Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

08/06/11

Una proposta per migliorare


Pagnano 2011 ha evidenziato che:

(a) gli All Stars Volley non hanno mediamente la forza fisica ed il livello tecnico dei giocatori delle squadre appositamente costituite per affrontare il torneo

(b) gli All Stars Volley sono agonisticamente meno competitivi anche rispetto alle formazioni che si presentano al torneo con giocatori di simile livello fisico e tecnico.

Per quanto riguarda il punto (a) possiamo fare poco. Pallavolisti di medio/discreto livello di 20/25 anni o pallavolisti a suo tempo già tesserati, singolarmente avranno spesso la meglio su semplici amatori.

Per quanto riguarda il punto (b) possiamo invece fare molto.

POSSIAMO ALLENARE LA NOSTRA TESTA A VIVERE LE SITUAZIONI AGONISTICHE E ALLENARE I GIOCATORI A COMPORTARSI COME SQUADRA.

Se vogliamo migliorare non possiamo non cambiare nulla.

Se vogliamo migliorare non possiamo far finta di niente.

La mia proposta per gli allenamenti a venire è questa.

La prima parte del lunedì sera sarà dedicata al riscaldamento e al ripasso dei fondamentali, sarà gestita come sempre da Patrice. Sarà questa prima ora ad essere eventualmente decurtata in caso di briefing, comunicazioni, festeggiamenti, accadimenti vari.

La seconda ora, scrupolosamente un’ora intera e mai un minuto di meno, sarà dedicata a partite vere al 25. In queste partite ci saranno due squadre differenti, con due roster diversi e Patrice giocherà, se vuole, e farà parte di una sola di esse. Anche la squadra senza il coach troverà in essa la forza di organizzarsi in campo e di organizzare i cambi con la cura di far giocare tutti i componenti con lo stesso minutaggio ma con l’obiettivo di arrivare per prima al 25. Entrambe le squadre, anche se diverse ogni sera, giocheranno col desiderio di vincere. Così facendo I GIOCATORI ALLENERANNO LA LORO TESTA A VIVERE LE SITUAZIONI AGONISTICHE E A COMPORTARSI COME SQUADRA. A Patrice spetterà il compito di suddividere i giocatori in due roster e magari, qualche volta, per migliorare la capacità di adattamento e la grinta di ciascuno di noi, potrà creare squadre non sempre perfettamente equivalenti.

Vi prego di accettare questa mia proposta, magari di criticarla o perfezionarla ma comunque vi prego di proporre qualcosa che abbia l’obiettivo di ALLENARE LE NOSTRE TESTE A VIVERE LE SITUAZIONI AGONISTICHE E ALLENARE I GIOCATORI A COMPORTARSI COME SQUADRA.

18 commenti:

11 Rocco ha detto...

Trovo la proposta molto interessante! Credo che MA PERO` Dav abbia anticipato il nostro mitico coach!
L'obiettivo del coach quest'anno era dare l'imprinting a noi ultra30enni per imparare e riprodurre i movimenti giusti e per meccanizzarli/automatizzarli in maniera ripetuta; il passo successivo e` quello di "esperire", cioe` fare esperienza, farsi le ossa, ricevere e dare le bastonate...

12 luca ha detto...

caro Dav, cari AllS,

credo ke Pat sappia già tutto ciò. la sua priorità iniziale di qst'anno era di farci apprendere i fondamentali. io penso (ma correggimi pure Pat se sbaglio..) che la sua scaletta x noi sia la seguente:
- i fondamentali (cioè la tecnica)
- schemi, visione di gioco, ecc... (cioè la tattica)
- l'unione delle 2 cose precedenti, in partite di ogni tipo (amichevoli/tornei/ecc...)

credo che x l'anno a venire Pat ci farà fare nella 1^ ora un richiamo dei fondamentali (qlli li dobbiamo sapere come il Padre Nostro) e nella 2^ una disamina della tattica in tutte le sue sfaccettature. tutto ciò x me è OBBLIGATORIO se si vuole davvero migliorare.
senza fare nessuno dei 2 stepS suddetti resteremmo dei semplici amatori, nemmeno in grado di ricevere-alzare-attaccare decentemente. fermandoci al 1° e tralasciando il 2° resteremmo dei dilettanti che ripetono a memoria ricezione/alzata(in banda al 90%....mezza al 9.9%....veloce allo 0.1%, solo con Cri e pochi altri)/attacco. se si vuole Giocare con la G maiuscola a pallavolo si deve cominciare a masticare schemi e visione di gioco, e credo ke sia qllo ke Pat (e spero anche Cri) ci vogliano insegnare il prox anno.
non potrei chiedere Maestri migliori: Pat che la visione di gioco ce l'ha nel sangue (è un signor palleggiatore....) e Cri ("mister-6-punti-di-fila", che ha 1 sacco di esperienza). io qndo parlano loro 2 sono felice come 1 bambino. qndo gioco al loro fianco mi sento in serie A. anche lunedì scorso nell'amichevole post-pagnano vs i gatti, Cri è stato mitico: continuava a dare consigli a tutti su tutte le palle.
io la vedo così e spero davvero di non sbagliarmi. chiedo a Pat e/o a Cri di correggermi pure se ho sbagliato a interpetare qlla ke secondo me sarebbe 1 pianificazione sensata e ragionata.
x concludere chiedo in sintesi a te Dav e a tutti gli AllS di pazientare, di non voler tutto subito. la testa verrà strada facendo, insieme alla tecnica e alla tattica.
io mi fido del mio Coach e del mio Vice-coach, e vorrei ke qsto sia 1 sentimento di tutti.

12Luca

14 Sara ha detto...

MI rifaccio a quello che ha scirtto Max nella mail (preferisco però mettere il mio piccolo parere sul blog) ha espresso quello che ho pensato anche io... è Pat il coach, quindi la decisione finale su come portare avanti gli allenamenti spetta comunque a lui, però così come abbiamo fatto nella "riunione" di qualche mese fa per palestra, magliette, ecc, sarebbe bello poter mettere sul piatto le idee che ci vengono (tipo quella espressa da Davide nel blog o quelle di Luca nel suo commento) e confrontarci con Pat prima dell'inizio della prossima stagione (e anche con Cri, a mio parere)....

Ciao a tutti! ;)
S

24 Claudia ha detto...

Io dissento TOTALMENTE su questo punto:

"... e Patrice giocherà, se vuole, e farà parte di una sola di esse"...

Come di una sola di esse... Non riesce a giocare contemporaneamente in due squadre?

Ma guarda un po' 'sti francesi!

;-D

8 Massimo ha detto...

Sono completamente d’accordo con te che il problema della “testa” vada affrontato in qualche modo (vedi anche il mio commento al post precedente), ma non sono convinto dal metodo che proponi.

E inoltre ricordiamoci bene che alla fine è il Coach che decide le strategie di allenamento.

Tanto per cominciare, io credo che gli AllS dovranno ancora lavorare molto sulla tecnica (alzate, attacco, muro, difese…) e sulla tattica (schemi, situazioni di gioco…) e una sola ora per riscaldamento, esercizi fisici, esercizi tecnici e situazioni tattiche è troppo poco. Pensa che sia io che Fabi siamo dell’idea che sarebbe necessario giocare meno e allenarsi di più sulla tecnica e, cosa che facciamo ancora poco, sulla tattica (per esempio con simulazioni di gioco ripetitive: 1 squadra attacca e l’altra difende, attacchi con alzate obbligate chiamate dal Coach, schemi di difesa e di attacco…).

Poi, a mio avviso non è il “giocare di più” che ci farà automaticamente migliorare la capacità di concentrazione e stimolerà la nostra predisposizione all’agonismo. Anzi… chi prende il gioco come un momento tranquillo per divertirsi continuerà sulla stessa strada. Bisogna imparare a mantenere l’impegno alto e costante, sempre e comunque, in tutte le fasi dell’allenamento come nelle partite, solo questo ci farà veramente progredire.
Se bastasse giocare per imparare ad affrontare una partita al corso dell’Arci sarebbero tutti mostri di agonismo…

Per finire, vedo veramente difficile la tua idea di squadre auto-gestite… Ci vuole una figura di riferimento; già facciamo fatica ad accettare i giudizi del Coach, per non parlare poi dei consigli dei compagni.

11 Rocco ha detto...

Max, permettimi di dissentire parzialmente... se avessimo voluto/potuto fare gli atleti agonistici, ci saremmo iscritti per proseguire l'attivita` con qualche squadra di professione; noi siamo degli appassionati di pallavolo che desiderano coltivare l'interesse verso questo sport, per cui e` fondamentale, secondo il mio modesto parere, che recuperiamo lo spririto di gruppo (senza ink@zz@ture interne e rimbrottamenti) e il senso di divertimento... e come ogni hobby che si rispetti deve essere da ognuno di noi coltivato, curato, accudito e fatto crescere... cosi` potremo affrontatre la "questione psicologica" e ritrovare il piacere di migliorare (e si spera mai piu` la piva di non essere all'altezza)

8 Massimo ha detto...

Rocco, non fraintendermi. So benissimo che non siamo professionisti del volley! Ma il volley è uno dei miei hobby ed il mio sport preferito e, come in tutte le cose che faccio, ci metto il cuore e cerco di metterci la testa (impegno, concentrazione, voglia).
Io magari esagero i toni, ma è per cercare di far passare a tutti il messaggio… mi fa male sentire dire da qualcuno di noi “a me il volley non piace” oppure “il sacro fuoco del volley? Bisognerebbe avercelo…”

Sono perfettamente d'accordo con te: dobbiamo recuperare il senso di divertimento e come dici benissimo questo recupero potrà avvenire dopo il recupero dell’orgoglio di appartenenza alla squadra e, aggiungo, della voglia di migliorarsi e di impegnarsi… Al Bruno qualcuno si è divertito?

24 Claudia ha detto...

PENSIERO DI CLAUDIA PARTE 1 (mi tocca spezzarlo in due)

Quoto Rocco per aver espresso in 5 righe quello che è esattamente anche il mio pensiero.

Senza dissentire con nessuno ma semplicemente esponendo come mia abitudine il mio pensiero, vi scrivo qui alcune mie considerazioni e riflessioni. Ve ne avrei parlato a voce, ma con tutte le cose di cui avremo da discutere nei prossimi giorni ho deciso di lasciarne traccia qui.

Quello che ci manca in campo oggi è il sorriso!

E' proprio così ragazzi, vi/ci ho osservato negli ultimi allenamenti e negli ultimi incontri. Non sorridiamo più. Entriamo in campo come per fare un dovere e non un piacere. Questo è quello che secondo me è cambiato. Ed è questo IN PRIMIS che fa la differenza.
Il problema è soprattutto di TESTA. L’abbiamo appurato.
Perché la testa è troppo piena, quando entriamo in campo la dobbiamo ALLEGGERIRE.

Attenzione! Sorridere, divertirci non vuol dire non prendere seriamente una partita. Vuol dire rilassarsi ed entrare in campo con l’unico scopo di FARE BENE, CONCENTRATI fare QUELLO CHE SAPPIAMO FARE, fidarci dei nostri 5 COMPAGNI DI SQUADRA… che sono in campo CON noi.

Lo scopo che aveva questo corso era quello di migliorare tutti e tutti insieme.
L’obiettivo è stato raggiunto.

Non solo, siamo migliorati tutti ma è diminuito il divario tra chi era più bravo e chi meno bravo.

Io non voglio assolutamente entrare nel merito dell’allenamento che verrà perché come ho già detto via mail, a mio avviso, questa discussione è un anticipazione di un discorso che sarebbe stato affrontato da qui a breve dal coach, ma comunque ben venga.

Quello che invece vorrei per l’anno prossimo è non sentir parlare più di ‘migliori’ e per una semplice, unica e reale ragione. I migliori non esistono! Perché l’elemento testa influisce su tutti indifferentemente e a Pagnano ne è stata una prova...

24 Claudia ha detto...

PENSIERO DI CLAUDIA PARTE 2

Breve cronistoria per chi non c’era:
Pat ha lasciato le istruzioni per squadra 1 | squadra 2 | Squadra 3 (la formazione ‘+’ per affrontare meglio x i momenti di crisi)

Accade che:
Squadra 1 gioca i primi 2 set contro Gatti di marmo (0-2)
Squadra 2 gioca i 2 set contro Monkey’s team (1-1) e vince un set (l’unico del torneo)
Si decide di mettere in campo squadra 3 (quella che abbiamo definito ‘migliore’ per i momenti di crisi)
La si mette in campo dopo una vittoria e la stessa verrà riproposta in più partite consecutive.

Non so esattamente per quante partite ma voglio arrivare al punto che più mi preme facendo l’esempio su di me perché chiaramente è l’esempio reale che posso portare.

Eravamo in 3 alzatori al torneo.
Io ho giocato 3 set su 10
Laura ha giocato 7 set su 10
Luca ha giocato 10 set su 10

Piccolo flash back: quando ho iniziato a organizzare amichevoli e tornei io l’ho fatto perché volevo giocare, giocare e giocare.
Dopo un anno intenso di allenamento in cui mi sono impegnata davvero tanto e ci ho messo tutta me stessa in campo quando io mi iscrivo al torneo (che sia Pagnano o Cavolano) voglio giocare come e quanto gli altri perché voglio avere la possibilità di mettere in pratica tutto quello che ho imparato e fare esperienza, come tutti.
SE SONO IN CRISI O STO FACENDO MALE è giusto che io esca non solo che non entri, ma se sono in linea con il resto della squadra voglio avere le stesse possibilità degli altri.

Io non ho capito la politica “Luca gioca sempre – Chiara P gioca sempre (dato che si era infortunata Sara)” non per l’equilibrio discorso uomo / donna visto che di centrali uomini ce n’erano e di alzatrici donne per fare il cambio ce n’erano.
Con questo non voglio davvero entrare nel merito della gestione delle squadre voglio solo ribadire che per come era stato strutturato all’inizio il corso, la politica doveva essere diversa.
Ripeto, qui sottopongo il mio caso che è evidente, ma l’esperienza e lo stress dei tornei è giusto che lo viviamo tutti in egual misura altrimenti chi è già più portato a sostenerlo progredirà e chi ha più difficoltà arrancherà. Ora sto esagerando con i termini… ma spero che abbiate capito cosa intendo.
In vista di nuovi tornei ci tenevo a fare questa considerazione.

24 Claudia ha detto...

PENSIERO DI CLAUDIA PARTE 3

Per tornare invece al gioco di squadra.

E’ altresì gioco di squadra pensare ai nostri compagni che non hanno vissuto le nostre esperienze e magari le avrebbero volute vivere ma, o non c’era posto, o non si sono sentiti all’altezza per farlo.
E lo so a leggere sembra una castroneria ma a Pagnano è andata proprio così.
E noi il lunedì dopo il torneo, quando ci siamo riuniti con i nostri compagni, quelli che per un motivo o per un altro non hanno partecipato al torneo (con loro rammarico credetemi) cosa gli abbiamo riservato?
Un ‘amichevole con i Gatti senza chiamarli in causa ne avvisarli.
C’è stato quindi chi si è fatto chilometri per venire a Sulbiate con l’intento di giocare, giocare e giocare e invece ha giocato solo un set.

Noi eravamo in 13, il coach aveva lasciato indicazioni di giocare, giocare…. TUTTI !
E avremmo giocato assai tra di noi.
Qlc sul grido, avvisato dell’amichevole, aveva ipotizzato di giocare insieme, di mischiare le squadre.
Ma così non è stato.
4 set al 25. 4 giocate dai Gatti che erano in 5 + Ornella. 4 giocate dagli all turnandosi in 13.

Questo non vuole essere un monito per chi ‘ha preso in mano’ la cosa o assecondato la richiesta altrui.
Quello che è stato è stato e pazienza, ma è un precedente che, a mio avviso, non si deve ripetere più.

Allora vediamo di non perderci per strada e di ritrovare quello spirito che io ho visto un giorno e per il quale mi sono data tanto da fare per costruire ciò che obiettivamente vedo un po’ sfuggire…

Spunti per nuove riflessioni direi che ce ne sono tanti.

Mi congedo.

Il vostro General Manager un po’ deluso.


P.S. Per rispondere a Max.
Negli ultimi due tornei solo due cose mi hanno infastidito parecchio:
Al Bruno vedere te che te ne vai incazzato
A Pagnano sentire Cris che dice “ Io non so come fa Patrice a stare calmo, io vi lancerei le cose in campo”.

Come ripetete sempre, ognuno di noi ha i suoi problemi, sempre! ciclicamente, di maggiore, minore intensità e fortunatamente ad intervalli. Non siamo in questa squadra per aggiungere problemi a quelli che già abbiamo nel quotidiano, siamo in questa squadra per superarli, giocando e anche supportandoci a vicenda perché in questa squadra abbiamo trovato dei veri amici e anche più… (ogni riferimento è puramente casuale ;-D)

8 Massimo ha detto...

@Claudia: è vero sei un po’ strega e soprattutto sei l’antenna (o il parafulmine a seconda dei casi) della squadra, in grado di captare e amplificare gli umori e i rumori…

TI QUOTO AL 100%. Lo abbiamo in qualche modo scritto Rocco ed io, lo hai ribadito e sottolineato tu: dobbiamo riappropriarci del nostro spirito di squadra, della voglia di allenarci e giocare assieme… solo così ritornerà naturalmente il sorriso e il divertimento. Ho già scritto anche questo: sorrisi e grinta e non facce da mucca…

Per quanto riguarda la gestione delle squadre a Pagnano ti può rispondere solo il Coach del torneo: aggiungo solo che anche Fabi ha giocato solo 2 set su 10 e anche lei come te c’è rimasta male…

Per quanto riguarda l’amichevole coi Gatti anche io non ho capito e condiviso il metodo; io ci ho provato a proporre le squadre miste (avete visto che ho fatto il riscaldamento dalla parte dei Gatti, così come Adelio dalla parte degli AllS?), ma sono stato zittito…

Per quanto riguarda il Bruno: ero arrabbiato, conoscete il mio carattere… e ho preferito andare per non dire cose che potevano essere fraintese (come a volte è già successo). Ma la mia rabbia veniva proprio dalla delusione di non vedere più la nostra SQUADRA in campo…

11 Rocco ha detto...

pienamente in linea con il claudia-pensiero!

@cla: hai visto sono riuscito a sintetizzare ancora di piu`... in una riga! :-D

Anonimo ha detto...

da Max "Poi, a mio avviso non è il “giocare di più” che ci farà automaticamente migliorare la capacità di concentrazione e stimolerà la nostra predisposizione all’agonismo. Anzi… chi prende il gioco come un momento tranquillo per divertirsi continuerà sulla stessa strada"
forse e' proprio questo il punto, se negli All Stars c'e' ancora posto per chi vuole semplicemente giocare e divertirsi, e cio' non vuol dire di certo non impegnarsi, ma sentirsi magari piu' gratificati con una partita persa, ma giocata in sintonia coi compagni di squadra divertendosi, che con una vinta ma con mille incazzature. Io ad esempio non mi sento una fallita se perdo ma sento di aver dato il mio massimo, l'agonismo non ha mai fatto parte del mio carattere e vi confesso che di questo non me ne dispiaccio affatto.
Stabiliamo questo e prendiamo il coraggio di dire se gli All Stars non sono piu' una squadra per tutti noi, ognuno poi decidera' che fare.
per il resto io concordo IN TUTTO con le parole di Claudia, non poteva esprimere meglio quello che penso
Sonia

77 Ale Ce ha detto...

Ciao a tutti!
Io concordo al 100% con ciò che dicono Max e Claudia...cercherò di esprimere il mio pensiero con la metafora dello studio,ovvero il campo che per ora conosco meglio!
E' proprio come all'università: al primo anno sei completamente spaesato,quello che hai imparato al liceo sembra che non serva a nulla,non sai come affrontare lo studio di mattonazzi da 700 pagine né tantomeno come preparare l'esame e te la fai sotto dall'ansia.
Già al secondo anno il metodo si affina: si studia meglio,si trovano i propri spazi e tempi,si sa cosa il prof voglia,ci si fa più furbi,il rapporto coi compagni di corso è complice.
Negli anni successivi tutto è più facile,il metodo (tecnica) è vincente,la preparazione per l'esame e la furbizia (tattica) è decisamente migliore,la prestazione stessa (gioco) è più che soddisfacente,senza ansia: c'è la voglia di fare bene ma senza diventare isterici per questo(il famoso sorriso di cui parla Claudia).
Quindi,ragazzi,secondo me non dobbiamo avere fretta: non dimenticate che è solo il primo anno che giochiamo insieme,e già i miglioramenti sono stati spettacolari: non andiamo in ansia da prestazione,tutto verrà con il perfezionarsi della tecnica (che è imprescindibile,soprattutto visto che non siamo più dei pischelli e ci mettiamo il quintuplo del tempo,se non di più,ad automatizzare un movimento),la messa a punto della tattica e conseguentemente della fluidità del gioco.
Quindi a mio avviso anche l'anno prossimo l'aspetto più importante sarà la tecnica,poiché è la base di tutto.Ottenuta quella,e cominciando a vedere le soluzioni tattiche migliori,che ci renderanno furbi come nelle squadre "mature",che giocano da tanto tempo insieme(vedi Gatti).
Tutto il resto verrà di conseguenza...we'll shine like stars.

Anonimo ha detto...

Ciao stelle!
Partendo dal presupposto che ho letto tutti i vostri commenti in diversi momenti e giornate e probabilmente mi perderò via qualcosa di già detto e ripetuto provo a dire la mia sulla base di tutto quello che è emerso.
Sono felice che Davide abbia creato un post di qsto tipo per il semplice fatto che ha scatenato talmente tante questioni a catena su cui discutere che possiamo renderci conto di quanto ci sia forse il bisogno di fermarci un momento per riflettere su come ognuno di noi percepisce questa squadra, questo gioco e su come eravamo e siamo diventati. Quoto al 100% Luca, Rocco, Claudia e Ale Ce...per tutto quello che hanno detto.
1 anno fa eravamo una squadra nel vero senso della parola:nonostante le difficoltà tecniche e di base per molti giocatori emergeva uno spirito di squadra ci ha condotti a vincere il torneo del Bruno e a giocare bene anche a Pagnano. Perchè abbiamo sempre creduto in noi e in tutti i membri della squadra e abbiamo preso le partite con un atteggiamento consapevole del fatto che giocavamo insieme da poco, che eravamo tecnicamente inferiori alle altre squadre ma NETTAMENTE superiori da una complicità che andava oltre il giocare insieme e che da sempre per me ha reso unici gli ALL STARS!!Ed ora eccoci qui: un anno di allenamento con un coach che è riuscito a fare miracoli: credo che ognuno di noi sia nettamente migliorato da un punto di vista tecnico e tattico e lo abbia fatto impegnandosi al massimo delle sue capacità. L'automatismo dei movimenti per qlno è ancora lontano (e ovviamente mi inserisco in quel gruppo di persone che è partito quasi da zero e per stare al passo con il resto della squadra si è dovuto sforzare il triplo)ma ora è qualcosa di potenziamente raggiungibile che se penso ad un anno fa dico, ma come abbiamo fatto? Da qsto punto di vista siamo davvero cresciuti ma ci siamo persi dal punto di vista della sinergia e complicità dentro il campo!! Tutti i miglioramenti che abbiamo fatto avrebbero dovuto renderci completi, affiancando allo spirito di squadra tutta la tecnica che ci mancava...e invece? Ha ragione chi ha detto che anche qndo vinciamo non sorridiamo!!Le incazzature sugli errori commessi hanno sempre la meglio e non ci godiamo nemmeno un attimo degli sforzi di un anno di fatiche!Oltre al fatto che stiamo anche perdendo il dinamismo dei movimenti all'interno del campo,forse per il poco tempo inevitabilmente dedicato al gioco durante l'anno...
Va bene pretendere sempre il massimo e non accontentarsi mai ma DOBBIAMO anche vedere cosa di bello è stato fatto in tutti qsti mesi perchè concentrandoci solo sugli aspetti negativi (che in qualsiasi contesto rimangono sempre più impressi di quelli positivi)rischieremo di rimanere dei PERENNI INSODDISFATTI alla ricerca di una perfezione che non raggiungeremo mai, non solo perchè non esiste ma perchè è oltre le possibilità che abbiamo nel momento in cui la ricerchiamo e quindi diventa qlsa di irraggiungibile verso cui tendiamo con FRUSTRAZIONE.
Detto qsto mi permetto di raggiungere una cosa spernado di non scatenare reazioni contrastanti e negative: io penso che l'unico nostro coach sia Patrice e che vogliamo che continui a volersi sbattere per seguire una squadra così difficile da gestire perchè così eterogenea al suo interno, dobbiamo rispettare e condividere con fiducia ogni sua scelta. Cristiano è certamente una figura importante per la nostra squadra e riesce e forse complementare a Patrice: hanno un modo di approcciarsi all'allenamento completamente diverso!Ecco, non vorrei che qsta diversità a colte "confonda" la squadra o vada a scontrarsi con il modo di percepire il gioco e l'allenamento...ma qsto è solo un mio pensiero...
A domani!!!

8 Massimo ha detto...

Sonia, premetto che quello che scrivo è quello che sento e che penso io personalmente, come uno del gruppo All Stars, uno che non ha nessun titolo o ruolo particolare e non ho nessuna pretesa che sia condiviso o accettato da tutti. Ed è quello che scrivo e che dico da sempre, da quando mi conoscete… Per me il volley è così: divertimento ma anche impegno.

Poi non mi pare che fra tutti diciamo cose molto diverse. Con parole e con toni differenti certo ma infine diciamo tutti che quello che ci manca è lo spirito di squadra, la coesione, il piacere di giocare assieme divertendoci e dando il massimo.
Tu dici “non mi sento una fallita se perdo ma sento di aver dato il mio massimo”; io ripeto spesso (Fabi e altre persone ne possono essere testimoni) “Non è importante vincere, è importante essere convinti di aver giocato al massimo possibile”.

Lo hai detto tu e io lo ribadisco: gli All Stars devono essere una squadra di persone che giocano insieme per divertirsi, con impegno e concentrazione.
Lo hanno detto Rocco, Claudia, AleCe e Giulia e io lo ribadisco: rivogliamo lo spirito AllS!!

16 Francy ha detto...

Ciao AllS,

finalmente sono riuscita a leggere con calma il post di Davide con i relativi commenti. Quello che condivido totalmente, perchè rispecchia moltissimo le mie sensazioni, è di sicuro il pensiero di Claudia.
Quoto pienamente la parte relativa al torneo di Pagnano, in cui vi ho osservati dall’esterno e in cui ho potuto per la prima volta filtrare il gioco della nostra squadra priva dal coinvolgimento emotivo della prestazione personale. A questo proposito è verissimo anche quello che scrive Giulia; l’anno scorso, con un livello di gioco inferiore, siamo riusciti a far meglio, basti pensare alla storica partita contro gli Scoppiati…quello che mancava quest’anno era l’affiatamento che in gruppo come il nostro non dovrebbe mai perdersi.
Questo si riallaccia anche al commento num. 3 di Cla, riguardo all’allenamento o amichevole o non so cosa di lunedì scorso; è inevitabile rimanerci male quando, in una serata in cui non c’è in gioco nessun trofeo, ci si senta esclusi per la maggior parte del tempo (soprattutto quando, strano ma vero, eravamo ufficialmente solo in 4 bande….)
Di sicuro ora che Pat è rientrato avremo modo di discutere di tutto ciò, anche per tirare le somme di questo nostro primo anno di allenamenti.
Un abbraccio
Francy

5 szeb ha detto...

Scusate l'intrusione ma vorrei anch'io lasciare un commento,visto la foto di Pagnano,dove ho visto un episodio sconcertante,primo punto della prima partita con i gatti,battuta,ricezione pessima,incomprensione tra alzatore e giocatore,palla a terra,urlaccio!! e no non ci siamo,si deve giocare sereni enon con la paura di sbagliare,gli errori ed anche le"cagate" fanno parte del gioco(anche i professionisti le fanno)quindi visto che vi conoscete bene sapete pregi e difetti di tutti è inutile giocare con l'incazzo,ma con serenità,non fate uscire il lato oscuro nella squadra perchè poi non si torna indietro!!
Ciao.
Szeb