Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

17/04/10

L'attacco - Parte 1: la tecnica della schiacciata

L'attacco nel suo complesso (ricezione, alzata e schiacciata) è sicuramente uno degli elementi più spettacolari nel nostro sport. Inoltre la possibilità data dall'attacco di concludere in modo vincente un'azione rende questo fondamentale il più motivante in assoluto.
Prima di analizzare la tattica legata a quest'azione di gioco, mi sembra opportuno parlare degli aspetti tecnici legati ai fondamentali base dell'attacco, la schiacciata e l'alzata.
La schiacciata può essere idealmente scomposta in 3 fasi: rincorsa e salto, colpo sulla palla, ricaduta.
Rincorsa e Salto
La rincorsa è composta di 3 passi (tutto ciò che precede tale esecuzione fa parte della preparazione alla rincorsa vera e propria e consiste in una serie di piccoli spostamenti che dipendono da dove mi arriva l'alzata, dalla posizione del campo in cui sono, dal tipo di attacco che sto per eseguire). L'ultimo passo, molto corto, è quasi un balzo, deve essere rapidissimo ed il piede di chiusura deve essere leggermente girato all'interno rispetto alla traiettoria della rincorsa: in questo modo si facilita la conversione della rincorsa in slancio verso l'alto.
La sequenza ottimale per i giocatori destrorsi prevede di partire con il piede destro in avanti ed eseguire la progressione di passi Sinistro - Destro - Sinistro (per i mancini è tutto esattamente speculare: Destro - Sinistro - Destro).
La velocità della rincorsa deve essere crescente: il primo passo serve per avvicinarsi al pallone, mentre gli ultimi devono essere velocissimi e devono dare il giusto slancio per il salto. Per chi conosce il solfeggio musicale, un'analogia molto chiara della cadenza dei passi della rincorsa è quella di una sequenza di note come in figura. All'ultimo passo le braccia sono completamente slanciate all'indietro, in modo da poter essere utilizzate per migliorare l'elevazione. Lo stacco avviene a due piedi e contemporaneamente entrambe le braccia si slanciano in avanti ed in alto.
Colpo sulla palla
In volo le braccia salgono entrambe: per un destrorso, il braccio sinistro punta la palla e poi scende, il destro si carica all'indietro con il gomito all'altezza dell'orecchio e poi si estende al massimo andando a colpire la palla più in alto possibile, davanti a noi e sulla destra rispetto a noi (sulla sinistra per un mancino).
Il colpo è la parte fondamentale della schiacciata: la palla va impattata con la mano leggermente aperta, con l'azione finale di frustata del polso e della mano determinanti nell'imprimere la traiettoria finale al pallone.
Ricaduta
Una volta eseguito il colpo, le braccia si chiudono verso il basso ed al centro del corpo, prima il sinistro e poi il destro (naturalmente il contrario per i mancini).
La ricaduta deve avvenire nel limite del possibile su entrambe le gambe, sia per renderla meno traumatica, sia per arrestare lo slancio in avanti ed evitare l'invasione.
Per eseguire un buon attacco è importante infine scegliere la giusta direzione di rincorsa e il giusto tempo di stacco.
Direzione di rincorsa
La direzione della rincorsa cambia in funzione della zona del campo e della mano che colpisce il pallone. Per un destrorso la rincorsa da zona 4 deve partire da fuori campo ed avere un angolo di circa 45°, da zona 2 deve partire da dentro il campo ed essere quasi perpendicolare alla rete.
Per un mancino l'esatto opposto: da zona 4 rincorsa da dentro il campo e perpendicolare alla rete, da zona 2 da fuori campo ed a 45°.
In zona 3, per entrambi i tipi di giocatore, la rincorsa deve avere un angolo compreso fra 60° e 90° rispetto alla rete (c'è solo un'eccezione di cui parleremo più avanti: l'attacco in fast).
Tutte queste variazioni di traiettoria sono per cercare di avere sempre a disposizione, da qualsiasi posizione di attacco, tutti i possibili angoli (parallela, diagonale, diagonale stretta).
Tempo di stacco
Il tempo è fondamentale: si tratta di far partire la rincorsa nel momento giusto, in modo di arrivare a colpire la palla con il miglior tempismo possibile.
Esistono 3 diversi tempi di attacco:
Primo tempo (Palla Veloce): lo schiacciatore deve colpire la palla durante la sua parabola ascendente, e quindi dovrà partire mentre la palla si avvicina all'alzatore e staccare subito prima che quest'ultimo la giochi. Quando l'alzatore palleggia, l'attaccante è già in volo.
Secondo Tempo (Palla Mezza): l'attaccante parte nel momento in cui l'alzatore tocca la palla. La palla è impattata nel punto morto superiore, all'inizio della parabola discendente.
Terzo Tempo (Palla Alta): generalmente si parte quando la palla sta arrivando nel punto più alto. La palla è impattata durante la fase discendente. E' importante aspettare che la palla esca dalle mani del palleggiatore prima di cominciare a muoversi, in modo che si possa correggere la rincorsa sulla traiettoria reale del pallone.

2 commenti:

Davide ha detto...

Mi sarà molto difficile rispettare il canonico andamento dei passi pre-schiacciata. Avevo già provato. Mi ruba concentrazione. Mi ruba una parte delle energie cerebrali che utilizzo per figurarmi la traiettoria della mano e della palla e per "costringere" la palla a fare quello che dico io dopo che ha lasciato il mio braccio. Proverò invece da subito a puntare la palla col braccio sinistro, tipo lo smash nel tennis, sono sicuro che mi darà ancora più grinta e mi aiuterà nell'elevazione. Grazie del post!

8 Massimo ha detto...

La rincorsa e la sua cadenza dovrebbe diventare un automatismo assoluto, quasi inconsapevole: i ragazzi di 12-13 anni provano ore ed ore la rincorsa senza pallone per acquisire il giusto automatismo; alla nostra età è certamente più difficile.
L’importante è avere un proprio meccanismo, ripeterlo ed automatizzarlo: se poi non è proprio perfetto, beh si potrà piano piano correggere (io per esempio faccio la rincorsa da mancino e proprio non riesco a cambiarla…).