Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

27/04/14

Agonismo e Fair Play, una falsa antinomia

Durante gli studi liceali ho avuto la fortuna di avere come compagno ed amico Paolo Tondina, un ragazzo dalle idee chiare, appassionato di sport e soprattutto di nuoto. Dopo la maturità le nostre strade si sono divise (lui ha seguito i suoi interessi e dopo il diploma ISEF ha percorso una brillante carriera come allenatore di nuoto e pallanuoto) ma ricordo ancora con piacere i lunghi scambi di idee sullo sport, sulla sportività e sull'agonismo che abbiamo avuto.
In questo post riprendo alcune sue idee (grazie Paolo) e le unisco con le mie.


La nostra società contemporanea è "agonistica". La rappresentazione del reale in ogni campo è esaltazione del primato di qualcuno su qualcun altro: la storia è scontro di civiltà e lotta di classe, la politica è vista come eterna campagna elettorale, l’economia si regge sulla concorrenza e la comunicazione sulle gare di ascolti; il lavoro è concepito come prestazione professionale e perfino l’apprendimento è competizione dove raggiungere livelli e sostenere confronti.
Senza voler dare giudizi morali su questa eterna gara, colpisce il paradosso per cui l’agonismo nell'attività sportiva sia a volte avvertito come "scorretto".
Lo sconcertante è che lo sport è per definizione agonismo ed è contraddistinto dai suoi elementi tipici:
  • il confronto competitivo: lo sport nasce come elemento di confronto con un avversario, con le leggi della natura o con sé stessi; nello sport ci sono sempre un traguardo da raggiungere, un elemento fisico da affrontare, un avversario da superare;
  • l'utilizzo di regole: le regole sono lo statuto della disciplina sportiva, il patto senza il quale non esisterebbe lo sport; i bambini giocando stabiliscono ciò che vale e ciò che non vale, strutturando nel gioco, senza saperlo, tutte le caratteristiche di uno sport.
Si pratica uno sport per mantenersi in forma, far crescere armoniosamente il corpo, ritardare l’invecchiamento. Si pratica uno sport per occupare il tempo libero, vincere la noia, stare in compagnia degli amici. Si pratica uno sport per divertirsi, rilassarsi, vincere lo stress e la monotonia.
Ma lo "Sport Agonistico" ha origine in una causa più fondamentale insita nell'animo dell’uomo: l’esigenza, l’aspirazione, la ricerca, il desiderio di realizzazione. E questa ricerca di soddisfazione è squilibrio, lotta, passione, tensione, Agon (αγών) che in greco significa appunto tensione. Ma tensione positiva, perché diretta verso una meta che è realizzazione, compimento, riuscita dell’azione, così come è stata pensata, costruita, cercata nella sua preparazione che è l’allenamento.


Dall'altra parte, tutti oggi in qualche modo si dichiarano "sportivi": chi pratica realmente uno sport, chi fa attività fisica in una qualche sua forma, chi ha interesse nello sport, ma anche chi tifa una squadra e chi non si perde una partita alla tele e persino chi si veste in un certo modo…
Sportività è un termine che contiene un’accezione ben più profonda: lealtà, correttezza, cavalleria… le qualità morali dell’atleta. Dal mondo anglosassone abbiamo ormai mutuato la locuzione "Fair Play" (gioco leale), di cui molti parlano, ma di solito in termini generici e uniformati, spesso senza crederci molto (vedi il fallimento dell’utopico "terzo tempo" nel mondo del calcio professionistico).

Spesso si parla di regole non scritte, pochi sanno che esiste il «Codice europeo di etica sportiva», un documento ufficiale dell’UE il cui principio fondamentale è che le considerazioni etiche insite nel "gioco leale" non sono elementi facoltativi, ma qualcosa d’essenziale in ogni attività sportiva, applicabili a tutti i livelli di abilità ed impegno, dallo sport ricreativo a quello agonistico e che vincolano i governi, gli organismi ufficiali, le organizzazioni e le società sportive, i media, ma anche le singole persone che operano nello sport, sia su base professionistica che su base volontaria, spettatori compresi.

Sportività e Fair Play significano molto di più che giocare nel rispetto delle regole, incorporando i concetti di amicizia , di rispetto degli altri e di spirito sportivo.
Il Fair Play è un modo di pensare, non solo un modo di comportarsi. Esso comprende la lotta contro l’imbroglio, contro le astuzie al limite della regola, la lotta al doping, alla violenza, allo sfruttamento, alla diseguaglianza delle opportunità, alla commercializzazione eccessiva e alla corruzione.
Il rispetto del Fair Play presuppone un comportamento personale esemplare; ma anche il non premiare in alcun modo i comportamenti sleali, né chiudere gli occhi su quelli di altri, applicando o chiedendo di applicare sanzioni appropriate contro ogni scorrettezza.
Nel Fair Play è insita quindi una multi-direzionalità completa: la lealtà sportiva deve essere praticata e garantita da tutti i partecipanti: atleti, allenatori, giudici, spettatori; giocare con lealtà, rispettare le regole del gioco, rispettare i compagni di squadra, gli avversari, gli arbitri e gli spettatori, ma pretendere che tutti rispettino questi principi.


Agonismo e Fair Play quindi non in antinomica opposizione, ma entrambi pilastri fondamentali dello Sport, che si realizza appieno nel concetto finalmente sinonimico di "correttezza agonistica", che coniuga la voglia di vincere che contraddistingue ogni atleta con l'ideale di lealtà e di rispetto delle regole e dell'avversario.


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