Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

31/12/14

Buon anno!

2 commenti
Filastrocca di capodanno,
fammi gli auguri per tutto l’anno:
voglio un gennaio col sole d’aprile,
un luglio fresco, un marzo gentile;
voglio un giorno senza sera,
voglio un mare senza bufera;
voglio un pane sempre fresco,
sul cipresso il fiore del pesco;
che siano amici il gatto e il cane,
che diano latte le fontane.
Se voglio troppo, non darmi niente,
dammi una faccia allegra solamente.

Gianni Rodari

23/12/14

Buon Natale!

1 commenti
Speranza e pace
come i sogni dei bimbi,
ecco Natale!

08/12/14

A strange and bitter crop

4 commenti
Riuscirà mai l’umanità a sconfiggere il razzismo?
Il razzismo, in tutte le sue forme (ableismo, antisemitismo, classismo, etnocentrismo, fanatismo religioso, omofobia, sessismo, specismo, xenofobia…), è un sentimento atavico dell’uomo, è la paura del diverso, è il terrore di chiunque abbia una qualsiasi caratteristica non omologa alla nostra. Il razzismo è sempre esistito e, forse, sempre esisterà…
La ragione e l’educazione ci possono aiutare, ma a volte la paura (in condizioni critiche, in situazioni psicologiche particolari, di fronte a violenze…) prende il sopravvento ed ecco che il razzismo ricompare.
Per superare il razzismo occorre sempre valutare prima il singolo uomo che non il gruppo al quale cerchiamo, forzatamente ed arbitrariamente, di ricondurlo. Non si può superare il razzismo affermando che siamo tutti uguali, occorre invece capire la diversità irriducibile del prossimo, che si manifesta nella sua libertà.
Uguali perché diversi ed irriducibili l'uno all'altro.

Ma ci riusciremo mai? Qualche giorno fa ho ascoltato una bella interpretazione di Emma Morton del brano Strange Fruit, scritto da Abel Meeropol e portato al successo da Billie Holiday.
Ecco il testo in inglese ed in italiano, leggetelo mentre ascoltate il brano musicale:


Southern trees bear strange fruit,
blood on the leaves and blood at the root,
black bodies swinging in the southern breeze,
strange fruit hanging from the poplar trees.

Pastoral scene of the gallant south,
the bulging eyes and the twisted mouth,
scent of magnolias, sweet and fresh,
then the sudden smell of burning flesh.

Here is fruit for the crows to pluck,
for the rain to gather, for the wind to suck,
for the sun to rot, for the trees to drop,
here is a strange and bitter crop.



Gli alberi del Sud danno uno strano frutto,
sangue sulle foglie e sangue alle radici,
neri corpi oscillano alla brezza del Sud,
uno strano frutto pende dai pioppi.

Una scena bucolica del valoroso Sud,
gli occhi strabuzzati e le bocche storte,
profumo di magnolie, dolce e fresco,
poi improvviso l’odore di carne bruciata.

Ecco il frutto che i corvi strapperanno,
la pioggia raccoglierà, il vento porterà via,
il sole farà marcire, gli alberi lasceranno cadere,
ecco uno strano ed amaro raccolto.



Era il 1939, negli Stati Uniti impazzava Via col vento, che raccontava al mondo di un’ipotetica pacifica, onesta e rispettosa convivenza della civiltà nera con i padroni bianchi del Sud. Ma erano definite per legge le "Razze" con l’esclusione da tutti i diritti civili delle "razze non caucasiche".

Era il 1939. In Europa la Germania nazista invadeva la Polonia e Hitler intraprendeva così il suo piano di dominio razziale del mondo. In Italia venivano applicate le Leggi Razziali appena promulgate.

Era il 1939. Billie Holiday, allora ventiquattrenne, al Cafè Society di New York, intonava per la prima volta, con la sua inconfondibile voce, Strange Fruit.

E’ il 2014. E' cambiato realmente qualcosa da allora?

PS: scusate per la crudezza della immagini nel filmato ma, come è già stato detto da molti, ascoltando Lady Day si ha l'impressione di stare esattamente ai piedi dell'albero e, aggiungo io, con il cuore greve e gli occhi pieni di lacrime…

02/12/14

Ghe La Fo Pu 2014: 2a giornata

4 commenti
Il commento del Coach

Black Bulls Fly – All Stars  1-4  (17-20 19-21 20-14 19-21 17-20)

Seconda partita del GLFP e prima vittoria contro i nostri amici Black Bulls Fly, che conosciamo molto bene per averli incontrati 3 volte l’anno scorso. Rispetto all'anno scorso, la loro squadra è cambiata ed è migliorata, soprattutto al centro.

Questa partita ci ha mostrato come la mancanza di concentrazione (o di focalizzazione sul gesto) al servizio e quindi lo sbaglio della prima battuta più volte di fila possa impattare sulla squadra. Non ritornerò su questo argomento visto che l’ho sviluppato bene la volta scorsa. E che io dovrei rileggere…
Questa partita ci ha anche mostrato la forza della squadra. Anche se mancavano dei giocatori-chiave, siamo riusciti a colmare le loro assenze con degli aggiustamenti e dei cambiamenti di ruolo. Le persone fuori ruolo sono riuscite a dare ugualmente il 100% e portare a casa punti decisivi.

Rispetto ai primi avversari, i BBF hanno un servizio più difficile da ricevere. Come nella prima partita, abbiamo perso 9 punti in ricezione a causa di un gran servizio che abbiamo fatto fatica a ricevere. Nonostante ciò, nel complessivo della partita le ricezioni sono state migliori rispetto alla volta precedente e hanno messo i nostri alzatori in condizioni migliori per sviluppare il gioco. Meglio ma non perfetto: possiamo sempre migliorare e lo faremo. Non lasciamo da parte la ricezione.
Il gioco che abbiamo veramente migliorato quest’anno è la difesa. Diventa sempre più difficile per gli avversari fare punto da banda o da opposto. I nostri difensori sono sempre messi bene e riescono spesso a tenere la palla viva.
La difesa al centro è un po' più debole rispetto alle altre posizioni ma riusciamo comunque a fare delle belle cose.
Come abbiamo fatto per la difesa, dobbiamo migliorare gli appoggi. Appoggiamo ancora troppe palle come ci vengono senza impegnarci abbastanza. Invece di una palla che dovrebbe portare ad un punto, essa viene rigiocata perché l’alzatore non riesce a sfruttarla come dovrebbe.

Concluderò parlando dei futuri miglioramenti che dobbiamo raggiungere a breve termine.

Il primo lavoro è la copertura. La copertura è importantissima. Un giocatore di pallavolo è coinvolto ed attivo per tutto il tempo di gioco, non solo quando tocca la palla. Coprire è un lavoro senza palla molto importante che ci permette di non perdere certi punti.
Come per la difesa o la ricezione, una buona copertura inizia con delle posizioni rispettate. I primi risultati dell’allenamento di ieri sono promettenti; non dimenticare tutto da qui al prossimo allenamento… :-).

Il secondo lavoro è l’alzata. Migliorare l’alzata ci permetterà di essere più incisivi in attacco. Qui non parlo di schema, parlo di tecnica di base che abbiamo già e che dobbiamo usare come si deve, evitando di incastrarsi con palleggi impossibili. Si tratta anche di avere le idee chiare sul dove mandare la palla al momento di palleggiare. Si tratta di rispettare i tempi per accostare e di sapere come e quando farlo. In ogni situazione, sapere gestire la palla nella maniera più semplice e con convinzione sarà un bel punto di partenza.

L’ultimo lavoro spetta soprattutto ai nostri attaccanti maschi. Dobbiamo usare di più la testa durante la schiacciata. Dobbiamo imparare sempre di più a risolvere il palleggio. Non siamo in serie A ed è normale che il palleggio non sia perfetto. Aggiustare la nostra rincorsa adesso per schiacciare bene delle alzate non perfette sarà più che utile quando le alzate miglioreranno. Preferiamo ad una rincorsa lunga con passi lunghi e partenza anticipata, una rincorsa corta e dinamica una volta capito la traiettoria della palla.

Siccome siamo migliorati nel lavoro di recupero della palla (ricezione e difesa), dobbiamo trarne profitto e chiudere i punti successivi. Questi 3 obiettivi ci permetteranno di sfruttare al meglio questi miglioramenti e di fare più punti noi che non su errori dell’avversario.

Per finire vorrei congratularmi con Fabio per la seconda partita come pallavolista e come centrale. Non abbiamo lo scouting della partita, ma penso che Fabio sia stato intorno al 90% di positività in attacco. Tutti i suoi attacchi hanno messo in difficoltà gli avversari e ha quasi sempre segnato un punto. Queste sono efficacia ed efficienza!
Come diciamo noi Francesi e lo dico agli attaccanti: «Prenez-en de la graine».

DAJJJEEEEEE!!!!


25/11/14

Ghe La Fo Pu 2014: 1a giornata

8 commenti
Il commento del Coach

Young Volley – All Stars  3-2  (20-18 21-19 18-20 18-20 20-12)

Il campionato è finalmente cominciato e con esso il dovere di condividere con voi il mio parere sulla partita.

Prima partita del campionato, giocata fuori casa contro i terzi in classifica dell’anno scorso: una piccola sconfitta al quinto set dopo esser stato sotto di 2. La squadra avversaria era una squadra che fisicamente era più prestante di noi, con alcuni giocatori bravi e una buona copertura del campo.

Al di là della sconfitta, è interessante capire ciò che è stato fatto bene durante tutta la partita e ciò che ci ha fatto perdere i due primi set di 2 punti.
Come allenatore, mi sono soffermato durante la partita soprattutto sui punti su cui vi avevo stressati sia durante gli allenamenti che prima della partita: le pozioni in ricezione, le posizioni in difesa e il rispetto del proprio ruolo (non fare cose che non spettano a me, ma fare tutte le mie).
Devo dire che tutti questi punti sono stati rispettati da tutti. In ricezione abbiamo sempre retto. Se possiamo sempre migliorare la precisione, il fatto di partire con le posizioni giuste grazie ad una giusta comunicazione ci ha aiutato tantissimo. Solo le battute molto difficili dell’ultimo set ci hanno spiazzati.

In difesa, anche dopo un solo allenamento mirato, abbiamo retto bene. Ho guardato i due primi set in video e salta fuori che hanno segnato punti in attacco principalmente al centro con un centrale che lavorava bene la palla. Il 70% degli attacchi da opposto o banda erano o murati o difesi.
La debolezza che potremmo avere in difesa è il lungolinea. Dobbiamo veramente imporci di stare non oltre i 4 metri per poter difendere il pallonetto dietro il muro (me ne ricordo 2 o 3 su punti decisivi).

Finalmente ognuno ha rispettato il suo ruolo. Come ho sempre detto, non siamo pagati per numero di palloni che tocchiamo, quindi è meglio non prendere palloni che non ci spettano.
Se dovessi fare un commento qui è sempre sulle difesa lungolinea. Se ci facciamo scavalcare, lasciamo la palla al 6. Giriamoci per vedere come la gestisce ed aiutiamo nel caso.
In ogni caso, seguite sempre la palla per aiutare il compagno che la tocca o il compagno che la deve toccare (penso all’alzatore che si ritrova il centrale tra la palla e lui perché’ il centrale non guarda la palla).

Visto che tutto ciò che è stato insegnato è stato usato bene, perché’ abbiamo perso?

Rispetto agli anni scorsi, abbiamo fatto delle partenze molto buone in tutti i set portandoci sul 5-1. Il problema è che non siamo riusciti a tenere questo vantaggio a causa di errori stupidi: battute sbagliate (nel secondo set, questo ci ha fatto perdere), appoggi non buoni, scelte sbagliate o mancanza di incisività in attacco.
Nei due primi set, il rapporto alzatori-attaccanti non è stato al meglio e ci ha portato a perdere punti invece di farli.

La regolarità degli avversari e la nostra disattenzione ci hanno fatto perdere i due primi set. Eravamo pari sul 18 nel primo e pari sul 19 nel secondo ma degli errori e della disattenzione hanno regalato i set agli avversari che rispetto a noi sono stati molto regolari. In poche parole, la partita l’abbiamo fatta noi durante i quattro primi set.

Per concludere dirò che, per la prima partita di campionato, abbiamo giocato bene. Abbiamo rispettato le dritte del coach, usato quello che è stato imparato durante gli allenamenti e abbiamo tenuto il nostro ruolo.
Dovremo aggiungere la regolarità e “levare le minchiate” per tenere i vantaggi che ci creiamo.

Se continuate ad imparare quello che vi insegnerò come l’avete fatto fino adesso, prevedo delle bellissime partite. Bravi Ragazzi!!!

Adesso aspetto i vostri commenti… :-)

DAJEE ALLSTARS!!!!!!!!


31/10/14

Riflessioni in stand-by

5 commenti
Miei cari AllS, permettetemi questo sfogo "pubblico" ma che sento proprio il bisogno di fare...

E' passato un mese e mezzo ma sembra un vita... ho fatto il primo e unico allenamento con gli AllS prima di questa lunga pausa, che doveva finire qualche giorno fa ma si è inaspettatamente protratta fino a dicembre...
Mi sono passate, e ancora stanno passando nella mente, tante cose, ma quella che mi viene spesso in mente è che, qualsiasi cosa mi succeda, la prima preoccupazione che ho sempre è "e con il volley come faccio??"
Chiamatela come volete, ma questa sensazione, è in parte quella che mi fa dire "tieni duro, devi superare anche questa cosi poi torni a giocare tutta nuova"... e io... non vedo l'ora di tornare, perché so che gli AllS mi stanno aspettando e non si stancheranno di farlo..

Comunque in questi mesi di riposo forzato ho avuto modo di ragionare sul perché mi sia capitato tutto assieme e proprio mentre ho ricominciato a lavorare... un lavoro che, anche se benvenuto per tante e valide ragioni, non è certo per me il "lavoro della vita"...
Ed è proprio da questo punto che, mettendo insieme i pezzi di questo ragionamento, ho capito e avuto la conferma che spesso e volentieri la vita cerca di comunicarti qualcosa, solo che la maggior parte delle volte tu non sei pronto ad ascoltare, oppure non vuoi farlo, oppure ascolti ma poi non sai come fare per rendere realtà quello che ti è stato detto...

Ora mi sono messa in una fase di standby decisionale, perché questo non è di sicuro il momento giusto per un cambiamento o per prendere una qualsiasi nuova strada, ma ho la ferma intenzione, appena ripresa da questo periodo di stop forzato, di mettere una marcia in più e ripartire per cercare di fare quello che non ho mai fatto... ovvero cercare la mia strada per costruirmi un futuro solido che adesso non ho e che non ho mai avuto il coraggio e la determinazione di costruire, darmi dei punti di riferimento fermi e imprescindibili dagli eventi della vita, perché non mi capiti di nuovo di perdermi e di ritrovarmi di nuovo sola senza me stessa.
E sono certa che questo influirà positivamente anche sulla mia salute fisica (oltre che su quella psichica), un po' troppo provata in questi ultimi mesi, permettendomi di ricominciare a vivere!

Come disse una persona a me cara... BUONA VITA A TUTTI!
In particolare agli ALLS, sempre presenti anche nei momenti più delicati e difficili... ;)

«Il percorso è sempre più importante dell'obiettivo finale perché se non ci fosse il percorso con tutte le sue difficoltà l'obiettivo finale perderebbe di valore» (cit.)

25/10/14

The legendary Aleksandr Savin

1 commenti
E dopo gli alzatori, ora sotto con i centrali!

Nel 1985 a Tokio si giocò la finale della FIBV World Cup, fra gli Stati Uniti di Timmons e Kiraly (campioni olimpici) e l’Unione Sovietica di Zajcev e Savin (campioni del mondo).
Pallavolo vintage (si giocava ancora con il cambio palla e i set al 15), ma la partita (vinta infine dagli USA per 11-15 19-17 15-9 9-15 15-12) è universalmente nota come «the greatest volleyball match of all time».
Ecco un piccolo estratto della partita (il cui video completo si può trovare in rete) incentrato sul grande centrale dell’URSS Aleksandr Savin, dominatore e punto di riferimento del ruolo dal 1975 al 1985 (in quel periodo oro e argento olimpico, 2 volte campione del mondo e per ben 6 volte campione europeo).

Una grande lezione di tecnica e tattica: velocità di esecuzione, potenza, variazioni di posizione e di direzione d’attacco… 



12/10/14

Grazie Team Italy

1 commenti
E’ stata lunga la serata di ieri al Forum di Assago: le due partite di semifinale, tante emozioni, spettacolo in campo e spettacolo sugli spalti. L’Italia ha ceduto ad una stratosferica Cina… Delusione? No! Orgoglio. Tristezza? No! Serenità.
Penso che dopo quell'ultima palla, il quinto match-ball dopo 4 annullati, quel muro fuori dell’incontenibile Ting Xhu, tutti quanti gli spettatori del Forum avrebbero voluto scendere in campo, a rincuorare le nostre giocatrici, ad abbracciarle e a ringraziarle per le immense emozioni regalateci, felici ed orgogliosi per aver tifato per una squadra che ha rappresentato così intensamente e così profondamente l’Italia della Pallavolo.
Non importa il risultato finale, la Cina ha meritato la vittoria sul campo e oggi con il Brasile andrà come dovrà andare, importa la lezione che questa squadra ci ha dato: questo magnifico gruppo ci ha insegnato come si combatte per i propri sogni e come lo si fa lavorando tutte insieme, ogni singolo con la propria personalità e i propri punti di forza ma tutti insieme sempre e comunque con entusiasmo, cuore e grinta.

Voglio allora abbracciarle tutte:

Antonella Del Core con il suo cuore smisurato
Carolina Costagrande con la sua pura e assoluta tranquillità
Cristina Chirichella con la sua giovinezza spavalda
Eleonora Lo Bianco con la sua classe cristallina
Francesca Ferretti con la sua matura e incrollabile imperturbabilità
Monica De Gennaro con la sua introversa energia
Nadia Centoni con il suo sorriso abbagliante ed incontenibile
Raphaela Folie con la sua eleganza agile ma potente
Valentina Diouf con la sua forza dirompente
Valentina Arrighetti con la sua grinta e la sua brusca genovesità

Ma anche chi ieri non ha giocato o ha giocato poco ma ha dato il suo contributo durante il Mondiale: Francesca Piccinini, la Capitana per sempre; Caterina Bosetti, la piccolina che sta crescendo; Paola Cardullo, il simbolo per tutti i Liberi; Noemi Signorile, il futuro.

E abbracciare il nostro allenatore Marco Bonitta, che ha mostrato un’immensa umanità, nel rincuorare chi era in difficoltà, nell'incoraggiare sempre e comunque la squadra, nello sgridare quanto era necessario, nel commuoversi…


Infine "rubo" dal sito Dal 15 al 25 di Gian Luca Pasini, una lettera di Valeria Benedetti dedicata alla nostra Nazionale e che mi è particolarmente piaciuta:

«Voglio dire una cosa. La voglio dire ora, prima di giocare, di un’eventuale semifinale e di… qualsiasi altra cosa. Queste donne sono belle. È un privilegio guardarle giocare. Hanno corpi tirati dalla tensione e dal lavoro in palestra, fanno smorfie, urlano, si rotolano per terra e volano sopra la rete. Esultano e imprecano. Sono belle e sono vere. Hanno una testa che funziona su quel corpo pieno di muscoli. Una testa che ha permesso di superare differenze di anagrafe, di provenienza, di esperienza e, perché no, di opinione. Sono donne che si sono date un obiettivo e ci stanno lavorando senza tante storie, come fanno tante donne normali senza stare sotto i riflettori. Sono belle quando escono dal campo sudate e stravolte dalla fatica, doloranti in ogni punto del corpo e con l’adrenalina che ancora faticano a tenere a bada. Sono belle con tutte quelle bende fra mani, braccia e cosce e i capelli sempre tirati fra elastici e fermagli che quando se li sciolgono sembrano altre persone. Sono belle perché stanno vivendo una bella avventura e se la stanno anche godendo e con quelle smorfie e quei sorrisi stanno facendo sognare tante ragazzine dietro di loro. È ora speriamo che continuino e che tutta l’Italia tifi per loro».

02/10/14

Sistema di gioco 5-1 All Stars con libero in posto 5

5 commenti
Revisione: 6 Patrice e 5 Daniele

Anno nuovo, vita nuova. Riprendiamo il sistema di gioco 5-1 con opposto che riceve, già descritto nel post Sistema di gioco 5-1 All Stars, e facciamo una variazione: mentre nelle fasi difensive del precedente schema di gioco il libero si posizionava in posto 6, nel sistema qui descritto si posiziona in posto 5.

Questa disposizione ha due vantaggi:
  • il libero si trova in difesa sulla principale linea di attacco degli avversari, la diagonale lunga
  • nelle fasi di contrattacco con l’alzatore in prima linea (rotazioni P4, P3 e P2), la banda di seconda linea si trova in una posizione tale da poter eseguire la pipe

I movimenti di seconda linea si complicano un poco, ma i vantaggi nella copertura difensiva e nelle fasi di contrattacco compensano ampiamente questa maggiore difficoltà.

Disposizioni e rotazioni
La disposizione in campo non cambia ed è ancora la classica P-B-C-O-B-C


Nel filmato ecco tutti i movimenti inerenti a questo sistema di gioco; per ogni rotazione ho riportato le posizioni e gli spostamenti relativi alla ricezione, al primo attacco (dopo nostra ricezione), alla difesa (dopo nostro servizio o dopo nostro attacco) ed agli attacchi successivi al primo.


Variazioni
In definitiva, le principali differenze del sistema di gioco 5-1 con libero in 5 rispetto a quello con libero in 6 sono:
  • nelle disposizioni difensive il libero è sempre in posto 5. Il centrale (quando è il suo turno di battuta e si trova quindi in seconda linea) si posiziona anch'esso in posto 5. Naturalmente lo scambio che porta il libero in 5 non è da eseguirsi subito dopo la ricezione (non c’è il tempo), ma subito dopo il primo attacco o subito dopo il nostro servizio
  • nella rotazione P1 non si esegue il cambio d’ala in prima linea: l’opposto resta per tutta la rotazione in posto 4, la banda in posto 2

Buona visione e... buono studio.

PS: al link seguente potete trovare gli schemi stampabili delle disposizioni nelle varie posizioni
       Disposizioni nel sistema 5-1 con libero in 5


07/09/14

Proposta di programma di preparazione fisica per la pallavolo amatoriale

12 commenti
Impegno metabolico nella pallavolo
La pallavolo è un’attività sportiva ad impegno alternato anaerobico-aerobico, dove si impiega un’elevata percentuale delle masse muscolari corporee con richieste istantanee di forza elevate e si utilizzano praticamente tutte le articolazioni in maniera attiva.
La pallavolo è un gioco nel quale azioni di breve durata ma di alta intensità sono seguite da periodi di pausa. In questo tipo di attività fisica intervengono quasi esclusivamente:
  • il metabolismo anaerobico alattacido, che fornisce energia senza produzione di lattato, utilizza come substrato energetico la fosfo-creatina e consente di svolgere azioni rapide, immediate e ad alta intensità nell'ordine dei 3-12 secondi
  • il metabolismo aerobico, che utilizza come substrato energetico sia zuccheri che grassi e consente di svolgere azioni di media intensità ma per un tempo molto lungo, anche nell'ordine delle ore

Quasi nullo l’intervento del metabolismo anaerobico lattacido (con produzione di lattato e che utilizza come substrato energetico gli zuccheri), che interviene nell'esecuzione di azioni ad elevata intensità nell'ordine dei 30-90 secondi.

Qualità motorie nella pallavolo
Nella pallavolo servono naturalmente qualità motorie condizionali (forza, resistenza e velocità), ma anche qualità motorie coordinative (coordinazione ed equilibrio). E’ inoltre fondamentale la mobilità articolare, la capacità cioè di eseguire i movimenti in maniera coordinata e con la massima escursione articolare.
La forza e la velocità sono legate al sistema muscolare e a quello nervoso, la resistenza all'apparato respiratorio e circolatorio, la mobilità all'apparato articolare, la coordinazione e l’equilibrio a quello nervoso.
Un allenamento equilibrato è quindi molto importante per il nostro sport.

Uso dei muscoli nella pallavolo
La pallavolo è considerato uno sport ben equilibrato ed essenzialmente bilaterale (a parte i movimenti della schiacciata e del servizio, tutti gli altri gesti tecnici sono simmetrici).
I muscoli più sollecitati ed usati sono chiaramente quelli deputati al salto e agli spostamenti: glutei, bicipiti femorali, adduttori, quadricipiti femorali, tricipiti surali, con il contributo di addominali e psoas.
Ma è importante anche l’utilizzo dei muscoli del dorso e del petto (principalmente gran pettorale, gran dorsale e trapezio), delle spalle (deltoidi e rotatori) e delle braccia (principalmente tricipiti ed estensori delle dita, ma anche bicipiti brachiali).


Una proposta di programma per una squadra amatoriale
Gli scopi del programma di preparazione fisica per questa stagione sono essenzialmente tre:
  • la prevenzione degli infortuni attraverso lo sviluppo di una buona tonicità muscolare e il miglioramento della mobilità e della stabilità articolare
  • l’incremento delle qualità motorie coordinative
  • il miglioramento della rapidità, della reattività e del dinamismo

Nella tabella seguente lo schema di base del programma:

FASE METODO OBIETTIVO
Riscaldamento Corsa Riscaldamento generale
Resistenza aerobica
Andature Andature veloci e coordinative, con uso sia degli arti inferiori che di quelli superiori Forza rapida
Velocità
Reattività
Coordinazione
Corpo Libero Esercizi dinamici e isometrici per braccia, spalle e torace, a carico naturale o con uso di attrezzi (bastoni, elastici, palle mediche) Forza generale
Forza resistente anaerobica
Coordinazione
Mobilità articolare
Percorso Percorso con salti, scatti, esercizi di rapidità e coordinazione, esercizi tecnici con pallone, in circuito singolo, gara a coppie o gara di squadra Velocità
Rapidità
Coordinazione
Resistenza aerobica
Corpo Libero Esercizi dinamici e isometrici per addominali e dorsali , a carico naturale o con uso di attrezzi (bastoni, elastici, palle mediche) Forza generale
Forza resistente anaerobica
Coordinazione
Mobilità articolare
Propriocezione Esercizi specifici per la stabilizzazione delle articolazione degli arti inferiori, su elementi instabili Stabilità articolare
Coordinazione
Equilibrio
Pliometria Esercizi specifici pliometrici per gli arti inferiori con uso di step ed elementi instabili Forza rapida
Reattività
Elasticità
Coordinazione
Defaticamento Esercizi di stretching per collo, braccia, spalle, schiena, gambe Defaticamento generale
Mobilità articolare

Fino all'inizio del campionato la tabella di allenamento comporterà una progressione nella durata, nelle ripetizioni e nel ritmo delle singole fasi, con l’introduzione di esercizi più complessi e l’uso di piccoli sovraccarichi (elastici, palle mediche): la durata complessiva andrà dai 50 ai 70 minuti.
Durante il campionato la tabella sarà ridimensionata, con l’eliminazione di singole fasi e la riduzione del numero di esercizi per le fasi rimanenti, per un tempo complessivo dell’ordine dei 20-30 minuti.

E' possibile trovare altre informazioni sull'argomento nei post:


Bibliografia:
L.Sesana e G. Mazzoni – L’importanza del metabolismo aerobico
S.Beraldo – Il metodo pliometrico
S.Beraldo – La rapidità e la velocità
S.Beraldo – Pallavolo ed allenamento con i pesi
G.D’Anna - Forza, resistenza, velocità
T.Bignami – Le esercitazioni tecniche: forza, elasticità, reattività, propriocettività 

Sitografia:

09/08/14

Tempo di bucato

5 commenti

Palloni lavati e stesi, una anno di sudore e polvere tirato via... Ready to start again?

13/07/14

L'arbitro quantistico

9 commenti
Complimenti a Laura e Daniele, i nostri nuovi arbitri!! Bravissimi!!!

Ma ricordate: il patentino da arbitro è solo il primo passo, il difficile viene adesso... Vi conviene cominciare a studiare un po' di fondamenti di meccanica quantistica, non si sa mai ;-)


PS: liberamente ispirato ad una striscia di «Sandra and Woo» di Novil e Powree.

30/06/14

Brain Training: logica per AllS

9 commenti
Piccolo gioco di logica per tenere la mente allenata durante gli ozi estivi. Chi ci prova?

Pat imparerà il brianzolo.
Se Max riceverà bene, gli AllS vinceranno il campionato.
Se gli AllS non vinceranno il campionato, Luca sarà l’MVP dell’anno.
Se Max non riceverà bene e Luca sarà l’MVP dell’anno, Pat non imparerà il brianzolo.


Quindi si deduce che...

PS: la striscia pubblicata è liberamente tratta da «Calvin & Hobbes» di Bill Watterson.

03/06/14

Ghe La Fo Pu: il campionato è finito

2 commenti
In attesa della giornata finale (un torneo di un giorno, con formula e modalità di gioco diverse rispetto al campionato), è terminata l’edizione numero 11 del Ghe La Fo Pu, il primo vero campionato disputato dagli All Stars.
La formula del Ghe La Fo Pu non prevede una classifica finale e un vincitore assoluto della fase a gironi, ma mettendo assieme tutti i risultati delle varie fasi è possibile fare un’analisi di sintesi.

Gli All Stars hanno giocato in totale 19 partite ai 5 set, vincendone 12 (8 in casa e 4 in trasferta) e perdendone 7 (3 in casa e 4 in trasferta). Sul totale dei 95 set giocati, gli AllS ne hanno vinti 61 (64% di positività).

Nella fase preliminare (Schiapp…One) gli AllS hanno finito il girone al 1° posto; nella fase intermedia (ex-Schiapp…One) al 5° posto; nel girone finale (Top…One) al 5° posto.

Analizzando in dettagli le varie fasi del campionato, si vede che gli AllS hanno ottenuto:

  • nella fase preliminare 9 vittorie e 1 sconfitta, con 41 set vinti su 50 (82%)
  • nella fase intermedia 1 vittoria e 3 sconfitte, con 9 set vinti su 20 (45%)
  • nella fase finale 2 vittorie e 3 sconfitte, con 11 set vinti su 25 (44%)


Dall’andamento delle vittorie e delle sconfitte si vede bene che, anche in ragione di una oggettiva maggiore bravura degli avversari, gli AllS hanno passato dei periodi critici durante la 2a fase e alla fine della fase finale.

Infine, stilando un’ipotetica classifica avulsa dei 7 gironi della fase finale, gli All Stars risultano classificati al 15° posto su un totale di 37 squadre.

Fino a qui gli “aridi” numeri. Personalmente ritengo questa partecipazione un’esperienza senz’altro positiva, che ha fatto crescere nella squadra la consapevolezza dei propri mezzi. Un buon inizio, che ci deve spingere a migliorarci ancora, tecnicamente, tatticamente e mentalmente.

Che altro dire? Spazio a voi All Stars per giudizi e commenti…

Waiting for the final!


30/05/14

Fix the color

4 commenti
Alcuni potrebbero definirlo un BT, altri una ricerca per far convergere i ricordi del passato con le tecniche del futuro, altri ancora un esperimento cromoterapico... ma sta di fatto che sto cercando un metodo per fissare un colore su un capo di abbigliamento che continua a lasciare colore... seppure il colore sembra sempre vivo!


Dati utili o inutili al consiglio cercato:
  • capo: maglia di cotone 65% poliestere 35%
  • colore: verde a macchie (tipo foto)
  • lavato già 4 volte (+ 2 volte ammollato in acqua fredda per 12 ore e sciacquato)
  • lascia il colore sulla pelle
  • altro capo identico acquistato nello stesso giorno e nello stesso negozio non perde colore (è un capo blu a macchie)

Insomma disposto a fare tutte le sperimentazione possibili dai rimedi delle nonne agli esperimenti da scienziato pazzo.

Se non mi aiutate, rischiate di vedere in giro per strada un nuovo Hulk, un po' gracilino e con la panzetta!

Chimici, fisici, santoni, pranoterapeuti, chiromanti, sacerdoti, maghi, streghe, pittori, imbianchini, tuttofare, mistici, sensitivi e nonne, help me!

23/05/14

Real Time Cooking: la Torta di Luca

2 commenti
Alla fine della partita con la Polis S.Marco, dopo aver assaggiato la composta di fragole fatta dal nostro 72Luca ho pensato «Questa marmellata starebbe proprio bene in una torta…» Così, dopo averci rimuginato un po’ su, ho scelto di realizzare una torta “ad hoc”, ispirandomi alla composta e ai famosi bagnoschiuma fruttati di Luca ;-)

Ecco quindi la ricetta della Torta di Luca, una rivisitazione delle classiche Galette de Rois e Bakewell Tart, ma in termini più moderni e leggeri.
Questa preparazione non è difficile ma un poco lunga, quindi armiamoci di pazienza e cominciamo!

La composta di fragole

Ricetta ispirata da Luca e tratta dal sito Tutto Green. Si tratta di una marmellata fatta in casa appena dolcificata, meno calorica di una confettura classica, ma ugualmente gustosa e soprattutto genuina e senza conservanti. 
Io ho usato le fragole, ma si potrebbe usare altra frutta zuccherina e con poca acqua: albicocche, uva sultanina, moscatella o zibibbo, pere, ciliegie, lamponi… a vostro piacimento, basta che sia molto matura e dolce.
Procediamo:
  1. Lavate 500 g di fragole e tagliatele a piccoli pezzi; mettetele a macerare in una ciotola con il succo di mezzo limone;
  2. Sbucciate e tagliate a piccoli pezzetti una mela Golden ben matura e unitela alle fragole. Lasciate macerare il tutto per almeno un’ora.
  3. Versate il tutto in una pentola antiaderente e cuocete a fuoco dolce per circa 1 ora, mescolando di tanto in tanto; se la composta dovesse asciugare troppo aggiungete poca acqua (qualche cucchiaio, non di più).
  4. Terminata la cottura, togliete dal fuoco e, se preferite una marmellata omogenea, frullate leggermente (io ho usato il minipimer) per eliminare i pezzi di frutta più grandi.

Questa è la ricetta base, ma si possono inserire alcune variazioni:
  • Se la frutta non fosse troppo dolce si possono aggiungere a inizio cottura 2-3 cucchiaini di zucchero di canna o 4-5 cucchiaini di miele.
  • Per addensare un po’ di più la composta si può aggiungere un cucchiaio di semi di chia o di amaranto (io ho usato questi) oppure un cucchiaino di agar-agar.
  • Si potrebbero inoltre provare alcune variazioni di sapore, aggiungendo un cucchiaino raso di zenzero o di cannella in polvere, qualche pizzico di liquirizia, semi di vaniglia o, perché no, una spolverata di peperoncino.

Per conservare la marmellata procedete in questa maniera:
  1. Mentre la frutta sta cuocendo, sterilizzate i vasetti per la conserva in una pentola piena d’acqua bollente per circa 10 minuti.
  2. Quando la marmellata è pronta, versatela ancora molto calda nei vasetti, chiudeteli bene, capovolgeteli e lasciateli raffreddare lentamente. Lasciate riposare così per almeno 48 ore.
La vostra composta è pronta, ma attenzione: essendo senza conservanti e con poco zucchero, deve essere consumata entro 2-3 mesi e conservata preferibilmente in frigorifero… ma il profumo ed il gusto sono incantevoli!

La frolla allo yogurt

La base della nostra torta sarà una pasta frolla allo yogurt, più leggera e meno burrosa della frolla tradizionale. La preparazione è comunque standard, a parte gli ingredienti e i dosaggi:
  1. In una ciotola abbastanza grande lavorate a pomata con un cucchiaio di legno (amalgamando bene, bene fino a raggiungere appunto la consistenza di una pomata) 120 g di zucchero semolato e 60 g di burro a temperatura ambiente (non fuso!).
  2. Aggiungete 150 g di yogurt intero non zuccherato a temperatura ambiente e amalgamate bene.
  3. Sbattete leggermente in una tazza 1 uovo intero a temperatura ambiente e aggiungetelo al composto, amalgamando bene.
  4. Setacciate in un’altra ciotola 360 g di farina e 1 cucchiaino di lievito per dolci. Aggiungete un pizzico di sale.
  5. Dosate in 3-4 volte la farina al composto cremoso, mescolando bene con il cucchiaio finché ce la fate e usando quindi le mani. Non impastate troppo per non scaldare la frolla, l’importante è che la pasta sia abbastanza omogenea. Se la frolla si sfalda, aggiungete poca acqua tiepida, se risulta troppo appiccicosa, aggiungete poca farina.
Per questa torta non ho aggiunta alcun aroma, ma in generale potreste aromatizzare la frolla a vostro piacimento con vaniglia, scorza di limone grattugiata, marsala o altro.
Terminata la preparazione, fate un panetto, avvolgetelo nella pellicola trasparente e ponetelo in frigo a raffreddare per circa 1 ora.

La crema frangipane

Questa è tradizionalmente una crema (in realtà una pasta morbida) a base di mandorle macinate. Io l’ho variata un po’, alleggerendola e utilizzando soprattutto farina di cocco.
  1. In una ciotola grande, utilizzando sempre il cucchiaio di legno, lavorate a pomata 125 g di zucchero semolato e 125 g di burro a temperatura ambiente.
  2. Sbattete leggermente in una tazza 3 uova intere a temperatura ambiente e aggiungetele al composto, amalgamando bene.
  3. Aggiungete lentamente, mescolando ed evitando la formazione di grumi, 100 g di farina di mandorle, 200 g di farina di cocco e 3 cucchiai di farina di frumento.
La consistenza è strana, una pasta “cremosa”, non troppo liscia ma abbastanza “ruvida”. Se la crema fosse troppo dura aggiungete poco latte, se fosse troppo liquida, un poco di farina.

La torta di Luca

E finalmente prepariamo la torta:
  1. Con il mattarello stendete la pasta frolla su un foglio di carta da forno, formando un cerchio dello spessore di circa mezzo centimetro. La dimensione deve essere tale da coprire tutto il fondo di una tortiera di 24-25 cm di diametro e di risalire di 3-4 centimetri lungo il bordo. Io uso la tortiera stessa come dima e taglio con un coltello un cerchio del diametro necessario.
  2. Sollevando la carta da forno ponete il vostro disco di frolla nella tortiera con la carta di forno come base. Tagliate via l’eccesso di carta e sistemate bene la pasta.
  3. Cuocete 15 minuti in bianco in forno preriscaldato a 180°C, non ventilato o in posizione specifica per dolci.
  4. Estraete la torta dal forno, lasciatela raffreddare leggermente e ricoprite l’interno di un bel strato di composta di fragola.
  5. Farcite quindi la torta con la crema frangipane, ponendola uniformemente a cucchiaiate sulla marmellata e riempiendo la forma di frolla fino all'orlo.
  6. Cuocete la torta per 45-50 minuti a 180°C, in forno non ventilato o in posizione specifica per dolci. La superficie della torta deve essere ben dorata.
Spegnete e aprite il forno e lasciate raffreddare lentamente la torta… E poi finalmente gustatevi la combinazione di uno strato di frolla croccante, un velo di marmellata aromatica e leggermente acidula e una crema dolce e profumata.


Have fun [cit.] xD

15/05/14

GLFP 2013: fase finale

0 commenti
Il commento del Coach: All Stars - Quelli che i Variegati 4-1

Prima partita del girone finale. Era una partita interessante perché capitava dopo 3 sconfitte che avevano creato un po’ di tensione in squadra.

Gli avversari erano più deboli di noi e delle 4 ultime squadre incontrate. Avevano un livello più basso del nostro, ma provavano sempre a costruire il gioco evitando l’effetto ping-pong incontrato con alcune squadre del primo girone.
Giocare contro una squadra così ci avrebbe dovuto permettere di riprendere fiducia, di sviluppare ed imporre il nostro gioco, di pulire ogni fase del gioco: ricezione, palleggio, attacco, muro e difesa per rimetterci in sesto.

Diciamocela subito: non abbiamo giocato bene per tutta la partita. Abbiamo giocato bene per 2 set e poi ci siamo deconcentrati un po’, facendo punti ed errori. Alla fine, abbiamo vinto e questo ci ha permesso di riprendere fiducia. Tuttavia, ho visto dei comportamenti in campo che hanno alterato il gioco.

Questa partita si doveva vincere 5-0 e 20-13 ogni set. Conoscendo la squadra che alleno ogni settimana e sapendo il livello di gioco che essa è capace di sviluppare, non potevo aspettare di meno da parte vostra. Se non un punteggio così largo, almeno una sicurezza che ci avrebbe permesso di provare e migliorare.

Dopo un set vinto 20-10, non possiamo permetterci di smettere di giocare e di prendere un’attitudine del genere. Non riguarda tutti giocatori in campo e l’ho già accennato a chi di dovere, ma ribadisco, in quanto sono il vostro coach non vi permetto di avere un comportamento al limite del rispetto per l’avversario e i compagni di squadra. E’ la base dello sport!
Non ve lo permetto perché nessuno di noi si può permettere di mettersi in pilota automatico. Nessuno. Si è visto, abbiamo rischiato perché abbiamo preso il secondo set alla leggera, facendo delle cose orribili, senza concentrazione, senza voglia. Rimaneva sempre una partita di campionato col giusto spirito di squadra, di voglia di fare bene e di concentrazione che dobbiamo avere.
Spero di essermi fatto capire da tutti ed in particolare delle persone coinvolte.

L’ho già accennato dopo la partita, era una partita di ripresa e ci ha fatto del bene perché ci ha mostrato che potevamo ancora vincere. Ho visto delle ricezioni buone, una presenza in difesa e a muro. Piano piano avete ripreso fiducia anche se non all'altezza di un mese fa. I nostri bomber fanno ancora fatica all'inizio della partita per lasciare andare il braccio e cercare le zone giuste. Pazienza, arriverà.

Come detto lunedì scorso, è normale. Una stagione è fatta da cicli che si devono gestire al meglio. Ci sono quelli buoni che non necessitano molta attenzione e quelli meno buoni che necessitano di un po’ più di attenzione. Non è difficile uscirne, si deve solo sapere come fare: ritornare alle basi e alla tecnica; a quello che sappiamo fare.
Una volta capito, si può riprendere la strada giusta. Questa partita ci ha aiutato a farlo e mi aspetto un ritorno alla norma per la prossima partita.

Vorrei congratularmi con Fabio che ha fatto la sua migliore partita da quando gioca con noi. Hai fatto un set molto buono con una presenza sotto rete molto interessante, un muro efficace e degli attacchi decisivi. Bravo!


Il commento del Coach: All Stars - Zerosòle 3-2

Seconda partita e seconda vittoria del girone finale. Seconda partita contro i Zerosòle, dopo la sconfitta del girone intermedio.

Partita cominciata molto bene con un bel 3-0. Ho visto dei bei movimenti grazie ad una ricezione solida. Ho visto le prime veloci fatte durante una partita ufficiale di campionato. Ho visto da parte degli attaccanti la fiducia, la voglia di variare il gioco e di usare la testa.
La difesa era mobile, i giocatori si aiutavano. La coperture è stata fatta molto bene da parte dei posti 2 e 4, che erano quelli più abituati a guardare la palla. Per riassumere, ho visto girare bene la squadra.
Alcune cose negative: è importante capire in fretta la battuta avversaria al fine di evitare di fare dei salvataggi su battute corte. Abbiamo visto che se perdiamo la concentrazione un attimo come alla fine del primo set, gli avversari tornano in fretta.

I due set successivi non sono andati come speravo. Ho cambiato la squadra cambiando alzatore, libero, un centrale e la banda femminile. Era la stessa configurazione della squadra vincente della prima partita del girone intermedio.
Rispetto ai set precedenti, il grosso del problema è venuto dalla ricezione. Ho visto troppe ricezioni a 4/5 metri della rete impedendo all'alzatore di sviluppare il gioco. Ovviamente l’alzatore deve essere in grado di gestire delle ricezioni meno buone ma è importante aiutarlo il più possibile con delle ricezioni e degli appoggi alti e precisi.
Parlo anche degli appoggi perché ho visto troppi appoggi a 4 metri della rete. Se la ricezione può essere difficile da fare, l’appoggio deve sempre essere fatto di maniera perfetta. E’, come dice il nome, un appoggio: una palla semplice che dobbiamo solo appoggiare all'alzatore. Ricordiamo questa equazione: un appoggio sbagliato = un punto in meno.

Ne approfitto per aggiungere una cosa sul ruolo di ognuno. Ognuno ha il suo ruolo da fare con la sua posizione da rispettare e i suoi movimenti da fare. Penso che un ruolo nella sua completezza sia già molto ricco e non vedo il bisogno che alcuni facciano il ruolo di un altro.

Comunque, abbiamo vinto contro una squadra che ci aveva battuto. Sono due vittorie di fila e possiamo esserne fieri. Ho visto delle cose buone che mi fanno dire che stiamo arrivando ad un buon livello di gioco. Proviamo a estenderlo a tutta la squadra per le prossime partite e sarà ottimo.

MVP della partita: José. Più incisivo all'attacco del solito (se possibile!), più riflessivo nelle tue scelte, ma soprattutto molto presente a muro (une premiere!) e in copertura e difesa (anche qui une premiere!). Hai fatto per la prima volta che sei con noi una partita piena in tutti compartimenti del gioco ad un ottimo livello. Bravo e continua così!
Una buona nota al Cap che ha distribuito bene il gioco e a Dani che ha fatto ottimi punti da opposto. Sei stato sollecitato molto di più e sei stato molto incisivo. Bravo.

Continuiamo così Alls!


Il commento del Coach: All Stars - Polisportiva S.Marco 2-3

Partita contro i campioni in carica del campionato. Niente da dire. Dei ragazzi bravi, alti, forti: gente che sa giocare a pallavolo. Per noi era un test per capire se fossimo riusciti ad alzare il nostro livello per contrastare una squadra che sulla carta era più brava di noi.

Essendo stato sul campo, mi è difficile dare un giudizio e dire quello che andava o non andava nel dettaglio.
Si è visto che la ricezione è molto importante. Nel primo set, le ricezioni sbagliate non ci hanno permesso di attaccare e loro ci hanno puniti subito: 13 punti di fila. Era importante capire bene come risolvere quelle battute, ciò che abbiamo fatto alla grande se guardiamo i set successivi.

Durante il primo set eravamo magari un po’ intimoriti visto la dimostrazione fatta da loro durante il riscaldamento.
Un set per sentire la temperatura ci sta, basta reagire: ciò che abbiamo fatto e che abbiamo fatto benissimo.
Siamo stati più sereni in ricezione, permettendo all’alzatore di distribuire il gioco al meglio per costruire i punti. Piano piano, siamo stati più efficaci in difesa, a muro e in attacco. Il parziale mostra che gli avversari non ci hanno più capito niente.
Abbiamo tenuto per ben altri due set andando a sfiorare la vittoria di un punto. Un piccolo punto ma quale punto, quello che fa venire il braccino, la paura di sbagliare, che ci fa già pensare alla vittoria.
Nel nostro caso, penso che siamo stati meno incisivi in quel momento e che i nostri avversari sono stati bravissimi a difendere e farci giocare.

Penso che ci è mancato un punto per fare la partita perfetta, quello della vittoria. Abbiamo tenuto, attaccato, imposto il nostro gioco, difeso, conquistato, subito. Penso che tutto quello che può succedere durante una partita, ci è successo e per questo ne siamo usciti cresciuti.

E’ importante capire che questa è stata la partita dell'intera squadra e non solo dei 7 giocatori in campo. Quelli in campo, quelli fuori, quelli in tribuna o quelli a casa hanno contribuito alla nostra partita di referenza. Grazie al lavoro di squadra in allenamento e sul campo, riusciamo a produrre quel tipo di partite che ci fa uscire dal campo col sorriso anche se perdiamo.

Rimangono due partite. Dobbiamo continuare su questa strada per andare a prendere il secondo posto del girone. Ce la possiamo fare!

Daje Alls!!!



27/04/14

Agonismo e Fair Play, una falsa antinomia

0 commenti
Durante gli studi liceali ho avuto la fortuna di avere come compagno ed amico Paolo Tondina, un ragazzo dalle idee chiare, appassionato di sport e soprattutto di nuoto. Dopo la maturità le nostre strade si sono divise (lui ha seguito i suoi interessi e dopo il diploma ISEF ha percorso una brillante carriera come allenatore di nuoto e pallanuoto) ma ricordo ancora con piacere i lunghi scambi di idee sullo sport, sulla sportività e sull'agonismo che abbiamo avuto.
In questo post riprendo alcune sue idee (grazie Paolo) e le unisco con le mie.


La nostra società contemporanea è "agonistica". La rappresentazione del reale in ogni campo è esaltazione del primato di qualcuno su qualcun altro: la storia è scontro di civiltà e lotta di classe, la politica è vista come eterna campagna elettorale, l’economia si regge sulla concorrenza e la comunicazione sulle gare di ascolti; il lavoro è concepito come prestazione professionale e perfino l’apprendimento è competizione dove raggiungere livelli e sostenere confronti.
Senza voler dare giudizi morali su questa eterna gara, colpisce il paradosso per cui l’agonismo nell'attività sportiva sia a volte avvertito come "scorretto".
Lo sconcertante è che lo sport è per definizione agonismo ed è contraddistinto dai suoi elementi tipici:
  • il confronto competitivo: lo sport nasce come elemento di confronto con un avversario, con le leggi della natura o con sé stessi; nello sport ci sono sempre un traguardo da raggiungere, un elemento fisico da affrontare, un avversario da superare;
  • l'utilizzo di regole: le regole sono lo statuto della disciplina sportiva, il patto senza il quale non esisterebbe lo sport; i bambini giocando stabiliscono ciò che vale e ciò che non vale, strutturando nel gioco, senza saperlo, tutte le caratteristiche di uno sport.
Si pratica uno sport per mantenersi in forma, far crescere armoniosamente il corpo, ritardare l’invecchiamento. Si pratica uno sport per occupare il tempo libero, vincere la noia, stare in compagnia degli amici. Si pratica uno sport per divertirsi, rilassarsi, vincere lo stress e la monotonia.
Ma lo "Sport Agonistico" ha origine in una causa più fondamentale insita nell'animo dell’uomo: l’esigenza, l’aspirazione, la ricerca, il desiderio di realizzazione. E questa ricerca di soddisfazione è squilibrio, lotta, passione, tensione, Agon (αγών) che in greco significa appunto tensione. Ma tensione positiva, perché diretta verso una meta che è realizzazione, compimento, riuscita dell’azione, così come è stata pensata, costruita, cercata nella sua preparazione che è l’allenamento.


Dall'altra parte, tutti oggi in qualche modo si dichiarano "sportivi": chi pratica realmente uno sport, chi fa attività fisica in una qualche sua forma, chi ha interesse nello sport, ma anche chi tifa una squadra e chi non si perde una partita alla tele e persino chi si veste in un certo modo…
Sportività è un termine che contiene un’accezione ben più profonda: lealtà, correttezza, cavalleria… le qualità morali dell’atleta. Dal mondo anglosassone abbiamo ormai mutuato la locuzione "Fair Play" (gioco leale), di cui molti parlano, ma di solito in termini generici e uniformati, spesso senza crederci molto (vedi il fallimento dell’utopico "terzo tempo" nel mondo del calcio professionistico).

Spesso si parla di regole non scritte, pochi sanno che esiste il «Codice europeo di etica sportiva», un documento ufficiale dell’UE il cui principio fondamentale è che le considerazioni etiche insite nel "gioco leale" non sono elementi facoltativi, ma qualcosa d’essenziale in ogni attività sportiva, applicabili a tutti i livelli di abilità ed impegno, dallo sport ricreativo a quello agonistico e che vincolano i governi, gli organismi ufficiali, le organizzazioni e le società sportive, i media, ma anche le singole persone che operano nello sport, sia su base professionistica che su base volontaria, spettatori compresi.

Sportività e Fair Play significano molto di più che giocare nel rispetto delle regole, incorporando i concetti di amicizia , di rispetto degli altri e di spirito sportivo.
Il Fair Play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi. Esso comprende la lotta contro l’imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza, allo sfruttamento, alla diseguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva e alla corruzione.
Il rispetto del Fair Play presuppone un comportamento personale esemplare; ma anche il non premiare in alcun modo i comportamenti sleali, né chiudere gli occhi su quelli di altri, applicando o chiedendo di applicare sanzioni appropriate contro ogni scorrettezza.
Nel Fair Play è insita quindi una multi-direzionalità completa: la lealtà sportiva deve essere praticata e garantita da tutti i partecipanti: atleti, allenatori, giudici, spettatori; giocare con lealtà, rispettare le regole del gioco, rispettare i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri e gli spettatori, ma pretendere che tutti rispettino questi principi.


Agonismo e Fair Play quindi non in antinomica opposizione, ma entrambi pilastri fondamentali dello Sport, che si realizza appieno nel concetto finalmente sinonimico di "correttezza agonistica", che coniuga la voglia di vincere che contraddistingue ogni atleta con l'ideale di lealtà e di rispetto delle regole e dell'avversario.


18/04/14

Real Time Cooking: Crema Zen

3 commenti
Vi propongo una mia ricetta originale che ho chiamato Crema Zen. È una vellutata di verdure bianche con qualche variante per renderla più stuzzicante e diversa… dalle solite zuppe!
In verità ho copiato un poco la ricetta allo chef della Pensione Stefaner di Tires al Catinaccio, che prepara una vellutata simile (anche se con altri sapori e spezie) e ho utilizzato le tecniche di cottura delle verdure imparate dai libri dello chef Gordon Ramsey.

Ma bando alle ciance, cominciamo a preparare le verdure:
  • tagliamo a piccoli pezzi tre coste di sedano non troppo grandi, scartando la parte inferiore più dura e fibrosa;
  • tagliamo a rondelle fini un gambo di porro (solo la parte bianca);
  • peliamo e tagliamo a piccoli cubi una patata di medie dimensioni;
  • prendiamo due zucchine, peliamo via la scorza verde (cercate di tagliarla via a pezzi grandi, che dopo useremo) e tagliamo a tocchetti la parte bianca.

In una pentola antiaderente mettiamo 5-6 cucchiai d’olio extravergine e scaldiamolo bene. Soffriggiamo per 3-4 minuti a fuoco vivace ma non troppo alto il sedano e il porro. Aggiungiamo quindi la patata e cuociamo per altri 3-4 minuti. Quindi uniamo le zucchine e soffriggiamo bene per ulteriori 3-4 minuti.
Teniamo il soffritto ben agitato e evitiamo di aggiungere acqua o altri liquidi: dobbiamo rendere croccanti le verdure, insaporendole con l’olio.
A questo punto abbassiamo il fuoco e copriamo a filo le verdure con acqua. Aggiungiamo un cucchiaino raso di sale grosso, una macinata di pepe (bianco o rosa) e un cucchiaino raso di zenzero in polvere. Facciamo cuocere a fuoco basso e senza coperchio per 30 minuti dall'inizio del bollore, mescolando ogni tanto.

Recuperiamo ora le bucce delle zucchine: tagliamole alla Julienne (a striscioline fini) e cuociamole in poco acqua salata con una presa di sale grosso: appena le zucchine cominciano ad intenerirsi (non devono essere molli) scoliamole e teniamole da parte.

Torniamo alla pentola: completata la cottura, aggiungiamo un filo d’olio e frulliamo con un minipimer o un mixer, fino ad ottenere una crema liscia, vellutata e senza grumi. Se la crema risultasse troppo densa, aggiungiamo poca acqua, ma attenzione la consistenza deve essere comunque «cremosa».
Aggiungiamo quindi le zucchine alla Julienne e mescoliamo per amalgamare.

Crema di verdure bianche con zenzero e coriandolo
Versiamo la crema nelle fondine. Al centro di ogni fondina aggiungiamo delicatamente un cucchiaio di panna acida o di latte o, se volete osare, di yogurt bianco non zuccherato. Spolveriamo con una macinata abbondante di coriandolo e serviamo.

In funzione della stagione e del gradimento è possibile usare altre verdure: scalogni o cipolle al posto o in aggiunta del porro, finocchi o sedani-rapa al posto del sedano, cavolfiori e rape bianche al posto delle zucchine… a vostro piacimento, l’importante è che siano tutte rigorosamente bianche! E se usate verdure che non hanno una scorza utilizzabile, al posto delle zucchine alla Julienne potete usare del cavolo nero, tagliando due foglie a striscioline sottili (attenzione però che il cavolo nero è molto più coriaceo e deve cuocere molto di più).
Usate però sempre le patate, indispensabili per aggiungere cremosità e densità alla vellutata: anzi, se preferite una crema molto densa, aggiungete una patata in più.

La cosa fondamentale di questa ricetta è però lo stato d’animo: questo piatto deve essere rigorosamente preparato ed assaporato con animo rilassato e sereno, un poco meditativo, assolutamente zen!

Provatela e fatemi sapere…

PS: questa ricetta vuole anche promuovere l’uso alimentare delle verdure bianche, spesso poco usate rispetto a quelle verdi, ma fonte primaria di composti solforati e azotati (tiocianati, indolo, allicina) e polifenoli (flavonoidi) benefici per l’organismo.

12/04/14

A lezione da Vjačeslav Zajcev

4 commenti
Attraverso iVolley, ho trovato sulla rete un vecchio filmato sovietico in bianco e nero, di argomento propagandistico-sportivo, che ha come protagonista niente meno che Vjačeslav Zajcev, mitico palleggiatore della nazionale sovietica dal 1971 al 1986, con la quale ha vinto praticamente tutto. Vjačeslav è anche il padre di Ivan, attuale opposto di Macerata e della nazionale italiana.

Il filmato era molto lungo e per questo ho tagliato le parti sportivamente meno interessanti (le interviste agli allenatori, i generali in perfetto stile CCCP, la lunga mostra dei trofei e delle medaglie…). Ho lasciato comunque l’audio originale, incomprensibile ma suggestivo.
Perché ho voluto postare questo filmato? Per la grande lezione tecnica e tattica in esso contenuta. Una lezione per i palleggiatori, ma non solo. Una pallavolo certamente meno veloce e potente di quella odierna, ma di grande classe!

Guardate con attenzione i movimenti di gambe misurati per andare perfettamente sotto il pallone, gli occhi sempre a cercare la traiettoria della palla, le mani perfette e aperte ad accogliere la palla, la spinta di mani, braccia e gambe, il tempo e l’intesa con i compagni, le variazioni tattiche… tutto perfetto, tutto armonico e apparentemente senza sforzo.


07/04/14

GLFP 2013: 2a fase

0 commenti
Il commento del Coach: All Stars - Quatter Gatt 4-1

Prima partita del mini girone che coinvolge le 6 migliori squadre dello Sciapp...one, prima di giocare contro le squadre del Top...one. Il livello delle squadre sarà sicuramente più alto della media del girone precedente, intorno al nostro livello. Quattro bei test per consolidare le nostre basi ed esercitare i nuovi insegnamenti.

Partita che possiamo dividere in due tempi: il primo che va fino alla fine del terzo set e il secondo che fa quarto e quinto set. Nel primo tempo, abbiamo visto due squadre in campo con voglia, grinta, sano agonismo. Il secondo tempo è stato marcato da un calo di ritmo dovuto al fatto che i nostri avversari avevano perso i tre primi set. Hanno cominciato a giocare più scazzato, con meno voglia e poco ritmo.

Durante il primo tempo, c'è stato un periodo dove avete giocato di maniera molto buona, quasi perfetta. E' durato un set, un set e mezzo, dalla meta del primo alla meta del secondo. Ho visto tutti gli ingredienti che abbiamo imparato: disciplina, concentrazione, reattività, comunicazione, grinta, ritmo e ovviamente tutta la tecnica: ricezione buona o molto buona, palleggio intelligente, attacco incisivo, muro compatto (7 punti all'inizio del secondo), difesa mobile. Siete riusciti perché provavate. Si dice sempre che si sorride alla gente che prova ed è stato il caso.
Durante questo periodo, gli avversari non sapevano più cosa fare. Si leggeva sulle loro facce un sentimento di rassegnazione. Non sapevano più cosa fare perché tutto quello che provavano a fare non funzionava. Eravate semplicemente troppo bravi per loro durante questo momento.
E' così che vi alleno da anni e sono stato contento di vedere contro una squadra del nostro livello come siete riusciti ad imporvi.

Il secondo tempo era una trappola e non ci si doveva cadere dentro. Togliendo tutto il ritmo, ci hanno obbligato a stare attenti per non addormentarci. E' difficile giocare contro una squadra che non partecipa al gioco, una squadra rassegnata. Siete comunque riusciti a tenere d'occhio il vostro obiettivo e mancava poco per vincere il quarto set.

Il lavoro che facciamo funziona e si vede. Tutti hanno partecipato al gioco al massimo delle loro possibilità ; fatto sta che il livello tra le diverse squadre non cambiava tanto. Anche io lavoro: approfitto di questo girone per fare delle prove di squadre per capire cosa/dove devo farvi migliorare.

Un po' di momenti mitici:
  • il muro dell'Ale per chiudere il secondo set
  • i 7 muri di fila della coppia Luca/Daniele
  • le battute flottanti 5 metri dietro la linea di fondo campo di Dani
  • i vari recuperi
  • la ricezioni
  • il punto finale di Sara con un block-out
  • la battuta di Giulia dove abbiamo tutti soffiato per farla passare
  • e ne dimentico...
Mercoledì, avete vinto la partita grazie alla ricezione. Se gli avversari erano potenti, erano più deboli di noi in ricezione e quindi meno efficaci nel gioco.
Grazie alla ricezione, abbiamo visto gli alzatori concentrarsi solo sul loro palleggio per distribuire al meglio. E' stato molto meglio delle altre volte.
Unico puntino negativo: in regola generale gli alzatori tardano un po' ad entrare in partita. Proveremo ad accelerare questo per essere pronti sin dal primo punto.

MVP: La ricezione perché è da tempo che non l'abbiamo vista così in partita...

A me è piaciuto tantissimo guardare la partita. Un buon livello di gioco con giocatori felici in campo ma concentrati. E' solo un passettino in più. Non dobbiamo fermarci qua. Martedì giocheremo contro il primo dello stesso girone e non ho dubbi che giocando così, faremo una bella partita.

Bravi Alls!!!!!


Il commento del Coach: Zerosòle - All Stars 3-2

Partita contro la migliore squadra che abbiamo incontrato fino adesso. Una vera squadra molto unita, che non si appoggiava sulle individualità come l'ultima squadra avversaria, ma su un gioco di squadra molto efficace. E' la prima squadra che riceve così bene e difende anche così bene. Un ottimo test per noi e per il nostro livello.
Guardando il risultato così com'è, possiamo dire che la partita si è giocato su un punto o due nel terzo set, che abbiamo perso 22-20 dopo una bella rimonta.
Per ovvi motivi sui quali ho scambiato già parole con le persone interessate, ci sono state due partite in una. La prima fino alla meta del terzo set, la seconda dalla meta del terzo set in poi.

Il primo set è stato perso su due rotazioni, quando avevamo le tre ragazze davanti. Il problema non era di avere tre ragazze davanti visto che anche loro su quella rotazione avevano tre ragazze davanti. E' stato più un problema di distribuzione del gioco, di capire da dove si poteva chiudere il punto a seconda dell'avversario.
Rispetto alla settimana scorsa, questa squadra era meno efficace al muro e quindi si poteva comunque passare con 2 ragazze come attaccanti, con delle alzate buone.

Durante il secondo set, per evitare di ritrovarci nella stessa configurazione, ho tolto una donna. Mi aspettavo sinceramente una formalità e ho visto invece il peggio del peggio da mesi: 19-9... Impensabile!
Non possiamo permetterci di andare così giù di testa ormai, visto che sappiamo quello che dobbiamo fare. Ho visto troppi errori al servizio, troppi errori in schiacciata con palloni che finivano in rete o fuori. Non è che gli altri hanno forzato il gioco, hanno aspettato i nostri errori e fatto correre. Sapendo che le alzate non erano così semplici da risolvere, dovevamo essere più furbi: pallonetti dietro l'alzatore per forzarlo ad alzare in banda ed aspettare l'attaccante al muro.
Come detto prima, non avevano fuoriclasse in attacco come la settimana scorsa. Erano bravi in tutto, ma si potevano benissimo difendere o murare, ciò che avete fatto una volta ritornata la fiducia: la rimonta da 19-9 a 19-15 sarebbe potuta continuare senza una palla caduta nel mezzo...

Nel terzo set ho tenuto la stessa squadra per rimanere sulla dinamica dei 6 punti presi di fila e mi sono sbagliato. Il terzo set è cominciato come il secondo, male. Il cambio di alzatore ha rimesso la squadra nella giusta direzione e ci siamo finalmente messi a giocare di maniera regolare.
Unico punto negativo, il braccino alla fine del quarto set che ci fa sudare quando da 19-14 sono ritornati a 19-18.

Come avete visto, è la prima volta che si è discusso in campo. Sono importante le seguente regole:
  • fuori del campo, solo il coach o uno designato dal coach può parlare o fermare il gioco se ci sono dei litigi
  • dentro il campo è il ruolo del capitano di parlare con l'arbitro se qualcosa non gli torna.

Gli altri, sia dentro che fuori, devono rimanere concentrati sulla partita o perché giocano o perché possono entrare in gioco. E' importante in queste situazione tenere la concentrazione sul gioco. Litigare con gente “non fair-play” non è mai bello, quindi rimanete sul gioco che è più divertente.

E' stata una bella partita combattuta ed intensa. Anche se persa, ho visto alla fine della partita i miei giocatori felicissimi, più dell'altra squadra. Sapevano di aver rischiato e non hanno esultato alla fine.
Ho parlato col loro coach e ci ha fatto i complimenti per il gioco sviluppato: la migliore partita giocata contro la migliore squadra che hanno incontrato.

Finirò coi punti negativi:
  • la testa: se siamo in difficoltà è con la testa che riusciamo a rimetterci in gioco, sicuramente non con la forza (vale soprattutto per gli schiacciatori maschi)

e positivi:
  • Claudia, che ha alzato bene da subito per poter fare ripartire la squadra
  • la ricezione, che ha ritrovato una regolarità
  • la difesa, che piano piano trova la sua strada con un muro più presente
  • la rimonta

Bravi All Stars per la partita.


Il commento del Coach: Tritocc - All Stars 4-1

Seconda sconfitta di fila in questo girone che raggruppa le migliori 6 squadre del girone Schiapp…one.
Squadra avversaria brava che giocava sempre con 3 donne e che ha quindi cominciato tutti i set con 3 punti di vantaggio. Il primo scopo era recuperare questi tre punti per potere raggiungerli, il secondo scopo era vincere il set.

Il primo scopo è stato raggiunto alla grande per tutti i set. Tranne nel primo set, dove abbiamo pareggiato sul 10-10 se ricordo bene, abbiamo sempre raggiunto il punteggio avversario prima e ciò ci ha permesso di non correre troppo dietro gli avversari.
Il problema di ieri è stato che ci siamo fermati quasi sempre dopo aver raggiunto il primo scopo. Mentalmente abbiamo sempre mollato un po’ una volta raggiunto il pareggio: battute in rete o fuori, schiacciate semplici sbagliate, perdite di concentrazione e altri errori stupidi che ci hanno impedito di partire, rimettendo ogni volta l’avversario in gara.
Nel quarto set, non abbiamo fatto questi errori e siamo riusciti a vincerlo recuperano i tre punti e andando a più 5. Il quinto è stato molto particolare: abbiamo segnato un 8-2 facendo un inizio set spettacolare e poi abbiamo preso un 15-3 senza reagire.

Rispetto al primo girone le cose sono cambiate. Incontriamo delle squadre che giocano. Creano un gioco, costruiscono degli schemi che si basano su una ricezione robusta, base di tutto. Hanno anche una copertura del campo migliore, una difesa più efficace che ci obbliga a ritentare più volte prima di chiudere il punto.
Il quinto set è stato proprio un “cas d’ecole” di come una difesa robusta può distruggere mentalmente una squadra intera. 8-5 per noi, facciamo il gioco e chiedono il time-out. Si sapeva che avrebbero finito la partita in difesa perché non avevano più energie per fare il gioco. Come una squadra da calcio negli ultimi 10 minuti che per stanchezza si mette in 10 in porta e aspetta che il temporale passi per poi uccidere su un contropiede. Hanno fatto la stessa cosa, rimettendo su tutti nostri attacchi e hanno ribaltato la situazioni psicologicamente perché non sapevamo più come fare un punto e quindi abbiamo smesso di giocare. 15-3…
In questo caso, come richiesto prima del quinto set, aspettavo più furbizia e variazione del gioco dai nostri attaccanti.

Altro punto importante: ormai non giochiamo l’equivalente di 3 set ma ne giochiamo 5. Dove prima i 5 set duravano 1 ora un quarto, adesso durano 2 ore. Fisicamente e mentalmente è molto difficile tenere tutti questi set quindi è importantissimo non perdere energia per cavolate: tensioni vari (compagni di squadra, coach, arbitro), esultare ad oltranza, seghe mentali varie, eccetera.
Rimanere concentrati ci costa già un bel po’, se ci aggiungiamo lo sforzo per il gioco e il minimo di testa per seguirlo, siamo già al limite. E’ importante non aggiungere altro.
Legato a questo punto, è importante che i giocatori fuori rimangano concentrati sulla partita e un minimo caldi. Come avete visto, vi posso chiedere di entrare ad ogni momento. La convocazioni vale per i 5 set quindi rimaniamo in partita per i 5 set anche se siamo in panchina.

Dovete capire che da ora in poi, le nostre partite saranno tirate così, contro squadre più brave di prima. Dobbiamo tenere sia fisicamente che mentalmente per 5 set interi. Come accennato ieri, la tecnica e il gioco ce l’abbiamo. Dobbiamo farci più furbi e variare di più.
Il punteggio di 4-1 è severo ma il parziale non è così severo. Perdere 25-23 dopo aver annullato 5 set point nel secondo set è un bel gioco. Ieri ci è mancata un minimo di fiducia per chiudere (come si nota dal numero basso di muri vincenti fatti ieri rispetto ad altre partite), fiducia che avevamo contro i Quarter Gatt per esempio.

Ieri abbiamo ancora imparato. Abbiamo fatto degli inizi di set molto buoni, cosa che prima era il nostro punto debole. Abbiamo trovato una squadra organizzata e ci ha fatto perdere la nostra fiducia; delle tensioni si sono create. Abbiamo imparato e non lo faremo di più la prossima volta. :-)

Daje Alls, siamo sulla strada giusta!


24/02/14

GLFP 2013: fase preliminare

0 commenti
Il commento del Coach: All Stars - Black Bulls 5-0

Il campionato è iniziato nella maniera migliore con una bella vittoria 5-0.
Le prime partite dei gironi sono sempre difficili. Primo, perché è la prima partita e non sappiamo come reagirà la squadra di fronte allo stress, alla tensione. Secondo, perché l'avversario è nuovo e quindi c'è sempre questa parte di ignoto che può inibire la squadra stessa.
E' in parte quello che abbiamo visto all'inizio del primo set: un 9-2 secco dovuto allo stress di inizio partita che impediva la costruzione del gioco.
Quello che mi è piaciuto è stata la risposta della squadra, che ha preso fiducia nelle proprie capacità, alzando il livello piano piano fino a recuperare il ritardo e chiudere per prima.
Mi è piaciuto il comportamento nei momenti decisivi (19-19 nel primo set per esempio) dove ogni giocatore non ha avuto il braccino e ha permesso la chiusura al primo set point. Ricordo il bellissimo attacco di Sara su tempo 2 nei 3 metri per dare il set point nel primo set, attacco che chiudeva delle belle azioni di squadra effettuate senza paura di perdere.
Questo fa la differenza! Al di là del livello individuale, ci vuole la componente «squadra» che permette di legare ogni singola individualità e la prima partita del campionato ci ha mostrato che la squadra c'è, risponde e ha fiducia in se stessa.
Gli altri set sono stati delle passeggiate (tranne il terzo finito 21-19, dovuto al rilassamento generale della squadra dopo il 2-0) dove si vedeva che eravamo più bravi degli altri.

Però, ci sono un po' di cose negative.
La ricezione non è stata all'altezza di quello che sappiamo fare. 2-3 giocatori battevano bene ma per il resto, dovevamo essere più puliti. Abbiamo avuto difficoltà a chiamare la palla, sia in ricezione che in fase di appoggi, per evitare i conflitti su alcune palle.
Non siamo stati abbastanza regolari con l'alzata. Dopo 1 set, 1 set e mezzo, gli alzatori erano stanchi, persi e non erano più lucidi per fare le scelte giuste; e quando lo erano, non hanno fatto sempre le scelte migliori o le alzate migliori, dimenticando spesso il centrale o provando alzate difficili.

Ovviamente, l'allenamento ci permetterà di ritrovare e migliorare il nostro livello e le partite ci permetteranno di rendere più sciolto il nostro gioco.

Chiuderò il commento con 2 cose:
• Mi sono piaciuti gli attaccanti che hanno risolto benissimo le alzate. Poche palle schiacciate in rete, uso del pallonetto quando si doveva. Il lavoro porta i suoi frutti!
• Non ci sarà un MVP individuale questa volta. Nessun giocatore è stato più bravo del solito. Ognuno di voi ha fatto il suo ruolo e l'ha fatto bene. La squadra intera sarà MVP per la prima partita perché è stata sempre presente, reattiva e concentrata.

Continuiamo così le prossime volte. Abbiamo ancore 9 partite da giocare. ;-)

Bravi All Stars!!


Il commento del Coach: All Stars - Tri Pè 5-0

Terza partita degli All Stars e vittoria per 5-0.
Scenario molto simile alla prima partita dove abbiamo vinto 3 set con facilità e 2 con un po’ più di difficoltà, ma ogni volta siamo riusciti a tornare e vincere.

Rispetto all'ultima partita, la ricezione è stata migliore ciò che ci ha permesso di sviluppare meglio il gioco in attacco. Nel futuro, mi aspetto un 100% di ricezione buone sulle battute dal basso e alte. Ho visto ieri errori che non si potevano vedere.

Abbiamo sempre un po’ di difficoltà con l’alzata. Non riusciamo a giocare semplice e perdiamo il filo troppo in fretta. E’ importante avere in testa che non alziamo per essere fighi, ma alziamo per mettere l’attacco nella condizione migliore. Vuol dire che con un gioco semplice e ragionato, riusciamo a sviluppare un gioco d’attacco che ci permette di vincere.
E’ normale sbagliare, avere un palleggio troppo corto o troppo teso, siamo lì per imparare, ma è fondamentale capire la palla per sapere prima di andare verso essa dove vogliamo mandarla.

Il punto debole è stato la difesa. Guardando il riscaldamento degli avversari, si sapeva già come sarebbe andata a finire. Una giocatrice che sapeva schiacciare, gli altri che facevano parabole a fondo campo. E’ importante in questo caso capire il modo da usare per difendere.
La difesa parte da uno schema statico a seconda della zona di attacco. Ma lo statico finisce qui. Non vuole dire che se il mio coach mi dice di stare lungo, devo essere lungo durante i tre tocchi avversari. Devo essere nella posizione di attesa al mio posto, guardare la palla, seguirla e capire a seconda dell’alzata che tipo di attacco si potrà fare. E’ solo dopo l’alzata avversaria che ci si muove di conseguenza.
Ieri, appoggiavano la palla a 8 metri e 50. Bene. Mi dovevo muovere a fondo campo dopo il tocco dell’alzatore avversario e non prima se no lasciavo un buco enorme sulle palle che tornavano per sbaglio al primo o secondo tocco.
Dopo, è ovvio che se il 6 difende lungo, 1, 5 e 4 devono coprire il buco che si crea tra 6 e 2.
Per darvi un po’ di numeri: ieri, gli avversari hanno fatto tre palle corte e tutte e tre in zona 4. Con una hanno fatto il punto, una è finita in rete e l’altra è stata difesa.

Anche se non è stato lavorato durante gli allenamenti, ho visto dei miglioramenti al muro sulla coppia centrale-opposto.
Piano piano, miglioriamo e prendiamo fiducia e questo va più che bene. Dobbiamo continuare così e vedrete che raggiungeremo un livello buono dove potremo divertirci giocando bene.

Siccome il periodo lo vuole, vi auguro a tutti voi e alle vostre famiglie un Buon Natale. Passate delle belle vacanze e tornate a Gennaio riposati, mi raccomando!


Il commento del Coach: All Stars - Goniometri 4-1

Partita giocata con una squadra debole rispetto a noi e che giocava senza ruoli.
Partita cominciata alla grande con un set vinto 20-4 e non molto da dire. Sedici battute di fila che non sono ritornate da noi.
Quello che è difficile in questo condizioni è non gasarsi e non perdere la concentrazione. Contro le squadre che non hanno schemi di gioco, la palla può tornare ad ogni momento, il gioco si può ridurre ad uno scambio di battute, può essere molto diverso da quello che conosciamo ed è per questo che dobbiamo rimanere concentrati.

Sono stato il primo a gasarmi. Ho fatto due cambi nel secondo set che non avrei dovuto fare. Non solo perché i giocatori entrati erano meno a loro agio rispetto ad altri, ma anche perché nessuno aveva veramente ancora giocato.
Quando me ne sono accorto, ho provato a cambiare ma non sono riuscito a farvi ripartire, a darvi la grinta per ritornare nel set. Avete lasciato andare il set, senza provare a recuperare.

Anche con la squadra del primo set, il terzo set ha impiegato tempo per partire. Ho chiamato un time-out a 11-10 per noi perché non vedevo pallavolo in campo. Vedevo individui incazzati, non concentrati, che non davano il meglio. Non vedevo una squadra di pallavolo. Ha fatto il suo effetto visto che, da questo time-out alla fine del quarto set, abbiamo vinto 30 punti e perso 7…
Il quinto è stato un po’ più difficile ma è stato vinto. E’ l’essenziale.

Cosa abbiamo imparato?
Come vi ho sempre detto, le squadre più deboli sono delle trappole. Ogni week-end c’è una squadra migliore sulla carta che perde perché si fa intrappolare, addormentare dal gioco di una squadra più debole.
Per evitare ciò, dobbiamo imporre il nostro ritmo per rimanere concentrati. Dobbiamo fare il nostro gioco come lo sappiamo fare. Dobbiamo approfittare della debolezza dell’avversario per migliorare il nostro gioco, il nostro scouting. Ma non dobbiamo appoggiarsi su queste debolezze.
Contro una squadra più debole, le ricezioni dovrebbero essere se non perfette, molto buone al 95%. E’ il vostro dovere! Battevano sempre nella stessa maniera, sempre nello stesso posto. Se è corto, faccio un passo già dalla seconda battuta di fila. Devo essere reattivo! Dobbiamo essere reattivi! Di fisico ma soprattutto di testa.
Contro una squadra debole, dobbiamo avere una ricezione perfetta per costruire un’azione perfetta, per provare nuove cose o per prendere fiducia con le cose che impariamo a fare.
Dobbiamo imporci e non lasciarsi andare.

Abbiamo imparato che se non rimaniamo una squadra concentrata, unita e reattiva, possiamo perdere contro chiunque anche se più debole.

Approfitto per aggiungere una cosa: centrali e liberi devono seguire il gioco anche quando sono fuori perché devono entrare al momento giusto. Non possiamo perdere tempo quando si entra e si esce. Deve essere il più trasparente possibile, se no diventa una perdita di concentrazione per la squadra.

Concluderò dicendo che il positivo è stata la vittoria. Abbiamo portati 4 punti a casa e va bene per il campionato. Pensiamo anche alla maniera le prossime volte che giochiamo contro squadre più deboli.

Bravi All Stars per i 9 punti su 10 portati a casa. Continuiamo così!


Il commento del Coach: Vespasiani - All Stars 3-2

Ieri era la prima partita del campionato contro una squadra al nostro livello. Dico al nostro livello perché era il caso; non erano più forti, sono solo entrati in partita sin dall'inizio. Abbiamo perso 3-2 ma il livello delle due squadre nel 3° e 4° set era uguale e buono. Il quinto era nostro perché eravamo più forti.
Nei due primi set siamo noi che abbiamo fatto il loro gioco. Abbiamo regalato punti o situazioni favorevoli che gli hanno permesso di chiudere i punti senza forzare il loro talento.

Dall'inizio del campionato non abbiamo mai vinto il primo punto di una partita (o magari una volta) e abbiamo messo spesso un po’ di tempo per entrare in partita. Potrebbe quasi essere allargato anche ai set…
E’ una statistica interessante perché mostra che facciamo fatica a partire ma poi, con la tenacia che ci siamo costruiti, riusciamo a rimontare. Finora l’avevamo fatto contro tutte le squadre ma ieri, contro una squadra più forte delle altre, non siamo riusciti a rimontare. 6-0 nel primo set, 6 punti alla fine. Uguale nel secondo (non tengo conto dei 3 punti perché giocavano con tre donne: in verità erano 9-0 nel primo set).
La lezione da ritenere è semplice: dobbiamo concentrarci ancora di più sui primi punti per cominciare il set in buone condizioni. Dobbiamo ricevere bene, fare ottimi appoggi e muoverci per difendere.
Ieri, all'inizio del primo set, il 6-0 sono 6 ricezioni brutte dove l’alzatore va a 5 metri per alzare, seguito da difese non fatte (il primo punto) o appoggi scarsi.
Abbiamo messo un set e mezzo prima di cominciare a difendere con grinta e dinamicità. Questo deve essere immediato. Non devo vedere il primo punto cadere 1 metro e mezzo dentro il campo su un pallone respinto in palleggio. Non c’è tempo! Dobbiamo mostrare da subito chi siamo e quello che valiamo.
Psicologicamente è importante non cominciare con una cavolata del genere; per noi perché spezza le gambe e per gli avversari perché da subito si sentono in fiducia. Potrei paragonare questo con la prima battuta in rete.

Aggiungerei 2-3 cose per quanto riguarda il palleggio:

  • Avviciniamo i nostri palleggi alla rete. O siamo a 3 metri o siamo sulla rete. Togliamoci la paura di questa rete. Dobbiamo essere intorno ai 50cm dalla rete, facciamolo!
  • Non dobbiamo giocare al contrario. Su appoggi, difese e ricezioni perfetti devo sollecitare il mio centrale. Se non lo faccio in queste condizioni, quando lo faccio? Avrò abbastanza palloni non puliti da gestire con gli altri schiacciatori quindi se tutte le condizioni sono riunite (appoggio perfetto, centrale che parte, muro non troppo gigante) non ci devo pensare due volte: primo tempo, punto!
  • Devo essere concentrato su quello che faccio. Ciò che vuol dire che tutto il resto deve essere automatizzato. Parlo soprattutto delle rotazioni. Se metto 2-3 secondi a punto per ritrovarmi in campo e sapere dove mettermi, faccio calare la mia concentrazione sul gioco e non faccio le scelte giuste. Mi devo sforzare! (vale anche per gli altri ruoli ovviamente)

Finiamo col positivo.
Perdere 2-0 e ritornare a 2 punti dal 2-2 per perdere 3-2. Questo è positivo. Non lasciamo niente per perso. Lottiamo fino alla fine per portare a casa il numero di set vinto più alto. Guardate che nel quinto set, non hanno abbassato il loro livello perché avevano vinto già 3 set. Hanno giocato con 4 uomini per andare a cercare il quarto punto ma non abbiamo lasciato loro la possibilità di vincere e li abbiamo “annegati” da subito.
Questo è lo spirito che voglio vedere sin dall'inizio delle partite. Imporsi, imporre il nostro gioco, mostrare chi siamo, essere dei “killer” in quello che facciamo, non lasciare niente a caso perché nella pallavolo non c’è spazio per le cose a caso.

Poi mi è piaciuto la complementarità della panchina. Può capitare che alcuni giorni, alcuni giocatori non rendono al 100%. Ieri ho potuto fare sostituzioni massive senza perdere valore in campo ma ancora meglio, aumentando il valore della squadra in campo.
Questo è lo spirito di squadra che mi piace: aiutarci a vicenda per il bene della squadra. Capire le mosse del coach e sostenere la propria squadra fino alla fine.

Chiuderò il resoconto con gli MVP di ieri:

  • Luca G. che partita dopo partita, allenamento dopo allenamento, rende sempre di più e diventa un punto di forza del nostro gioco. Ieri ha fatto un grosso lavoro a muro e in attacco.
  • Ricky che è sempre sul pezzo. L’avevo già notato contro la squadra di Andrea. L’ultima volta, dopo 6 settimane fermo, hai ricominciato come se non fosse successo niente. Ieri sei stato sempre sul pezzo in difesa e diventi sempre di più decisivo e incisivo in attacco.
  • Laura che ha fatto la partita che aspettavo da mesi :-). Nessuna scelta sbagliata nel tuo palleggio, hai sempre penetrato nei tempi giusti, hai giocato semplice e NON hai messo il piede (uno infatti ma non lo conto). Risolviamo il punto 1 della lista sopra e ci siamo quasi.

Bravo a voi 3!

Mercoledì, prossima partita. Continuiamo come abbiamo cominciato il campionato: vincendo!


Il commento del Coach: Tri Pè - All Stars 0-5

Qual è il migliore modo per superare una sconfitta? Una vittoria of course! E se ottenuta di maniera limpida come ieri è ancora meglio.

Per il nostro ego, ieri era l’unica partita che avrei dovuto filmare. Pochissimi errori di fondamentali, palleggio chiaro e pulito, difesa fatta come richiesto dal coach, schiacciate incisive. Sì, per il nostro ego era la partita da filmare e da vedere ancora e ancora.
Però filmare le partite perfette porta un problema: non ci si impara niente dopo.. ;-)

Cosa possiamo dire?
Prima di tutto, la squadra avversaria era più o meno uguale a quella dell’andata. Mancava la ragazza bionda che ci aveva fatto un po’ di punti a set (4-5) e che aveva una presenza più imponente a muro. Per il resto, era proprio uguale. Hanno giocato della stessa maniera, spingendo sempre in fondo e hanno battuto non in maniera difficilissima ma non semplicissima, spesso e volentieri battute tese e lunghe.
Un cocktail perfetto pe mandarci in crisi.

Quindi se loro non sono cambiati, siamo cambiati noi. E lo siamo stati. Senza avere paura di ripetermi, dirò che la chiave è stato la cura dei fondamentali. Ho visto da parte di tutti voi delle ricezioni molto pulite che permettevano agli alzatori di sviluppare il gioco. Abbiamo visto delle veloci, alzate dietro, in seconda linea, per scelta dell’alzatore e non per salvataggio. Poi, siccome le alzate erano buone, i nostri attaccanti hanno potuto chiudere i punti:

  • ricezione, palleggio, schiacciata, punto
          oppure
  • difesa, palleggio, schiacciata, punto

Semplice ma molto efficace!

In riferimento al commento dell’ultima partita, direi che per la prima volta abbiamo veramente imposto il nostro gioco dall'inizio alla fine senza abbassare il ritmo. Questo è forte ed è anche legato al fatto che i nostri fondamentali erano curati.

Cosa possiamo migliorare?
La difesa e il muro dove non abbiamo ancora lavorato molto e le coperture. Vedremo nel futuro come migliorare queste 3 situazioni.
Si può sempre migliorare l'attacco, la difesa e la ricezione, ma direi che ormai abbiamo delle basi solide e automatizzate.

Ieri, non c'è stato un MVP. Tutti voi siete stati MVP. Avete tutti alzato il vostro livello rispetto alle altre partite in tutti i domini del gioco:

  • bravi agli alzatori che sono riusciti a staccare la testa dalla posizione che devono tenere e che si sono focalizzati solo sul gioco;
  • bravi ai liberi che sono stati puliti in ricezione, appoggi e difesa, essendo disponibili ed aiutando i loro compagni di squadra;
  • bravi agli attaccanti che sono stati incisivi e che hanno risolto bene l'alzata.

Per gli All Stars, questa partita è il punto di partenza per arrivare in cima, ma non è la cima.
Finora ogni partita è stata una tappa prima di arrivare al Campo Base, quello che ci permette veramente di cominciare la salita verso la cima. Queste tappe ci hanno permesso di creare il gruppo squadra, di prendere fiducia nelle nostre capacità sia fisiche, che tattiche, che mentali.

Ormai che abbiamo tutti gli strumenti per salire, se siete d'accordo, saliamo! Io, faccio la guida....

Bravi Alls!


Il commento del Coach: Goniometri - All Stars 1-4

Partita meno pulita, meno determinata di quella contro i Tri Pe’. Due alzatori infortunati e un set perso.

Le cose positive:
Claudia che ha tenuto 4 set come alzatrice anche con uno strappo e che è riuscita ad alzare il suo livello di gioco durante tutta la partita.
La prima vera partita di Fabio che promette bene.
La buona prestazione di Ornella.

Le cose negative:
Facciamo fatica contro le squadra che non giocano con uno schema di gioco. Siamo talmente abituati ad aspettare il terzo tocco avversario prima di prendere posizione che, quando torna sul primo o il secondo, siamo spesso fuori posizione o addormentati.
Dobbiamo sforzarci ad essere reattivi dal momento in cui la palla lascia il nostro campo e muoverci intorno alle nostre posizioni di difesa seguendo la palla. Ciò ci permette di stare sempre concentrati, attivi e reattivi nel caso di ritorno della palla prima dell’atteso.

Come ho sempre detto, giocare contro squadre più deboli ci deve permettere di raggiungere il nostro livello di gioco in fretta e quindi di poter provare. Dobbiamo approfittarne per rendere matti gli avversari variando schiacciate forti, pallonetti, incrociare, cercare il lungo linea.
A me stanno bene gli errori se vedo che ci si prova quando siamo nelle condizioni giuste di provarle.

Un commento ristretto per questa partita perché non molto rilevante e scritto con residui di ricordi… :-)


Il commento del Coach: All Stars - Vespasiani 3-2

Questa partita decideva in gran parte il vincitore del girone. Anche se rimane una partita, ci ha dato un bel po’ di informazioni sul risultato finale. Con una vittoria, facevamo un passo decisivo verso essa, essendo maestri del nostro futuro. Visto i punteggi, possiamo essere confidenti, ma non dobbiamo essere troppo sicuri.

Una partita con 2 set e mezzo di buon livello e 2 set e mezzo con troppi errori.

Ci sono più fattori da prendere in conto per i set giocati meno bene.
Diciamo che nella prima metà del secondo set ci siamo deconcentrati a causa dalla vittoria del primo. Siamo entrati sul campo per il secondo ancora gasati ed abbiamo dimenticato di concentrarci di nuovo. La punizione è stata diretta con 5-6 ricezioni sbagliate, palleggi sporchi.
La ricezione è il fondamentale della pallavolo che richiede più concentrazione. Pensare ancora alla vittoria del primo set ci ha impedito di ricevere bene e ha messo l’alzatore in brutte condizioni.
Ma nella seconda parte del set, una volta riconcentrati, abbiamo ripreso il ritmo del primo set ed abbiamo vinto come dovuto.

Il terzo è un po’ diverso. Ho fatto 3 cambi che non hanno impattato più di tanto sul livello globale della squadra ma siamo usciti dal secondo set un po’ stanchi dalla rimonta e anche qui la ricezione non è stata ottimale. Una rotazione ieri ci è costata punti in ricezione, dobbiamo rimediarci. Tecnicamente ci siamo; quindi era più una cosa di tempismo o di concentrazione.
Nel terzo come nel quinto, abbiamo visto troppi errori in battuta e molti errori in fase di attacco su palloni semplici.

Ma parliamo del positivo. Un gran bel livello di gioco con dei giocatori impegnati e concentrati. I centrali sono stati molto bravi sia al muro che in attacco. Abbiamo visto dei muri spaventosi e anche delle veloci nei 3m (almeno una).
Il muro è stato buono perché il vostro movimento è stato da manuale. Attaccato alla rete, mi muovo parallelamente ad essa fino al mio compagno e salto. Muri compatti e spesso e volentieri vincenti.
Ho visto degli attaccanti che schiacciavano dove volevano, variando la direzione dell’attacco. Il lavoro coi bersagli porta i suoi frutti, sia sulla parte “rincorsa-salto” che sul movimento della schiacciata, la scelta e la direzione.

Finiamo con l’alzata. Da fuori, i set 1, 2 e 3 sono stati buoni o molto buoni. Le scelte erano sempre giuste e la qualità del palleggio buono. Ho visto durante questi set degli alzatori impegnati, reattivi, concentrati e focalizzati su come distribuire il gioco. Questi set mostrano il vostro livello. Non dimenticate mai che ciò che importa è la costruzione del gioco e quindi dovete concentrare tutti vostri pensieri per essa. Il resto, come la tecnica o la posizione lo sapete già; non bisogna spendere energia in partita.
Vorrei che questi set diventino i vostri riferimenti per quanto riguarda l’alzata fino alla prossima bella prestazione.
Più che MVP, vorrei fare notare i principali miglioramenti che ho visto ieri:
  • Fabio ha giocato 2 set molto buoni per una persona che ha cominciato la pallavolo a Novembre. A muro sei stato veramente bravo come se fosse naturale (pallacanestro?). Durante i due primi set, hai tenuto bene le tue posizioni e ho visto una bella intesa con Laura. Dopo ti sei un po’ perso, sicuramente a causa della stanchezza.
  • Laura ha per la prima volta cominciato una partita del campionato e devo dire che sei stata brava ad entrare subito in partita. Reattiva, precisa in banda e al centro e hai distribuito bene facendo le scelte giuste: 2 set molto buoni. Sarebbe stato ottimo se non avessi messo il piede ogni tre per due. Grrr!
  • Giulia è molto migliorata in attacco. Hai forato più muri maschili alti, hai lavorato la palla. Il lavoro dà risultati e si vede. Adesso dobbiamo concentrarci sul come restituire sempre più forza nella palla e come tenere il livello in ricezione.
Vorrei ringraziare l'arbitro che è stato molto professionale. Scelte giuste ed equilibrate. Bravo Max e grazie.
Vorrei anche ringraziare il tifo che si è sentito. I "Murone, Murone" e "Vroom, Vroom!" hanno sicuramente aiutato i giocatori.

Ieri ho sentito una vera e bella squadra sia fuori che dentro il campo.

Ora rimane una partita. Andiamo a vincere per finire primi del nostro girone, un bella soddisfazione!

Bravi Alls!


Il commento del Coach: Vollover - All Stars 1-4

Ultima partita del primo girone, giocata con un numero di giocatori minimo per certi posti: 2 bande, 1 opposto. Lo scopo era vincere 2 set per essere sicuri di finire primi del nostro girone, ciò che abbiamo fatto.

Cosa possiamo ricordarci?

  • Abbiamo due formazioni che ci hanno permesso di giocare la nostra pallavolo migliore. Si è ben visto nel primo e nel terzo set che i giocatori in campo erano posizionati bene e che era difficile per l’altra squadra fare dei punti: dobbiamo fare in modo di ottenere un livello medio uguale qualunque sia la formazione in campo.
  • Cinque set sono lunghi ed alcuni dei giocatori in campo hanno fatto fatica per finire: gestire al meglio le energie sarà un punto chiave della fine stagione.
  • Migliorare ancora la ricezione sarà la chiave per le prossime partite contro delle squadre che dovrebbero essere più forti.

I lavori sono tanti: ricezione, muro e difesa, alzate sempre più pulite, posizioni in campo, livello il più possibile omogeneo tra le varie formazioni, lettura del gioco.

Posso già dire che col primo allenamento di ieri abbiamo cominciato bene. Abbiamo capito ieri che la sequenzialità dei movimenti e la concentrazione sono le chiavi di tutto nella pallavolo. Dobbiamo integrare bene questi due concetti perché poi, la tecnica si imparerà più facilmente.

Ancora bravi AllStars per il primo posto! Adesso dobbiamo concentrarci sulle 4 partite che arrivano contro delle squadre che saranno più toste.

DAJE AllS!