Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

18/04/15

Pensieri al vento - Parte 2

L'irresistibile fascino del vuoto
Leggendo Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati

Delusion Fields

Provate a leggere Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati: se lo farete attentamente e con il giusto stato d’animo, sarete catturati in un vortice spietato ed inquietante, dapprima lento e voluttuoso, poi via via sempre più veloce e crudele.
E infine, senza scampo, arriverà una riflessione: "questo sono io, io sono stato così, io mi sento in questo modo..."

«Il tempo intanto correva, il suo battito silenzioso scandisce sempre più precipitoso la vita, non ci si può fermare neanche un attimo, neppure un’occhiata indietro. “Ferma, ferma!” si vorrebbe gridare, ma si capisce ch'è inutile. Tutto quanto fugge via, gli uomini, le stagioni, le nubi; e non serve aggrapparsi alle pietre, resistere in cima a qualche scoglio, le dita stanche si aprono, le braccia si afflosciano inerti, si è trascinati ancora nel fiume, che pare lento ma non si ferma mai».
Ci sono nella vita di tutti questi particolari momenti: all'inizio percepisci solo un senso di vuoto transitorio, una imprecisa insensatezza, una vaga inquietudine. La mente gira a vuoto e la quotidiana monotonia offre la giustificazione per un’esistenza priva di sogno. Un vuoto tremendo e nel contempo affascinante, un fascino diabolico e pericoloso che attira, attrae e seduce, a volte invincibilmente. E così finisci catturato dentro il buco nero, dapprima lentamente e poi velocemente, sempre più velocemente, sempre più velocemente...
«Il tempo è fuggito tanto velocemente che l’animo non è riuscito ad invecchiare. E per quanto l’orgasmo oscuro delle ore che passano si faccia ogni giorno più grande, Drogo si ostina nella illusione che l’importante sia ancora da incominciare».
The Liar
Che sia una conseguenza dello svanire dei sogni innocenti dell’infanzia? O forse dall'inaspettata presa di coscienza che le nostre speranze sono solo ideali vaghi e confusi?
Non è il sogno irraggiungibile che serve per vivere! Non è l’ideale lontano e, proprio perché troppo lontano da noi, quasi rassicurante. Non sono i sogni collettivi, le potenti allucinazioni olistiche, troppo grandi, troppo serie, troppo tutto…

L’esistenza sembra svanire in un presente circondato dal vuoto di un passato che non può tornare e di un futuro che non esiste. Un duplice nulla: il rimpianto per ciò che è perduto, l’attesa inquieta per l’ignoto.
«Ma a un certo punto, istintivamente, ci si volta indietro e si vede che un cancello è stato sprangato alle spalle nostre, chiudendo la via del ritorno. Allora si sente che qualche cosa è cambiato, il sole non sembra più immobile ma si sposta rapidamente, ahimè, non si fa tempo a fissarlo che già precipita verso il fiume dell'orizzonte, ci si accorge che le nubi non ristagnano più nei golfi azzurri del cielo ma fuggono accavallandosi l'una sull'altra, tanto è il loro affanno; si capisce che il tempo passa e che la strada un giorno dovrà pur finire».
The Road

Ma la vita alla fine riesce a riprendere il sopravvento: ai grandi ideali si sostituiscono i desideri della maturità. Piccole visioni, modesti sogni. Concreti, quasi tangibili certo, ma sogni di vita, nella speranza di un domani migliore o semplicemente diverso. Sogni vissuti giorno per giorno e non procrastinati prima nella mente e rimandati poi nella realtà.
Forse poco ci è dato nella nostra vita, pochi sentimenti profondi e saldi come pietre nel deserto, alcune emozioni intense e rare come isolati picchi montani, ma quel poco ci deve bastare… Il gelo lascia il cuore, sopraggiunge il coraggio di contemplare il profondo dentro di noi e finalmente di ritrarsi.
«Nel sogno c'è sempre qualcosa di assurdo e confuso, non ci si libera mai della vaga sensazione ch'è tutto falso, che un bel momento ci si dovrà svegliare».
Ma ora, grazie a Dio, sono sveglio.

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Bibliografia
Dino BuzzatiIl deserto dei Tartari

Immagini
Michal KarczDelusion Fields
Michal Karcz – The Liar
Michal Karcz – The Road

10 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie per la rilettura di questo autore che amo, per i commenti che lo accompagnano, molto ben scritti, e nell'insieme per aver dato parola al mio stato d'animo.

Pensiero Profondo ha detto...

Grazie a te per il commento e per la visita.

E' Buzzati che parla alla nostra anima, che ci incatena in un labirinto di emozioni, che ci fa riflettere...

Diana ha detto...

Una meravigliosa fiaba metafisica, universale come la vita.

12 luca ha detto...

Un bel momento di sana Filosofia, caro P.P.
I nostri sogni, il nostro vero motore. I fantasmi del passato, le aspettative del futuro. L'eterna lotta con noi stessi.

Pensiero Profondo ha detto...

Stasera, come già accadde, siamo in risonanza armonica, Luca.

Stavo ragionando e scrivendo proprio su pensieri simili ai tuoi... solo un poco più rassegnati e in fin dei conti fiolosicamente "scettici".

Troppe illusioni portano invariabilmente alla sofferenza... un sano scetticismo morale ci può aiutare a vivere più serenamente.

De-fascinazione è la via?

14 Sara ha detto...

Lessi il Deserto dei Tartari come libro da portare all'esame di maturità..... e mi lasciò un inquietudine tanto profonda che mi ripromisi che non l'avrei mai più riletto, non perchè mi lasciò indifferente ma proprio perchè mi aveva angosciato... (stessa sensazione che mi suscitarono poi i "60 Racconti", sempre di Dino Buzzati)...

Purtroppo pensieri in cui ci si sente esattamente come in questo libro, caro P.P., ci saranno sempre anche nella cosiddetta maturità di ogni essere umano, le avversità della vita, i momenti di "confusione" non stanno a guardare se sei diventato adulto" o meno... l'essere maturi e adulti in realtà consiste proprio nell'essere in grado di decidere se fare diventare tali pensieri e momenti il filo conduttore della nostra vita o invece interiorizzarli come esperienze da cui imparare e dar loro il giusto peso in una vita ancora tutta in evoluzione, con un futuro ancora tutto da decidere e che solo noi possiamo scrivere...

Pensiero Profondo ha detto...

Io non trovo questa storia inquietante, ma piuttosto vera, intensa, profonda…

Questo romanzo racconta una storia semplice, essenziale, fondamentale: la vita! Ma non quella di un eroe, di un divo, di un artista famoso; quella invece di un uomo qualunque, di una persona normale con le sue illusioni giovanili, i suoi lievi sogni maturi, la sua quotidianità, le sue faticose conquiste e le sue piccole sconfitte, le sue semplici amicizie, le sue minute gioie e i suoi grandi dolori.

Una lenta parabola che si chiude alla fine con un sorriso. E questa è la vita…

12 luca ha detto...

Non credo, caro P.P. che la de-fascinazione sia la Via. Troppe volte ho visto la tristezza arrivare come un temporale di Luglio in un momento felice solo perché vi si frapponeva, volontariamente, tra noi e lui, il non voler goderne appieno ogni singola goccia, per la paura di svegliarsi da quel sogno, che altro non era che la Realtà. La verità è che spesso ci facciamo la domanda "ma Sono felice? Qual è la vera Felicità?" e poi, quando ci siamo dentro, l'Essere Umano è bravissimo a trovarne il più invisibile dei pensieri più neri.....

11 Rocco ha detto...

...e se il segreto fosse meravigliarsi e apprezzare ogni singola goccia non solo del sudore estivo di luglio, ma anche del temporale?

Pensiero Profondo ha detto...

Luca, Rocco, come darvi torto?

Il mio problema è che a volte, per antonomastica definizione, penso troppo…

Cuore o mente, chi vincerà?