“…
Un
rumore lento e penetrante inondò il ventre del Vulcano. La polvere, grave,
appesantita da un sonno di migliaia di anni, con riluttanza finalmente si
sollevò. I colori gravi e sulfurei mutarono, si dilatarono. Ciò che per
un’eternità era rimasto immobile provò a prendere vita. I quarantadue blocchi
di dilitio iniziarono a muoversi. Perfetti, maestosi, si separarono e
generarono due colossali pareti. Lentamente il grigio di quella titanica materia
iniziò a vibrare.
Massimo
era lì, davanti alla più grande meraviglia della storia dell’Umanità. Le Porte
dell’Ordine si stavano finalmente aprendo. Lo sforzo contemplativo, la
concentrazione isometrica, l’immobilità pressoché molecolare, lo avevano sfinito.
Staccò le mani dalla Soglia dell’Ordine. Ustioni statiche avevano quasi cancellato
le sue impronte digitali.
Massimo
ammirò l’opera del suo isolamento mentale, vide le mura di dilitio farsi
parallele ed il suo sguardo perdersi nel vuoto incolore di ciò che stava tra le
due Porte dell’Ordine. Le Porte, erano finalmente disgiunte.
“Patrice
– disse Massimo – io oltre non posso procedere. Lo sforzo ha azzerato il mio
vigore. Pensiero Profondo ha ascoltato le nostre preghiere, ha ascoltato la
voce della mia coscienza. Le Porte si sono aperte. Ora tocca a te.”
Patrice
non reagì. Vedeva Massimo debole, piegato dalla fatica, chino sulle ginocchia.
Vedeva la sua materia consumata. Percepiva l’anima dell’amico come ridotta ad
un sottile, caldo, soffio di energia. Il frastuono di emozioni lo paralizzò. Il
più grande senso di ammirazione che si possa provare per un uomo lo soffocò. Patrice
rimase muto. Poi ancora, svilito da tanta maestosità, quasi annichilito dalla
presenza dinnanzi a sé di chi aveva saputo aprire le Porte dell’Ordine, ebbe
paura. Per il più lungo istante della sua vita, rimase incapace di rispondere.
Massimo
chiuse gli occhi e si adagiò. In un attimo, silenziosamente, fu disteso sulla
preziosa terra delle viscere del Vulcano. Patrice trovò la forza di avvicinarsi
al suo eroe. Lo toccò. Gli prese la mano.
“Massimo,
io prometto a te e alla nostra amicizia che torneremo a casa. Raggiungeremo di
nuovo Claudia, e Luigi, e Laura, e Luca, e Chiara, e Davide, e Rocco e tutti i
nostri amici. Ora riposa. E se puoi, anche nel sonno, sii vicino a me.”
Dolcemente
ripose il braccio di Massimo. Si alzò. Si portò vicino alla Soglia dell’Ordine.
Ora le sue, di mani, tremavano per la concentrazione, il suo cuore non aveva
più ritmo, il suo fiato non aveva più pause. Si sforzò di ricordare quelle
parole imparate e ripetute centinaia di volte durante quel viaggio. Parole
scolpite nella mente e nell’anima. Conservate con fiducia e perseveranza.
Custodite con amore, in attesa di essere pronunciate, un giorno, al cospetto
della Soglia dell’Ordine. Patrice strinse i pugni. Solo la sua memoria e la sua voce potevano portare a termine il sacro
percorso iniziato mesi prima con l’amico Massimo. Si fece coraggio. A
parte i suoi pensieri niente aveva moto, in quel mentre, in quel luogo. L’eco
dell’avanzare delle porte di dilitio era ormai svanita. Attese ancora che si
adagiasse nell’aria del Vulcano il silenzio perfetto. Attese che il suo sangue
corresse con metodo nelle vene e che il suo respiro si muovesse con il rispetto dovuto
per Ciò che stava per pronunciare. Aspettò che tutto il suo corpo si
ricomponesse.
Poi
guardò la vacuità senza confine che aveva di fronte, posta a metà tra le due
Porte dell’Ordine. Contemplò la grezza inconsistenza della materia nulla che lo
separava da Pensiero Profondo. Fissò un punto di essa. Giunse le mani. Pensò
alla voce della Conoscenza. Ripeté nella mente le Sacre Formule. Respirò
solennemente.
Poi
parlò.
Lontano,
nel vuoto, Pensiero Profondo udì il vero silenzio venire meno.
…”
6 commenti:
splendido dav. semplicemente splendido..........
brucia l'acqua, soffia il fuoco, scorre il vento
in un vivace vortice di sentimento!
schizza un lampo, spruzza il tempo, squilla un tuono
e tutto si colora di un dolce suono!
anno in meno in un istante,
anno in più strabordante...
Davide, mi sono emozionato a leggerti...
Forse perché sono parte in causa, ma ho visto veramente il vuoto fra le Porte dell’Ordine, ho avvertito le scariche elettrostatiche sulle mie dita, ho udito il suono della voce di Patrice...
E ho sentito suonare nella mia testa la colonna sonora di questa scena...
Sanctum Sanctorum - Damned
Bellissimo Dav...
Io non conosco questo testo ma credo parli da solo..
Certo Saruzza... questo testo è stato creato il 20 novembre ! :-)
Cavoli...
Pensavo che avessi "liberamente tratto" un passo da qualche libro esistente...
Allora meriti ancora di più i complimenti... grandissimo Dav!!
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