Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

30/06/10

Mi scoppia il cuore

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Non riesco a trattenermi, vi voglio dire le mie considerazioni “a caldo”. A caldo perché, nonostante siano passati alcuni giorni dalla 24h, non riesco ad associare la parola freddo a voi. Credo che dopo il parto e dopo il matrimonio la 24h di volley sia stata l’esperienza più intensa ed emotivamente coinvolgente che ho vissuto fino a qui. Molti di voi si saranno chiesti in questi anni di mia iperattività gestionale cosa spinge una moglie e una madre di famiglia, una iperimpegnata donna a ricercare emozioni fuori dal contesto casalingo… In realtà non so se ve lo siete chiesto mai ma io ho immaginato di sì. Io credo che la completezza di una persona non si dovrebbe restringere mai esclusivamente a ciò che possiede ma che debba sempre andare al di là. Nonostante ciò non vi nascondo che tante volte mi sono sentita un po’ in colpa per il tempo che a volte “tolgo” alla mia famiglia, ma come dico sempre… la famiglia, la mia famiglia, è il porto di partenza e di arrivo. Un luogo dove poter attraccare, un punto fisso, una base su cui contare e sulla quale costruire attingendo da tutto ciò che mi circonda. A volte però i dubbi restano sempre fino a che qlc che ami ti da la conferma di ciò che sei e questa conferma mi è arrivata da Maurizio che, lunedì, dopo essere stato “osservatore” alla 24h, mi ha scritto queste righe che sento la necessità di condividere con voi. “Ciao, rubo 2 minuti al mio lavoro per dirti che ti ho pensato molto in questi giorni e sono contento. Ti ho visto veramente "bella" e questo mi riempie di gioia..." Io ho sempre avuto un'indole lucente, ma non mi sono mai sentita così splendente come in questo periodo. Io con voi mi sento stella e se rifletto luce più del solito è anche grazie a voi!

Una squadra e due anime

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Come afferma Max, nel commento al precedente post, a Lissone sono emerse, chiare ed evidenti, le due anime della pallavolo amatoriale: l’anima goliardica e l’anima agonistica. Entrambi gli aspetti, entrambi i sapori del nostro sport preferito, in questa incredibile manifestazione di 24 ore, sono stati portati alla luce. La goliardia e l’agonismo, in virtù della loro anarchica compresenza, sono stati motivo evidente di felicità e fonte di inevitabili contraddizioni.

La felicità, dicevo. Riconosco ancora la sensazione di gioia e di spensieratezza che ho provato sabato mattina. Sento ancora addosso il clima di festa e di gioco che si è materializzato intorno a me appena sono arrivato con Luca nell’accampamento della nostra squadra. Giunto nell’oratorio di Lissone, i volti di Patrice e di Claudia, che ci accoglievano, erano colmi di allegria. I loro occhi cercavano i nostri per quel naturale bisogno che hanno gli amici di sentirsi vicino, di sentirsi in risonanza, di sentirsi coinvolti in una partecipazione  di emozioni. Ho percepito in loro, e poi in me, mentre vedevo arrivare un po’ alla volta tutti gli altri All Stars, un bisogno di condivisione ed un senso di appartenenza che (non ridetemi dietro!) ho provato pochissime volte nella mia vita.  Ragazzi, vi vedevo arrivare, vi vedevo prendere posto nell’evento che stava nascendo, ed ero strafelice di condividere con voi quello che tutti avevamo portato a Lissone in eguale quantità: la voglia di vivere un’avventura insieme.

Ognuno di noi è stato attore di questa condivisione di emozioni secondo la sua indole e le sue attitudini. E, per quello che riguarda il lato goliardico ed emotivo del nostro volley, la diversità è il nutrimento ideale del divertimento. Fatemi fare un po’ il liceale: Pirandello diceva che l’umorismo si sviluppa in virtù di due fasi: prima c’è “l’avvertimento del contrario” e poi c’è “il sentimento del contrario”. Se siamo capaci di andare oltre la diffidenza e di andare oltre il semplice avvertimento del contrario, oltre la sorda percezione della diversità, ridiamo e godiamo gli uni degli altri. Siccome siamo diversi e siccome non esiste un modo matematico di incastrarci e di cucirci addosso gli uni sugli altri, finisce che ci divertiamo. Proviamo sentimento per il nostro essere diversi in maniera armoniosa. Andiamo per tentativi, cerchiamo di avvicinarci con lo spirito giusto. Procediamo tentando di comprenderci e ridendo di noi e con noi. Sembra incredibile ma è esattamente quello che accade. Ero così fiero venerdì sera di avere avuto l’idea di comprare all’ Iper uno zerbino da mettere davanti alla super tenda di Claudia, per evitare che troppo sporco raccolto dal terreno di gioco la imbrattasse. Quello che ho ottenuto è stato soltanto, dopo che Claudia ha visto il mio acquisto, la sua più fragorosa risata che le ho mai visto fare. E' stato bellissimo. Evidentemente trovava troppo infantile e troppo innocente il gesto che avevo fatto e rideva. Rideva, sì. Rideva del mio acquisto per la sua tenda. E cosa c’è di più magico?

Però, tutto questo, non funziona quando entra in gioco l’agonismo. Quando si è in partita alcune diversità non sono compatibili con l’armonia del gruppo. Ovviamente non sto parlando delle diversità di altezza o di velocità o di elevazione o di potenza. E’ normale che ci siano queste diversità ed è un bene che ci siamo, perché altrimenti non potremmo giocare tutti insieme: uomini e donne, sbarbati ed egregi signori. In partita,  però, altre diversità non possono evidenziarsi oltre un certo limite di tolleranza.  Essere in campo e percepire sufficienza o scazzo nel comportamento altrui fa del male alla squadra, all’umore e alla prestazione del singolo giocatore.

Non devono esistere differenze apprezzabili in almeno 3 livelli di adesione al gioco: quello di concentrazione, quello di coinvolgimento e quello di volontà di migliorarsi. Potrei scrivere tanto a tal proposito ma finirei col parlare di ruoli e quindi, inevitabilmente, di persone. Questo però non è di mia competenza. E’ compito di Pat far giocare in partita chi ha voglia di giocare con concentrazione, chi ha voglia di buttare il cuore oltre l’ostacolo e chi ha voglia di mettersi in discussione e di migliorarsi un pochino ogni volta. Io, sicuramente, per quelle che sono le mie difficoltà, i mie limiti e le mie carenze, quando sono sovraeccitato  dagli eventi, porto in squadra disagi e atteggiamenti a volte fastidiosi. Però esistono in partita atteggiamenti diametralmente opposti, atteggiamenti di indolenza, che sono sì meno rumorosi, ma che fanno altrettanto male alla squadra e che vanno anch’essi gradualmente eliminati.

Sono sicuro che tutti voi sapete cosa significa, per il nostro benessere e per il nostro umore, tornare alla base dopo una vittoria e tornarci invece dopo una sconfitta. Non avete voglia di giocare meglio e di vincere, tutti insieme, qualche partita in più? Non avete voglia di essere più felici? Proviamoci! Patrice, proviamoci! Forse, un giorno, risolte certe indolenze, smetteremo di vedere la palla cadere 15 volte a set su quella maledetta linea dei 3 tre metri. Linea che, chissà perché, nessuno, negli All Stars, pensa di dover difendere.

27/06/10

Considerazioni a caldo...

10 commenti
Ciao a tutti! Sono tornata a casa da poco dopo queste 24h intense con voi e prima di dormirci sopra volevo esprimere le mie cosiderazioni ed i ringraziamenti per questo weekend. Non entrerò assolutamente nel merito delle tecniche, ci sono alcuni di voi, per primo il coach, che potranno fare osservazioni in merito. Penso che la 24h di Lissone sia stata per tutti un'esperienza intensa, bella, da ripetere (magari l'anno prossimo senza infortuni sul campo). Un grazie a tutti i partecipanti, siamo una vera squadra ed è sempre bello stare in campo con voi. Oltre alle partite ci sono stati momenti di svago e momenti di allenamento in cui mi avete aiutato a migliorare alcuni aspetti tecnici, a provarli e riprovarli per poi attuarli in campo. Un ringraziamento particolare al coach Patrice che ha saputo allo stesso tempo apprezzare le azioni giuste a cazziarmi negli errori più banali; penso di aver fatto dei progressi in questi 2 giorni, che, se pur piccoli, sono pur sempre un passo in avanti...

25/06/10

Brain Training #1: è "tempo" di pulizie

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Per cominciare questa nuova rubrica, vi propongo un quesito di fisica applicata relativamente semplice ma con alcuni risvolti interessanti.

E' "tempo" di pulizie

Arriva finalmente la bella stagione e gli All Stars decidono che è ora di dedicarsi alla risistemazione e alla pulizia della palestra di Oreno. Il "tirannico" Coach Patrice comanda alla corvée Claudia, Luca e Davide.

Iniziate finalmente le pulizie, ci si accorge velocemente di differenze sostanziali nei rendimenti e Claudia, da bravo manager, si mette a fare alcuni conti, dai quali deduce che:

  • Claudia e Davide pulirebbero tutto in 6 ore
  • Luca e Davide pulirebbero tutto in 3 ore
  • Claudia e Luca pulirebbero tutto in 1 ora e 12 minuti

Dopo poco però i maschietti, con la scusa delle partita dei Mondiali e con lo scopo finale di farsi "una birretta tra soli uomini", si assentano.

Quesito A: quanto tempo impiega Claudia a riordinare la palestra da sola?

Quesito B: quale è il significato fisico del tempo che avrebbe impiegato da solo Davide?

Sono ammesse risposte qualitative (chiaramente più facili ed immediate), ma solo la prima risposta quantitativamente corretta meriterà la vittoria finale!!

A voi la parola, vi lascio un po' di giorni per dedicarvi al problema... xD

Brain Training #0: il problema della tenda

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Estate, tempo di vacanze, relax, giochi e passatempi. Anche gli All Stars si adeguano, ma visto che qui "tutto è ad alto livello", non ci accontentiamo dei soliti test da spiaggia, cruciverba, rebus e sudoku ma vogliamo qualcosa di più stimolante, interessante e creativo.
Qualche giorno fa, sul "Grido di Oreno", il nostro Capitano ha posto il seguente quesito:
"Ai miei matematici, ingegneri, fisici e nucleari preferiti... Provate a risolvere questo problema: la mia tenda Igloo Tibet 5 misura 565x310 cm. La zona notte occupa una superficie di 215x300 cm, la veranda invece 110x300 cm + 120x150 cm (vedi schemino). Ora, considerando il volume di ognuno di noi, riuscite a farmi la formazione ottimale per ottimizzare al meglio sia lo spazio in camera che lo spazio in veranda? Considerando che alcuni volumi, per propria volontà, riposeranno sotto le stelle e considerando inoltre l'altezza variabile, vorrei uno schemino con il posizionamento esatto di ogni volume. Aiutino: le persone che pernotteranno sono in totale 12 ma 3 di loro non occuperanno la superficie indicata. La percentuale di compattamento e sovrapposizione la potete dedurre dall'altezza e dal numero dei volumi. Buon lavoro e stupitemi! Vediamo se riuscite ad applicare le vostre conoscenze in una situazione pratica di imminente necessità... Ovviamente io ho già la soluzione..." (24 Claudia).
La questione ha generato un vivace scambio di commenti ed idee che ha dato infine lo spunto per questo Post e per la creazione della nuova etichetta "Brain Training".
Con questa etichetta, chiunque vorrà potrà postare sul Blog quesiti logici, matematici e fisici, ma anche filologici, letterari, psicologici e chi più ne ha più ne metta, visto che nel nostro gruppo abbiamo anche esperti di Oculistica Comparata. Unica restrizione è che i problemi riguardino in qualche modo "casi di vita" degli All Stars.
E naturalmente tutti i tipi di commento saranno leciti e ben accolti: seri (ma non seriosi!!) o scherzosi ed ironici, sperimentali o teorici, scientifici o mistici: da Quark a Voyager passando per Zelig!!
Nei commenti a questo post d'inaugurazione riporterò la mia soluzione pseudo-scientifica al quesito di Claudia. Altre risposte, anche se già pubblicate sul Grido (come l'empirica e sperimentale risoluzione di Rocco, basata sul concetto di sizigia), potranno essere postate. Siamo inoltre in attesa della Soluzione Finale di Claudia.
A prestissimo per il prossimo "Brain Training" inedito ed in esclusiva per il nostro Blog.

11/06/10

Lacrime di Stelle

12 commenti

Dedicato specialmente alle Stelle un poco tristi, deluse o semplicemente giù di corda... ma anche a quelle liete e serene.

Non posso darti soluzioni per tutti i problemi della vita, non ho risposte per i tuoi dubbi o timori, però posso ascoltarli e dividerli con te

Non posso cambiare né il tuo passato né il tuo futuro, però quando serve starò vicino a te

Non posso evitarti di precipitare, solamente posso offrirti la mia mano perché ti sostenga

La tua allegria, il tuo successo e il tuo trionfo non sono miei, però gioisco sinceramente quando ti vedo felice

Non giudico le decisioni che prendi nella vita, mi limito ad appoggiarti e stimolarti e aiutarti se me lo chiedi

Non posso tracciare limiti dentro i quali devi muoverti, però posso offrirti lo spazio necessario per crescere

Non posso evitare la tua sofferenza quando qualche pena ti tocca il cuore, però posso piangere con te e raccogliere i pezzi per rimetterlo a nuovo

Non posso dirti né cosa sei, né cosa devi essere, solamente posso volerti come sei ed essere tuo amico

............

Basta che mi vuoi come amico: non sono gran cosa, però sono tutto quello che posso essere

Testo tratto da "L'artefice" di Jorge Luis Borges

05/06/10

Beach, Green, Park, Sand: what's that?

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La pallavolo propriamente detta è uno sport giocato da due squadre di 6 giocatori su un campo indoor di 18 metri x 9 metri. La rete è alta 2,43 metri per la pallavolo maschile, 2,24 metri per quella femminile, 2,35 metri per la pallavolo mista.
Negli ultimi anni, con una maggiore diffusione di questo sport a livello mondiale e con la voglia dei praticanti di giocare anche d'estate e all'aperto, sono nate differenti versioni del gioco, con regole simili ma non identiche, quali il Beach Volley e il Green Volley.

Beach Volley (2 contro 2)

Il Beach Volley è la variante più famosa della pallavolo. Ha assunto un'importanza tale che è ormai uno sport indipendente (presente alle Olimpiadi) con regolamenti e campionati propri.
Le regole presentano alcune importanti differenze rispetto alla pallavolo indoor:
  • Si gioca 2 contro 2 e i giocatori sono liberi di scegliere la loro posizione in campo. La rotazione si ha solo per determinare l'ordine di servizio.
  • Il campo di gioco è più piccolo (16 metri x 8 metri).
  • Si gioca al meglio dei 2 set su 3: i primi due set a 21 punti, il terzo a 15 punti.
  • Il limite dei 3 tocchi di squadra comprende anche il muro.
  • Non sono validi i pallonetti fatti colpendo la palla con la mano aperta o con le dita; sono validi solo pallonetti fatti con colpi netti, per esempio con le nocche, con la punta delle dita, con il pugno chiuso.
  • Se si manda la palla nel campo avversario con un palleggio, la traiettoria deve essere perpendicolare alla linea delle spalle.
  • E' sempre fallo se un qualsiasi giocatore tocca la rete durante l'azione di gioco (come nelle vecchie regole della pallavolo).

Il Beach Volley è uno sport molto faticoso (le zone da coprire sono molto ampie: 32 metri quadri a giocatore contro i 13,5 metri quadri della pallavolo indoor), dove conta moltissimo la mobilità, la velocità e l'acrobaticità. In attacco i colpi piazzati con intelligenza e furbizia sono spesso più utili che gli attacchi forti e tesi.

Green Volley e Sand Volley (4 contro 4)

La pallavolo 4 contro 4 si chiama Green Volley (o Park Volley) se giocata sull'erba e Sand Volley se giocata sulla sabbia. E' una variante della pallavolo non ancora codificata come sport autonomo ma con un regolamento già ben delineato e tornei propri. Si gioca su campi di 16 metri x 8 metri.

Le regole sono quelle della pallavolo indoor con una sola variante: si gioca 4 contro 4 (anche se si può giocare 3 contro 3) e i giocatori sono liberi di scegliere la loro posizione in campo. La rotazione si ha solo per determinare l'ordine di servizio. Non esiste differenza fra prima e seconda linea: tutti possono attaccare e tutti possono murare.

Posizioni in campo nel 4 contro 4

La disposizione ottimale è a losanga con 2 Palleggiatori e 2 Bande. In fase di ricezione la losanga si trasforma in una formazione 3 in linea. Le posizioni si invertono ogni 2 rotazioni a servizio: la posizione 1 nelle rotazioni 1 e 2 (con P2 e B1 al servizio), la posizione 2 nelle rotazioni 3 e 4 (con P1 e B2 al servizio):

Attacco e difesa nel 4 contro 4

In fase di attacco le due bande si muovono verso rete prendendo la posizione classica di Banda ed Opposto. I possibili attacchi seguono gli schemi della pallavolo indoor:

  • a) Palla lunga avanti (5)
  • b) Palla tesa avanti (mignolo)
  • c) Palla mezza avanti (3)
  • d) Palla veloce avanti (1)
  • e) Palla mezza dietro (4)
  • f) Palla veloce dietro (2)
  • g) Seconda linea (7)

Tra parentesi le relative chiamate. Vedete che B2 può, oltre ai movimento tipici della Banda, eseguire attacchi da Centrale.

In difesa il muro è sempre ad uno e ci sono due possibilità: o l'alzatore fa il muro o questo compito spetta alla banda sul lato dell'attacco.

Nel primo caso il resto della squadra ruota in senso orario e B1 si dispone sul lungolinea, P2 sulla diagonale e B2 sulle palle corte. Nel secondo caso il movimento è antiorario e P2 si dispone sul lungolinea, B2 sulla diagonale e P1 sulle palle corte.

Con l'attacco da sinistra è chiaramente tutto speculare. Come potete vedere i movimenti della squadra e le posizioni dei giocatori sono molto differenti nelle due situazioni: è quindi importante accordarsi in anticipo per chi và a muro.

Posizioni in campo nel 3 contro 3

La disposizione ottimale è in questo caso a triangolo con 1 Palleggiatore e 2 Bande. La disposizione a triangolo resta identica anche in ricezione.

Le posizioni possono restare fisse per tutta la partita oppure le due bande possono invertirsi di posizione ogni 2 turni di servizio: B1 a destra su servizio di B1 e P1, B2 a destra su servizio di B2 e P1 e così via.

Attacco e difesa nel 3 contro 3

Le fasi di attacco sono assolutamente analoghe a quelle del 4 contro 4 (le due bande occupano i posti di Banda ed Opposto). Anche in difesa non ci sono differenze sostanziali: il muro è sempre ad uno e si ripresentano i due casi di muro del palleggiatore o di muro della banda:

Consigli

  1. Accordatevi bene prima di iniziare a giocare per la scelta dei ruoli e per chi fa il muro.
  2. La zona da coprire in difesa è ampia (lo vedete bene dagli schemi): per dare continuità al gioco i movimenti in difesa devono essere rapidi e decisi, ricorrendo se è il caso al salvataggio in tuffo (la sabbia è morbida!!).
  3. L'alzatore (soprattutto nel 3 contro 3) deve muoversi molto e deve essere rapido: per esempio nel suo turno di battuta deve subito correre dalla linea di fondo campo alla rete.
  4. Anche le bande dovranno muoversi molto, recuperando magari palle lunghe e correndo velocemente a rete per l'attacco successivo: sta all'alzatore cercare di non farle correre troppo, dando palla alla banda meglio piazzata, o che non ha ricevuto, o che durante lo scambio ha corso meno.
  5. In generale, sia negli attacchi che nella difesa, privilegiare la velocità, l'agilità e la precisione rispetto alla potenza.
  6. E' possibile chiaramente giocare anche senza muro, quando non c'è nessun giocatore che può farlo o quando si vuole privilegiare la copertura difensiva. Le disposizioni della difesa diventano le seguenti:
  7. Quando si comincia a giocare sulla sabbia dopo una lunga attività indoor, si trovano delle difficoltà evidenti di movimento: la sabbia rallenta la nostra corsa e soprattutto riduce la nostra elevazione. Datevi tempo per adattarvi alla nuova superficie e ricordatevi che i movimenti sulla sabbia devono essere più "delicati", meno bruschi, con passi corti ed agili piuttosto che lunghi e potenti.
  8. Enjoy yourself!!