E’ stata lunga la serata di ieri al Forum di Assago: le due partite di semifinale, tante emozioni, spettacolo in campo e spettacolo sugli spalti. L’Italia ha ceduto ad una stratosferica Cina… Delusione? No! Orgoglio. Tristezza? No! Serenità.
Penso che dopo quell'ultima palla, il quinto match-ball dopo 4 annullati, quel muro fuori dell’incontenibile Ting Xhu, tutti quanti gli spettatori del Forum avrebbero voluto scendere in campo, a rincuorare le nostre giocatrici, ad abbracciarle e a ringraziarle per le immense emozioni regalateci, felici ed orgogliosi per aver tifato per una squadra che ha rappresentato così intensamente e così profondamente l’Italia della Pallavolo.
Non importa il risultato finale, la Cina ha meritato la vittoria sul campo e oggi con il Brasile andrà come dovrà andare, importa la lezione che questa squadra ci ha dato: questo magnifico gruppo ci ha insegnato come si combatte per i propri sogni e come lo si fa lavorando tutte insieme, ogni singolo con la propria personalità e i propri punti di forza ma tutti insieme sempre e comunque con entusiasmo, cuore e grinta.
Voglio allora abbracciarle tutte:
Antonella Del Core con il suo cuore smisurato
Carolina Costagrande con la sua pura e assoluta tranquillità
Cristina Chirichella con la sua giovinezza spavalda
Eleonora Lo Bianco con la sua classe cristallina
Francesca Ferretti con la sua matura e incrollabile imperturbabilità
Monica De Gennaro con la sua introversa energia
Nadia Centoni con il suo sorriso abbagliante ed incontenibile
Raphaela Folie con la sua eleganza agile ma potente
Valentina Diouf con la sua forza dirompente
Valentina Arrighetti con la sua grinta e la sua brusca genovesità
Ma anche chi ieri non ha giocato o ha giocato poco ma ha dato il suo contributo durante il Mondiale: Francesca Piccinini, la Capitana per sempre; Caterina Bosetti, la piccolina che sta crescendo; Paola Cardullo, il simbolo per tutti i Liberi; Noemi Signorile, il futuro.
E abbracciare il nostro allenatore Marco Bonitta, che ha mostrato un’immensa umanità, nel rincuorare chi era in difficoltà, nell'incoraggiare sempre e comunque la squadra, nello sgridare quanto era necessario, nel commuoversi…
Infine "rubo" dal sito Dal 15 al 25 di Gian Luca Pasini, una lettera di Valeria Benedetti dedicata alla nostra Nazionale e che mi è particolarmente piaciuta:
«Voglio dire una cosa. La voglio dire ora, prima di giocare, di un’eventuale semifinale e di… qualsiasi altra cosa. Queste donne sono belle. È un privilegio guardarle giocare. Hanno corpi tirati dalla tensione e dal lavoro in palestra, fanno smorfie, urlano, si rotolano per terra e volano sopra la rete. Esultano e imprecano. Sono belle e sono vere. Hanno una testa che funziona su quel corpo pieno di muscoli. Una testa che ha permesso di superare differenze di anagrafe, di provenienza, di esperienza e, perché no, di opinione. Sono donne che si sono date un obiettivo e ci stanno lavorando senza tante storie, come fanno tante donne normali senza stare sotto i riflettori. Sono belle quando escono dal campo sudate e stravolte dalla fatica, doloranti in ogni punto del corpo e con l’adrenalina che ancora faticano a tenere a bada. Sono belle con tutte quelle bende fra mani, braccia e cosce e i capelli sempre tirati fra elastici e fermagli che quando se li sciolgono sembrano altre persone. Sono belle perché stanno vivendo una bella avventura e se la stanno anche godendo e con quelle smorfie e quei sorrisi stanno facendo sognare tante ragazzine dietro di loro. È ora speriamo che continuino e che tutta l’Italia tifi per loro».