoto
Leggendo Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati

Delusion Fields

Provate a leggere Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati: se lo farete attentamente e con il giusto stato d’animo, sarete catturati in un vortice spietato ed inquietante, dapprima lento e voluttuoso, poi via via sempre più veloce e crudele.
E infine, senza scampo, arriverà una riflessione: "questo sono io, io sono stato così, io mi sento in questo modo..."

«Il tempo intanto correva, il suo battito silenzioso scandisce sempre più precipitoso la vita, non ci si può fermare neanche un attimo, neppure un’occhiata indietro. “Ferma, ferma!” si vorrebbe gridare, ma si capisce ch'è inutile. Tutto quanto fugge via, gli uomini, le stagioni, le nubi; e non serve aggrapparsi alle pietre, resistere in cima a qualche scoglio, le dita stanche si aprono, le braccia si afflosciano inerti, si è trascinati ancora nel fiume, che pare lento ma non si ferma mai».
Ci sono nella vita di tutti questi particolari momenti: all'inizio percepisci solo un senso di vuoto transitorio, una imprecisa insensatezza, una vaga inquietudine. La mente gira a vuoto e la quotidiana monotonia offre la giustificazione per un’esistenza priva di sogno. Un vuoto tremendo e nel contempo affascinante, un fascino diabolico e pericoloso che attira, attrae e seduce, a volte invincibilmente. E così finisci catturato dentro il buco nero, dapprima lentamente e poi velocemente, sempre più velocemente, sempre più velocemente...
«Il tempo è fuggito tanto velocemente che l’animo non è riuscito ad invecchiare. E per quanto l’orgasmo oscuro delle ore che passano si faccia ogni giorno più grande, Drogo si ostina nella illusione che l’importante sia ancora da incominciare».
The Liar
Che sia una conseguenza dello svanire dei sogni innocenti dell’infanzia? O forse dall'inaspettata presa di coscienza che le nostre speranze sono solo ideali vaghi e confusi?
Non è il sogno irraggiungibile che serve per vivere! Non è l’ideale lontano e, proprio perché troppo lontano da noi, quasi rassicurante. Non sono i sogni collettivi, le potenti allucinazioni olistiche, troppo grandi, troppo serie, troppo tutto…

L’esistenza sembra svanire in un presente circondato dal vuoto di un passato che non può tornare e di un futuro che non esiste. Un duplice nulla: il rimpianto per ciò che è perduto, l’attesa inquieta per l’ignoto.
«Ma a un certo punto, istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Allora si sente che qualche cosa è cambiato, il sole non sembra più immobile ma si sposta rapidamente, ahimè, non si fa tempo a fissarlo che già precipita verso il fiume dell'orizzonte, ci si accorge che le nubi non ristagnano più nei golfi azzurri del cielo ma fuggono accavallandosi l'una sull'altra, tanto è il loro affanno; si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrà pur finire».
The Road

Ma la vita alla fine riesce a riprendere il sopravvento: ai grandi ideali si sostituiscono i desideri della maturità. Piccole visioni, modesti sogni. Concreti, quasi tangibili certo, ma sogni di vita, nella speranza di un domani migliore o semplicemente diverso. Sogni vissuti giorno per giorno e non procrastinati prima nella mente e rimandati poi nella realtà.
Forse poco ci è dato nella nostra vita, pochi sentimenti profondi e saldi come pietre nel deserto, alcune emozioni intense e rare come isolati picchi montani, ma quel poco ci deve bastare… Il gelo lascia il cuore, sopraggiunge il coraggio di contemplare il profondo dentro di noi e finalmente di ritrarsi.
«Nel sogno c'è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch'è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare».
Ma ora, grazie a Dio, sono sveglio.

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Bibliografia
Dino BuzzatiIl deserto dei Tartari

Immagini
Michal KarczDelusion Fields
Michal Karcz – The Liar
Michal Karcz – The Road

03/03/15

Ghe La Fo Pu 2014: 7a e 8a giornata

8 commenti
Il commento del Coach

Ragazzi di Oporto – All Stars 5-0
All Stars – Young Volley 2-3

Dopo il vuoto siderale contro i Gatti e la partita senza sapore contro i Vespasiani, le due ultime partite sono state migliori.
Tecnicamente non siamo ancora al livello che dovremmo essere e che mi aspetto, ma siamo riusciti a compensare con un gioco collettivo più sviluppato e una voglia di giocare e di divertirci più grande. Dobbiamo continuare su questa strada integrando sempre di più quello che abbiamo fatto questi ultimi mesi in allenamento sulla parte tecnica. Sarà lo scopo dei prossimi allenamenti.

E’ importante, e non lo ripeterò mai abbastanza, appoggiarsi su quello che è stato insegnato, evitando di aggiungere gesti parassiti. Un saltino prima del muro, un appoggio o una ricezione dall'alto con un saltino… sono gesti che ci mettono fuori tempo e che molte volte ci fanno sbagliare. Aggiungerei che, più di metterci fuori tempo, non ci portano nessun valore aggiunto: niente migliore gestione della palla, muro più alto, migliore accuratezza o altro.
Questi gesti sono spesso volentieri dovuti all'ansia, l’ansia di non riuscire nel colpo voluto. Stiamo più calmi in campo, capiamo un po’ di più la palla al fine di gestirla al meglio e tutto sarà più liscio e più pulito.

Alzatori
Il livello dell’alzata è aumentato ieri quando i nostri alzatori alzavano al giocatore più vicino a loro o alla postazione più semplice. Non essendo ancora in grado di palleggiare 9 metri in avanti e 7 metri indietro accuratamente, proviamo ad accorciare il palleggio quando è possibile. Ho visto dei belli palleggi in banda attaccati bene, ma non ancora abbastanza per i miei gusti.
C’è stato un migliore uso del centro anche quando il centrale non era Luca e, nonostante il muro avversario fosse alto, non ci siamo fatti murare. Ciò ci mostra che possiamo fidarci di tutti i nostri centrali. Facciamo in modo di giocare con loro quando c’è la possibilità.
In difesa, dovete tenere il vostro lungo-linea: 4 metri, piede destro sulla riga, girati leggermente verso l’interno del campo.

Centrali
Proviamo a mostrarci di più all'alzatore. Ieri è stato meglio, ma aspetto ancora di più. Proviamo a chiamare la veloce, a farci vedere per dare una possibilità in più. Alziamo il numero di rincorse anche se sono rincorse a vuoto. Il ruolo del centrale è di proporsi per mandare in tilt il muro avversario e fare il punto quando si ritrova con la palla davanti, quindi facciamolo!
Sulla fase difensiva, sia dietro che davanti, ho visto dei miglioramenti notevoli. Guardate finalmente la palla sempre! :-) Proviamo a trovare il tempo a muro sin dall'inizio, ad essere meno fallosi e ad essere più attenti con palle che cadono sulla rete o con schiacciate avversarie dai 3 metri. Queste ultime si devono murare.

Bande
Variamo sempre di più le zone d’attacco, ma soprattutto proviamo a trovare dove la squadra avversaria lascia i buchi. Ogni squadra lascia un buco in fase difensiva e ieri era al centro del campo. Attacchiamo lì! Se non facciamo il punto li mettiamo in difficoltà per la ricostruzione ed abbiamo una free ball da giocare con calma (se stiamo bene attenti).
Attenti alla posizione in difesa che è spesso troppo arretrata: all'inizio dell’azione siete al posto giusto ma al momento della schiacciata arretrate di 2 metri. Paura? :-)

Opposti
Il commento per l’attacco è lo stesso di quello delle bande. Per la difesa, ho visto dei bei miglioramenti.

Liberi
Attenti al lungo-linea. Come gli alzatori siete spesso fuori posizione: 4 metri, piede sinistro sulla riga, girati leggermente verso l’interno del campo. Sull'attacco da banda, non state troppo vicini alla banda, rispettare la posizione di 5 avanzato e non di 6 avanzato.
Essere trasparenti durante i punti: seguire la palla ed essere pronti ad aiutare il compagno in difficoltà.

Regola generale
Dobbiamo fare appoggi più puliti. Un appoggio pulito comincia da una buona comprensione della palla che ritorna, quindi seguiamola bene.

Congratulazioni
Ottima partita di Greta in difesa e ricezione. Stai prendendo fiducia e si vede. Le tue strisce di battute (anche dal basso) nel quarto e quinto set sono state di grande aiuto per la squadra. La prossima tappa sarà di appoggiarsi su questa fiducia per provare la schiacciata e il servizio dall'alto. La tua grinta è anche un valore aggiunto molto importante per la squadra: continua così.
Molti di voi hanno giocato meglio del solito (ripeto comunque che aspetto di più) e soprattutto siete stati più squadra. MVP di ieri è la squadra, col contributo di tutti.

Ci vediamo lunedì con la voglia di continuare su questa strada. Guardate bene di nuovo i vostri bigliettini, tenete in considerazione i miei commenti qui sopra, ascoltatemi e divertitevi!

DAJE ALLSTARS!

24/01/15

Pensieri al vento - Parte 1

3 commenti
Hearth and soul, one will burn...
Riflessioni su alcune idee di Karl Popper

Leggere Popper oggi, dopo i recenti fatti di Parigi, dopo l'ennesimo barbaro assassinio dei carnefici dell'ISIS, nel contesto di una crescente allerta verso possibili atti di terrorismo, è affascinante e nello stesso tempo sconcertante…

Alienazione sociale
Siamo in guerra, ammettiamolo! Come dice il Comandante Nebbia, non abbassiamo gli occhi, impariamo a guardare l’oscurità e l’orrore. Una guerra di civiltà, un conflitto fra razionalismo e irrazionalismo che improvvisamente sembra essere diventato il più importante problema intellettuale e morale del nostro tempo.

Da una parte la nostra società-uomo, la «società aperta» come la chiama Popper, dove sono possibili più scelte di valori, più visioni filosofiche del mondo e dell’uomo, più fedi religiose. Una società aperta al maggior numero possibile di idee ed ideali differenti e magari contrastanti: libertà, tolleranza, giustizia, libera ricerca della conoscenza e diritto a diffonderla, libera scelta di valori e di fedi…
Un sistema che si basa sul «razionalismo critico», sulla riflessione e sulla tolleranza. Scrive Popper :«Io posso avere torto e tu puoi avere ragione, ma unendo i nostri sforzi possiamo avvicinarci maggiormente alla verità».

Dall'altra parte una società-stato teocratica che possiamo (o meglio, dobbiamo) considerare «irrazionalista», che genera al minimo un atteggiamento di rassegnazione nei confronti della natura irrazionale degli esseri umani e che porta fatalmente ad un atteggiamento di disprezzo nei confronti della ragione umana, invocando il ricorso alla violenza e alla forza bruta come arbitro supremo in ogni contrasto. Un sistema fondato sull'intolleranza, nella presunzione granitica di essere possessori di una verità assoluta, dell’unico valore e del diritto e del dovere di imporre questa verità e questo valore.

Il razionalismo occidentale vuole realizzare cambiamenti e miglioramenti per mezzo di dibattiti critici e non per mezzo della violenza, con le parole e non con le armi.
L’irrazionalismo islamico ha fini sociali monolitici che uccidono la libertà di pensiero, la libera ricerca della verità e infine la razionalità e la dignità dell’uomo. La teocrazia porta all'intolleranza, porta alle guerre di religione, porta alla peggiore delle dittature, dove la legge è indiscutibile ed immodificabile perché dettata da Dio, dove violare la legge è peccato.
Scrive Popper (e sembra che lo scriva oggi e non nel 1945) :«La società aperta è figlia della consapevolezza della nostra fallibilità e del pluralismo etico. Il totalitarismo è sempre figlio del dogmatismo, esito di presunzioni di conoscenze gnostiche, frutto dell’illusorio possesso di verità che portano alla salvezza e dell’assolutismo dei valori morali, culturali, religiosi».

Certo, la società aperta non è la «società perfetta», ha al suo interno numerosi difetti (di cui abbiamo la piena consapevolezza) e molti fallimenti, ma senza paura di smentite possiamo affermare che noi cittadini dell’Europa Occidentale viviamo nell'ordinamento sociale più giusto e più aperto alle riforme, «il migliore in quanto il più capace di migliorarsi».
L’Occidente è pieno di «profeti del pessimismo», che trovano maree di allievi, ma la nostra epoca è certamente la migliore di cui ci dia testimonianza la storia e la forma di società in cui viviamo è la migliore di cui abbiamo conoscenza.

Sang maux
Ma proprio la tolleranza verso le idee diverse è la nostra debolezza. In guerra non si può essere tolleranti verso il nemico! Il dogmatismo e l’irrazionalismo sono veleni mortali.
E’ la tesi di Popper :«La tolleranza illimitata porterà alla scomparsa della tolleranza. Se estendiamo l’illimitata tolleranza anche a coloro che sono intolleranti, se non siamo disposti a difendere una società tollerante contro l’attacco degli intolleranti, allora i tolleranti saranno distrutti e la tolleranza con essi».
E quindi, in nome della tolleranza, per la difesa della nostra società, affermiamo con forza il diritto di non tollerare gli intolleranti, di considerare un crimine il fanatismo religioso che predica la distruzione, l’incitamento all'intolleranza e alla persecuzione, così come l’incitamento all'assassinio e l’assassinio stesso.

E’ auto-difesa, in protezione della nostra libertà… Da cittadini a cittadini-soldato, forse è proprio arrivato il momento.

Durante l'orazione di commemorazione dei soldati ateniesi caduti dopo il primo anno di guerra contro Sparta, Pericle disse ai suoi concittadini: «La nostra città è aperta al mondo; noi non cacciamo mai uno straniero... Noi siamo liberi di vivere proprio come ci piace, e tuttavia siamo sempre pronti a fronteggiare qualsiasi pericolo...»


Bibliografia
Comandante Nebbia  I Nemici esistono
Karl Popper – La società aperta e i suoi nemici, Platone totalitario
Karl Popper – La società aperta e i suoi nemici, Hegel e Marx falsi profeti
Karl Popper – Dopo la società aperta
Karl Popper – Alla ricerca di un mondo migliore
Tucidide – L’orazione funebre di Pericle

Fotografie
Emiliano Perani – Alienazione sociale 6
Fabrice Malburet – Sang maux...

20/01/15

Ghe La Fo Pu 2014: 4a giornata

6 commenti
Il commento del Coach

All Stars – Colognali  3-2  (20-15 12-20 20-15 20-15 17-20)

Questa volta, farò il resoconto non da allenatore che sta fuori e vede il gioco esternamente, ma da giocatore con un punto di vista “nel cuore dell’azione”. Vice-coach, non esitare a dare le tue impressioni per i due primi set.

Partita contro i Colognali, squadra già incontrata sotto diversi nomi e di un livello pari al nostro. Rispetto alle altre volte, avevano un giocatore con un braccio veramente impressionante per il GLFP.

Una cosa sulla quale dovremo lavorare è questa schizofrenia tra un set e l’altro, quando la stessa squadra si ritrova in campo. Troppo spesso gli stessi giocatori tra un set e l’altro, soprattutto quando vincono il primo, si rilassano e non fanno più niente. Non si muovono più, non schiacciano più, non si concentrano più. Sembra che, siccome hanno vinto un set, hanno fatto il loro lavoro e vanno già sotto la doccia.
È un po’ l’andamento che vedo durante le partite dall'inizio dell’anno e che ho vissuto ieri dall'interno. Ovviamente non va bene per niente.
Avrei delle leve per contenere ciò, come cambiare alcuni giocatori, ma non è il mio scopo perché sarebbe troppo semplice per voi.
Siamo qui per imparare e dovete imparare a tenere fisicamente e mentalmente almeno 2 set di fila. Con la preparazione che facciamo è il minimo indispensabile. Ieri, gli avversari non hanno cambiato niente alla squadra (formazione e gioco), abbiamo perso noi.

Approfitto anche per spendere 2 parole sulla gente che si trova in panchina. La panchina non è il bar: non siamo qui per cazzeggiare, o almeno non solo. Quando siamo in panchina dobbiamo approfittarne per ricordarci del nostro gioco, delle nostre posizioni, dei nostri gesti: fare uno check-up mentale di quello che sappiamo fare per entrare mentalmente in partita ed essere pronti quando entriamo in campo.
Dobbiamo anche approfittarne per studiare il gioco avversario e capire cosa si possa fare per aiutare la squadra nel caso in cui il coach ci chiami. Lo possiamo/dobbiamo condividere coi compagni di squadra.
Ricordo che ogni giocatore è a disposizione del coach e che se viene chiamato per riscaldarsi, vuol dire che potrebbe essere utile farlo entrare a breve anche se siamo a fine set.

Fino adesso, il commento è stato molto orientato sull'approccio mentale della partita, perché tecnicamente parlando, non c’è molto da dire.
Secondo me abbiamo fatto una partita al nostro livello. Unica cosa negativa: perdiamo il quinto set con 3 battute sbagliate di fila.
In campo ho sentito un gioco più fluido, liscio e coeso rispetto alle altre partite, una bella base. Ognuno ha tenuto il suo ruolo, non ha strafatto e quindi era molto più semplice ritrovarsi in campo per difendere, coprire o ricevere.

Insisterei però sul secondo tocco. E’ dell’alzatore e l’alzatore ci deve andare! (tranne se prende il primo tocco o se è a 10 metri dalla palla). E’ normale che la gente si muova durante il gioco, almeno per lasciare il campo libero. L’alzatore non si deve fermare e lasciare cadere la palla dicendo “Ti ho visto muovere” perché ciò è molto contro-produttivo. E’ normale che la gente si muova, la pallavolo è uno sport dinamico. Si prende le sue responsabilità e ci corre sotto.
Vale anche per le altre fase del gioco. Una persona che si muove vicino a voi non lo fa per rubarvi la palla ma per lasciarvi lo spazio e prepararsi ad un eventuale aiuto o copertura. Direi che il motivo nel 95% dei casi è quello, quindi teniamolo in mente. Come allenatore, mi occupo io dei ladri di palla e lo faccio notare, non preoccupatevi.
Ormai non ci scontriamo più perché abbiamo dei ruoli e delle posizioni ben definite e quindi possiamo prendere dei rischi. Con tutti i tuffi che ho fatto ieri tra le gambe dei giocatori di prima linea, nessuno mi ha toccato. Ad un momento ho visto le scarpe del Cap molto vicine ma mi fido e so che non mi succederà niente. Non siamo più ad Oreno, non abbiate paura.

Per finire, aspetto da alcuni giocatori un migliore rendimento e una presa di rischio più alta soprattutto al palleggio. I palleggi in banda devono avvicinarsi alla rete e all'asta. Siamo ancora troppo staccati, imponendo ai nostri attaccanti di risolvere le palle non nei modi più semplici ed incisivi. Un miglioramento della squadra passa adesso da un alzata regolare ai tre posti di attacco in prima linea.

Se dovessi prendere un esempio ieri sera, sceglierei Dani. Incisività e furbizia in attacco, accuratezza in ricezione, solidità al muro, reattività in difesa e copertura e la grinta che gli conosciamo. Tutti gli ingredienti erano riuniti per fare una buona partita e l’ha fatta. Secondo me, questo è il tuo livello (non eri nel momento di grazia) quindi da mantenere ormai… :-)

Ho deciso che da oggi proverò ad eleggere 2 MVP, una donna e un uomo.
Ieri, i miei MVP sono stati Elena e Ricky. Hanno fatto dei punti in attacco lavorando la palla molto bene (l’angolino sul lungo-linea è stato spolverato per bene) e dietro sono stati efficaci. Bravi!

Continuiamo così, correggendo le piccole cose e migliorando sempre di più.

DAJE ALLS!!!

09/01/15

Attenti ai... Diavoli!

2 commenti
Il commento del Coach

Amichevole Diavoli Rosa – All Stars  4-1

Partita amichevole contro i Diavoli Rosa, squadra mista di Brugherio, la migliore squadra incontrata da tempo, robusta in tutti compartimenti del gioco, con un alzatore molto bravo e dei centrali incisivi (non tutti giorni si vedono dei centrali che attaccano nei 3 metri…).

Abbiamo tenuto il nostro livello in ricezione (tranne che nel terzo set sulle palle corte), abbiamo difeso bene gli attacchi potenti dell’opposto e della banda (anche se il posto 6 era spesso troppo lungo), ma abbiamo fatto fatica coi centrali e sui palloni spinti a fondo campo.
Ci hanno murato poche volte e quindi la copertura non è stata messa a dura prova, ma quando doveva essere presente, lo è stata.

Nel primo set abbiamo mischiato i ruoli. Ognuno faceva di più e creava confusione. Poi col caldo e il ritmo del gioco molto sostenuto con scambi lungi e intensi abbiamo lasciato il set nel momento peggiore, sul 16-15 per noi, perdendolo 20-16.
È importante capire che fare solo il proprio ruolo tenendo le proprie posizioni e non rubare la palla agli altri permette in primo luogo di stancarsi di meno concentrando la nostra energia su quello che dobbiamo fare. E siccome permette anche di fluidificare il gioco, è vincente!
Credo che col risultato del secondo set dove ognuno ha tenuto il proprio ruolo, la dimostrazione è stata fatta e non tornerò su questo soggetto. :-)
Abbiamo infatti vinto il secondo con un gioco sciolto e una bella concentrazione.
Il terzo set è stato un vuoto, c’è poco da dire tranne che gli attaccanti non devono smettere di giocare quando le alzate cambiano. Ieri era un'amichevole e dovevamo fare in modo di aiutare i compagni, alzatore compreso. Richiede ancora più concentrazione per risolvere le alzate meno buone e vi fa lavorare. Non vedere solo il “buco nel campo”, ma pensare ad essere furbi…
I due ultimi set, niente da segnalare.

Spenderò un po’ di tempo sulla difesa delle palle spinte a fondo campo.
È importante capire quando ci si deve mettere in posizione di difesa. Molte palle spinte sono state mandate sul secondo tocco avversario perché ci vedevano un po’ troppo avanti in posto 1 e 5. La posizione si prende tra il secondo e il terzo tocco avversario con la massima reattività.
Questo apre il lungo capitolo della lettura del gioco. Una volta che le posizioni saranno integrate bene e automatiche, dovremo cominciare a leggere il gioco avversario: angolo delle rincorse, posizione del corpo dell’attaccante, alzata (se è lunga, corta, vicina a rete, lontana da rete) e di come verrà attaccata (schiacciata forte se alzata buona, palla spinta se troppo vicina a rete, pallonetto se staccata da rete, eccetera).
Leggere il gioco per scegliere la posizione migliore in difesa è importante ma difficile. L’abbiamo visto ieri con gli attacchi dal centro. I posti 1 e 5 erano spesso troppo nascosti dal muro e lasciavano un buco verso la linea laterale. Capire il posizionamento del muro e da dove si attacca ci permette di prendere la posizione che ci da la migliore possibilità per difendere. Poi se la palla è indirizzata altrove o nei 3 metri o molto forte, bravo all’attaccante ma ci abbiamo provato nelle condizioni migliori.

Per concludere, una bella amichevole contro una bella squadra e tanto lavoro in previsione del campionato. Il 2015 comincia bene!

DAJE ALLS!