Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

22/05/10

L'importanza della difesa: filosofia e tattica difensiva

In alcuni commenti agli ultimi post è stata sottolineata ancora una volta l'importanza dell'aspetto difensivo della pallavolo. Soprattutto Davide ha giustamente ricordato la necessità primaria di non concedere punti facili all'avversario. Nelle ultime settimane ci siamo tutti giustamente concentrati per progredire e migliorare nelle fasi di attacco (soprattutto costruzione e movimenti), ma abbiamo forse un poco trascurato gli aspetti difensivi del nostro gioco. Perciò, prima del prossimo torneo, penso sia importante ribadire alcuni concetti.

L'aspetto morale della difesa In questo capitolo riprendo alcune idee tratte da articoli di Karch Kiraly e di Doug Beal, rispettivamente giocatore ed allenatore della squadra USA vincitrice di due ori olimpici. Avere una buona difesa è l'aspetto che differenzia una buona squadra da una mediocre; è lo specchio della volontà e della tenacia con cui quella squadra interpreta lo stare in campo. Un bravo giocatore (a qualsiasi livello esso giochi) deve possedere non solo la tecnica ed il fisico, ma delle grandi qualità morali: il saper combattere su ogni palla è l'aspetto che conferisce al giocatore una mentalità vincente. La mentalità vincente in difesa si può sintetizzare in alcuni concetti di "filosofia difensiva":

1. LA PALLA NON DEVE CADERE MAI In linea di principio il difensore deve pensare che tutti gli attacchi sono rigiuocabili e che nessuna palla è impossibile da difendere. Non esiste una palla che non sia gestibile, il tarlo dell'inefficienza sta proprio nel provare a gestire solo i palloni facili e nel pensare che quelli difficili non facciano parte del nostro lavoro: impedire che ogni pallone cada a terra non vuol dire prendere una schiacciata ogni tanto.

2. PROVARE SEMPRE Un giocatore non deve porsi il problema se la palla che arriva la può prendere o non la può prendere (è sbagliato pensare "è fuori dalla mia portata e quindi non ci provo nemmeno"). Mille volte dobbiamo provare a prendere quella palla e, se anche per 999 volte non ci arriviamo, ci sarà una millesima volta in cui la nostra difesa sarà efficace. Se noi ci blocchiamo, non proviamo nemmeno, non ci sarà mai quella millesima volta in cui saremo padroni di un gesto vincente.

3. NON SOPPORTARE L'ERRORE Non sopportare l'errore è il concetto morale che dobbiamo trasferire nel nostro gioco perché ne sia la linfa vitale. Avere una avversione fisica allo sbaglio, avere un "odio" totale verso tutto quello che non è corretto, tutto quello che non è il gesto ed il risultato giusto da ottenere. Non importa a che livello di pallavolo si giochi, è necessario sforzarsi di fare di noi stessi i migliori giocatori possibili, aiutando noi ed i nostri compagni a diventare la migliore squadra possibile.

4. ASPETTARSI SEMPRE LA PALLA Tutti i palloni vengono verso di noi!! Bisogna aspettarsi sempre la palla in fase difensiva, non subire mai il gioco avversario, non essere mai sorpresi. Ci sono delle situazioni in cui un giocatore pensa che quella giocata non lo riguardi: si ha allora un attimo di rilassamento che porta alla distrazione ed all'errore. Un buon difensore è quello che rimane sempre concentrato, che è convinto che la palla la dovrà gestire lui e non che la difenderà qualcun altro; è quello che prende sempre i palloni che vanno presi. Prepararsi ed essere pronti per ogni situazione e non subire il gioco avversario è meglio che stare fermi a farsi prendere a pallonate!!

Infine una frase emblematica di Karch Kiraly: "I tuoi avversari giganteggiano quando la tua debolezza alimenta i tuoi limiti, ti schiacciano quando la tua paura alimenta la loro forza. Pensa a te come ad un felino capace di produrre potenza e coordinazione: non importa quanto piccolo tu possa essere, combatti sempre!! "

La specificità dei ruoli: la ricezione Dal punto di vista tecnico-tattico nella ricezione hanno uguale importanza la posizione occupata sul campo e quella assunta dal giocatore. Vi rimando ai post specifici, ma vi ricordo che la posizione canonica di ricezione prevede una postura ben equilibrata, piedi allargati ma non troppo, ginocchia leggermente flesse, tronco flesso in avanti, viso e spalle in direzione del battitore, braccia staccate e davanti al corpo: lo scopo è arrivare sulla palla in anticipo, per poter ricevere in buon equilibrio. Adottando lo schema di ricezione a 3, le posizioni in campo sono come quelle dell'esempio qui a lato. I tre giocatori di seconda linea si schierano esattamente sulla stessa linea orizzontale, più o meno sui 5-6 metri (un poco più avanti con battitori dotati di servizi lenti o flottanti, un poco più indietro con battitori dotati di servizi tesi e potenti). Ogni giocatore deve coprire completamente il proprio corridoio, dalla linea dei 3 metri fino al fondocampo. Sono quindi fondamentali concentrazione (prima del servizio), reattività (al momento del servizio), velocità (durante la parabola), tecnica (al momento della ricezione). I giocatori attaccanti di prima linea (banda e centrale) sono anch'essi pronti e concentrati sulla ricezione perché sono comunque responsabili delle eventuali palle cortissime che cadono nei 3 metri (palle flottanti molto lente, palle toccate dal nastro...). E' importante inoltre che cerchino di dare meno fastidio possibile ai ricevitori di seconda linea (tenendo quindi una posizione molto raccolta e laterale). L'alzatore si deve invece disinteressare completamente del servizio e concentrarsi già sulla fase di ricezione-alzata-attacco.

La specificità dei ruoli: la difesa su attacco Analogamente alla ricezione, nella difesa sono importanti sia la posizione occupata sul campo che quella assunta dal giocatore. Anche in questo caso abbiamo già molto discusso. Comunque vi ricordo che la postura nella difesa è simile a quella della ricezione, ma più raccolta e scattante. Il giocatore deve tenere un atteggiamento che gli permette di "uscire" dalla posizione difensiva il più velocemente possibile e questo atteggiamento lo si realizza spostando di più il baricentro in avanti. Abbiamo lungamente parlato dell'attitudine e dell'atteggiamento difensivo. Aggiungo solo che è assolutamente fondamentale essere rapidi e raggiungere il più velocemente possibile la propria posizione, fermarsi (è molto più facile difendere da fermi che in movimento!) e cercare a tutti i costi di prendere il pallone. Per lo schema difensivo che oggi usiamo, il CMAR (Centro Mediano Arretrato), vi rimando al post specifico (allego solo uno schema di esempio). Ricordo solo alcuni punti salienti, precisando qualche aspetto a volte dimenticato:

  • Le coppie B1-B2 e P1-P2 sono legate da una corda invisibile, si devono sempre muovere in sincrono. B2 e P2 devono assecondare sempre i movimenti di B1 e P1: se il loro pari ruolo di prima linea avanza, loro devono avanzare, se retrocede devono retrocedere.
  • Se P1 o B1 non vanno a fare muro devono immediatamente arretrare sui 3 metri (per lasciare il muro a C1 e per prepararsi a difendere) e di conseguenza P2 o B2 arretreranno anche loro per coprire il lungolinea.
  • I giocatori dietro il muro (P1 o P2 su attacco da destra, B1 o B2 su attacco da sinistra) devono stare corti, sulla linea dei 3 metri, perché sono responsabili di tutte le palle corte che cadono dietro al muro. Riflessi, reattività, coraggio e velocità di braccia sono fondamentali per questa posizione.
  • C2 è il padrone del fondocampo, tutte le palle lunghe sono sue: senso tattico, capacità di lettura, anticipo, velocità di spostamento devono essere le sue doti.
  • I giocatori dal lato opposto a dove si svolge l'attacco non devono disinteressarsi dell'azione ma restare concentrati, muoversi e posizionarsi anche loro secondo gli schemi, proteggendo gli attacchi su diagonale strettissima e stretta. Non c'è niente di più inutile di una banda che resta a rete quando l'attacco si svolge dal lato dell'alzatore!
  • E' necessario ruotare verso l'attaccante, ma non solo con la testa: è tutto il corpo che ruota con faccia, spalle, tronco e piedi rivolti verso il punto da cui arriva la palla.

La specificità dei ruoli: la difesa su palla facile A volte capita che il tocco che conclude l'azione avversaria sia un palleggio o un bagher o in generale una palla lenta e alta. In questa situazione si chiama ad alta voce "FACILE" (di solito il centrale o l'alzatore) e tutta la squadra si muove per assumere la nuova posizione di difesa: la prima linea si stacca da rete arretrando per ricevere la palla corta (il muro è inutile in questo caso), mentre il palleggiatore si prepara già all'alzata. I giocatori di seconda linea accorciano un poco (ma non troppo, soprattutto C2, per evitare di essere scavalcati da palle alte e profonde) e si preparano a ricevere la palla facile nel miglior modo possibile per effettuare un contrattacco efficace. Questa situazione può capitare in maniera costante contro squadre che attaccano male o non attaccano proprio o addirittura giocano continuamente il secondo tocco nel nostro campo (ad esempio per chi c'era, come nella prima partita al torneo di Cascina del Bruno). In queste situazioni è forse meglio giocare più corti (come se fossimo sempre in situazione di palla facile) perdendo qualche punto sulle poche palle lunghe e profonde, ma difendendo bene sulle molte pallette in mezzo al campo.

Ricordate sempre che la pallavolo è un gioco di situazioni, non esiste la tattica perfetta sempre attuabile e che vada bene in tutte le occasioni. Spesso è necessario variare schemi e tattiche anche in funzione del tipo di gioco dell'avversario o di situazioni contingenti particolari. La capacità di lettura del gioco, la capacità decisionale (che si deve esplicare in frazioni di secondo) sono doti che devono essere sviluppate nel gioco della pallavolo, per arrivare il più possibile ad effettuare al momento giusto il movimento tecnico-tattico più opportuno.

3 commenti:

5 szeb ha detto...

Come sempre sono chiari e diretti,vorrei sottolineari i progressi fatti in difesa in questi ultimi periodi da parte di tutti,come ci si muove di più e meglio rispetto a prima,quindi più zone coperte e meno staticità che è quella che crea i "danni" maggiori per il gioco di squadra,perfetto anche il finale scritto da Massimo.
Buona giornata

24 Claudia ha detto...

Sono finalmente riuscita a leggere anche questa perla. Grazie Max.
Avevo appena finito di scrivere su FB come in questi ultimi allenamenti ho capito una cosa fondamentale: la concentrazione e l'attenzione elevano il livello di osservazione e quindi di reazione. La tecnica è il perfezionamento dell'insieme.
Auguro a tutti noi tanta concentrazione, non solo per le partite importanti ma anche e soprattutto per quelle di allenamento perché sono quelle che ci servono per acquisire gli automatismi, perché proprio in quelle non c'è l'elemento emotività che spesso ci sorprende in gara. L'ho sperimentato venerdì: gli occhi arrivano prima di tutto il resto, poi ci sono gli impulsi e il corpo fa tutto il resto... e quando dico tutto vuol dire proprio tutto! Anche pensare di prendere l'impossibile!!!
Più concentrazione, più divertimento... legati da un filo invisibile come P1 e P2, come B1 e B2...
Vostra anche In difesa
Cla

24 Claudia ha detto...

venerdì = mercoledì