Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

20/11/10

Omaggio al primo compleanno del blog

In occasione del primo compleanno di questo blog, che sarà domani 21 novembre, riporto un breve passo della Storia della Conoscenza Cosmica degli All Stars, che alcuni di voi già conoscono.

“…
Un rumore lento e penetrante inondò il ventre del Vulcano. La polvere, grave, appesantita da un sonno di migliaia di anni, con riluttanza finalmente si sollevò. I colori gravi e sulfurei mutarono, si dilatarono. Ciò che per un’eternità era rimasto immobile provò a prendere vita. I quarantadue blocchi di dilitio iniziarono a muoversi. Perfetti, maestosi, si separarono e generarono due colossali pareti. Lentamente il grigio di quella titanica materia iniziò a vibrare.

Massimo era lì, davanti alla più grande meraviglia della storia dell’Umanità. Le Porte dell’Ordine si stavano finalmente aprendo. Lo sforzo contemplativo, la concentrazione isometrica, l’immobilità pressoché molecolare, lo avevano sfinito. Staccò le mani dalla Soglia dell’Ordine. Ustioni statiche avevano quasi cancellato le sue impronte digitali.

Massimo ammirò l’opera del suo isolamento mentale, vide le mura di dilitio farsi parallele ed il suo sguardo perdersi nel vuoto incolore di ciò che stava tra le due Porte dell’Ordine. Le Porte, erano finalmente disgiunte.

“Patrice – disse Massimo – io oltre non posso procedere. Lo sforzo ha azzerato il mio vigore. Pensiero Profondo ha ascoltato le nostre preghiere, ha ascoltato la voce della mia coscienza. Le Porte si sono aperte. Ora tocca a te.”

Patrice non reagì. Vedeva Massimo debole, piegato dalla fatica, chino sulle ginocchia. Vedeva la sua materia consumata. Percepiva l’anima dell’amico come ridotta ad un sottile, caldo, soffio di energia. Il frastuono di emozioni lo paralizzò. Il più grande senso di ammirazione che si possa provare per un uomo lo soffocò. Patrice rimase muto. Poi ancora, svilito da tanta maestosità, quasi annichilito dalla presenza dinnanzi a sé di chi aveva saputo aprire le Porte dell’Ordine, ebbe paura. Per il più lungo istante della sua vita, rimase incapace di rispondere.

Massimo chiuse gli occhi e si adagiò. In un attimo, silenziosamente, fu disteso sulla preziosa terra delle viscere del Vulcano. Patrice trovò la forza di avvicinarsi al suo eroe. Lo toccò. Gli prese la mano.

“Massimo, io prometto a te e alla nostra amicizia che torneremo a casa. Raggiungeremo di nuovo Claudia, e Luigi, e Laura, e Luca, e Chiara, e Davide, e Rocco e tutti i nostri amici. Ora riposa. E se puoi, anche nel sonno, sii vicino a me.”

Dolcemente ripose il braccio di Massimo. Si alzò. Si portò vicino alla Soglia dell’Ordine. Ora le sue, di mani, tremavano per la concentrazione, il suo cuore non aveva più ritmo, il suo fiato non aveva più pause. Si sforzò di ricordare quelle parole imparate e ripetute centinaia di volte durante quel viaggio. Parole scolpite nella mente e nell’anima. Conservate con fiducia e perseveranza. Custodite con amore, in attesa di essere pronunciate, un giorno, al cospetto della Soglia dell’Ordine. Patrice strinse i pugni. Solo la sua memoria e la sua voce potevano portare a termine il sacro percorso iniziato mesi prima con l’amico Massimo. Si fece coraggio. A parte i suoi pensieri niente aveva moto, in quel mentre, in quel luogo. L’eco dell’avanzare delle porte di dilitio era ormai svanita. Attese ancora che si adagiasse nell’aria del Vulcano il silenzio perfetto. Attese che il suo sangue corresse con metodo nelle vene e che il suo respiro si muovesse con il rispetto dovuto per Ciò che stava per pronunciare. Aspettò che tutto il suo corpo si ricomponesse.

Poi guardò la vacuità senza confine che aveva di fronte, posta a metà tra le due Porte dell’Ordine. Contemplò la grezza inconsistenza della materia nulla che lo separava da Pensiero Profondo. Fissò un punto di essa. Giunse le mani. Pensò alla voce della Conoscenza. Ripeté nella mente le Sacre Formule. Respirò solennemente.

Poi parlò.

Lontano, nel vuoto, Pensiero Profondo udì il vero silenzio venire meno.
…”

6 commenti:

12 luca ha detto...

splendido dav. semplicemente splendido..........

11 Rocco ha detto...

brucia l'acqua, soffia il fuoco, scorre il vento
in un vivace vortice di sentimento!

schizza un lampo, spruzza il tempo, squilla un tuono
e tutto si colora di un dolce suono!

anno in meno in un istante,
anno in più strabordante...

8 Massimo ha detto...

Davide, mi sono emozionato a leggerti...

Forse perché sono parte in causa, ma ho visto veramente il vuoto fra le Porte dell’Ordine, ho avvertito le scariche elettrostatiche sulle mie dita, ho udito il suono della voce di Patrice...

E ho sentito suonare nella mia testa la colonna sonora di questa scena...

Sanctum Sanctorum - Damned

14 Sara ha detto...

Bellissimo Dav...
Io non conosco questo testo ma credo parli da solo..

Davide ha detto...

Certo Saruzza... questo testo è stato creato il 20 novembre ! :-)

14 Sara ha detto...

Cavoli...
Pensavo che avessi "liberamente tratto" un passo da qualche libro esistente...

Allora meriti ancora di più i complimenti... grandissimo Dav!!