Pensieri Profondi

PENSIERI PROFONDI
«Ho controllato molto approfonditamente e questa è sicuramente la risposta. Ad essere sinceri, penso che il problema sia che voi non abbiate mai saputo veramente qual è la domanda». (Pensiero Profondo)

10/12/10

Gloria victis!!

Il 9 dicembre 2010 si è svolta, presso la palestra del liceo Frisi di Monza, la partita amichevole Monza Frisi contro All Stars, conclusasi 3 a 1 per la squadra monzese.
Piccola cronaca
La palestra è proprio come ce la ricordavamo: piccola, scura (il colore dominante è il grigio topo...Gigio), campo scivoloso e soffitto bassissimo, il peggio per giocare a pallavolo.
Il 1° set è vinto bene dagli All Stars che ricevono bene, attaccano discretamente e fanno pochi errori, a differenza degli avversari che sbagliano molto. 25 a 20 facile.
Il 2° set è stato esattamente il contrario: gli All Stars sbagliano tutto lo sbagliabile, si deconcentrano e buttano via il set senza provarci. 19 a 25 brutto, brutto, brutto.
Il 3° set è combattutissimo. Gli All Stars partono bene, sbagliando molto poco, ricevendo e difendendo bene, si portano 18 a 12, ma poi hanno un calo e vengono raggiunti. Si continua punto a punto fino al 26 a 28 finale, frutto di alcuni errori banali nel momento topico.
Il 4° set è forse il più tirato e combattuto. Monza all'inizio è in vantaggio, ma gli All Stars si fanno sotto intorno a metà set. Si prosegue veramente punto a punto nuovamente fino al 26 a 28. Peccato!
Piccola analisi tecnica
Partita caratterizzata da scambi lunghi, dovuti ad attacchi a volte non precisi e a buone difese. Noi All Stars abbiamo ricevuto meno bene rispetto alla partita contro i Gatti (ma bisogna dire che un paio di loro giocatori avevano un bel servizio, vario ed imprevedibile) e abbiamo concesso troppi errori banali e non provocati.
I punti forti degli All Stars sono stati come al solito la coesione di squadra e la difesa, con alcuni momenti a muro veramente devastanti: 7-8 muri vincenti con alcune murate memorabili di Chiara e Sara sul centrale monzese che le superava di 2 spanne abbondanti!
Il punto debole a mio avviso è stato, come nella partita contro i Gatti, l'attacco, poco incisivo e discontinuo, sia per alzate a volte poco precise, sia per attacchi fuori tempo e poco decisi. In questa partita si è visto ancora di più perché, visti gli scambi lunghi, abbiamo avuto ancora più occasioni di attacco, purtroppo poco sfruttate.
Ma come già detto, l'allenamento specifico di questa fase di gioco deve ancora cominciare: il potenziale c'è e i margini di miglioramento sono ampi! Sotto All Stars è tutto nella nostra volontà, nella nostra voglia, nella nostra testa!!
Vorrei infine sottolineare che anche questa partita è stata giocata in "inferiorità fisica", con meno centimetri e peso rispetto agli avversari, che però, grazie alla grinta delle nostre All Girls, non si sono sentiti e visti molto.
Piccola analisi psicologica
La nostra esperta nel campo è Giulia (mi piacerebbe la tua opinione in merito... xD), ma ho pensato un poco all'aspetto psicologico del nostro approccio alla gara e vorrei condividere con voi alcuni spunti di riflessone.
  1. Le difficoltà in attacco si amplificano in partita rispetto all'allenamento. A mi avviso ciò è dovuto al fatto che in partita pensiamo troppo a quello che dobbiamo fare, non effettuiamo in maniera automatica il corretto movimento (l'alzata o l'attacco) ma ci pensiamo su. Quando eseguiamo movimenti più istintivi e rapidi come il muro e la difesa, dove non si ha il tempo materiale per pensare, siamo più efficaci perché più automatici ed istintivi. L'allenamento e la ripetizione dei movimenti ci dovrà portare all'automatismo, che ci permetterà di arrivare sul pallone al tempo giusto quasi inconsciamente, per poi usare la testa solo al momento del colpo, per scegliere la traiettoria vincente.
  2. Non abbiamo il Killer Instinct!! Quando un avversario è in difficoltà và "finito" (sportivamente parlando... xD); se si scopre un punto debole dell'avversario, bisogna essere cinici e "bastardi" e colpire proprio in quel punto. I giocatori di Monza, nel 3° e 4° set, ci hanno dato una lezione di questo: quando un nostro giocatore era in difficoltà in ricezione, tutte le battute andavano regolarmente su di lui; quando un lato della nostra prima linea era debole a muro, gli attacchi venivano sferrati principalmente verso quella zona. E poi negli ultimi punti del set, quando è importante essere decisi e risoluti per andare a conquistare la vittoria, siamo quasi timidi, aspettiamo l'errore dell'avversario invece del punto diretto, abbiamo il cosiddetto "braccino", la paura di sbagliare.
  3. Come dice Patrice, dobbiamo imparare a "svuotare la testa". Ogni punto è indipendente da quello che lo ha preceduto e da quello che lo seguirà. Dopo un brutto errore, così come dopo una bella giocata, dobbiamo riuscire a "dimenticare" il punto e ricominciare da zero, svuotando la mente da pensieri negativi o troppo positivi.
Ancora una volta FORZA ALL STARS, E' CON LA VOLONTA' CHE SI MIGLIORA!!
Un ringraziameno finale a Simone che si è prestato ad arbitare la partita, cavandosela in maniera egregia.

6 commenti:

Arbitro ha detto...

Dal punto di vista tecnico ho già sottolineato, sul grido, sia l'impegno e la voglia di vincere dimostrate dai numerosi tuffi per non fare cadere la palla, sia la ricezione di qualità media e alcune battute sbagliate malamente. Comunque nel complesso la partita è stata buona, al di là della sconfitta.
Dal punto di vista psicologico sarebbe meglio che i giocatori durante la settimana ripercorressero a mente i vari movimenti che si trovano a fare in partita, oltre al continuo esercitarsi durante l'allenamento.
Prima ancora del killer instinct, bisogna avere visione di gioco, anche di chi sta nel campo avverario. Esempio: nella prima azione avete ricevuto bene, Luca palleggia un mezzo primo tempo a ChiaraP che viene murata dal ragazzo alto almeno 193cm. Se Luca avesse guardato meglio, palleggiava lungo per Fabiana che si trovava 1vs1 con una donna (forse la palleggiatrice)...
E Monza, infatti, ha avuto visione di gioco, battendo sul ricevitore al momento più in difficoltà.
Il killer instinc, invece, riguarda gli ultimi punti del set. Questo, purtroppo, vi manca. E, sempre purtroppo, lo si impara con l'esprienza, giocando + partite possibili. Adesso (quasi) sempre perdete il punto decisivo non perchè gli altri sono più forti ma perchè siete "inesperti" di situazioni finali del set, per cui la tensione della gara e, ancor più, dell'ultimo punto, prende piede a discapito della trance agonistica con cui giocate i set fino al 23° punto.
Secondo me bisogna resettare in caso di punto perso, ma portarsi dietro una piccola parte dell'esultanza per un punto vinto perchè aumenta ancora di più la fiducia nella squadra. L'entusiasmo può arrivare dove la tecnica non può raggiungerla.

Vi ringrazio per i complimenti, ho arbitrato con piacere e, per le prossime partite, se volete togliere l'incombenza a Max di arbitrare facendolo deconcentrare poichè gioca anche, e se avete piacere a richiedermelo, io sono disponibile.

14 Sara ha detto...

Tutto giusto Max&ArbitroSimo!
Io credo che questo tipo di concentrazione lo si acquisti anche facendo tante partite, perchè ci si abitua a "scontrarsi" con i finali di set o di partita, cosa che in allenamento non è possibile.. però è anche vero che bisogna entrare in campo con la mente svuotata (io è da un po' di allenamenti che sto cercando di farlo quando giochiamo e sento che in effetti funziona e migliora il mio approccio alle partite), come esistesse solo il "punto" che si sta cercando di fare in quel momento, non quello già passato o quello che dobbiamo ancora fare.. In questo caso direi che anche la mente va allenata in tal senso e magari ci vuole un po' di tempo.
Vedremo alle prossime sfide cosa succederà!

Grazie Max per il bel post!
Buon weekend a tutti!
S

12 luca ha detto...

bel post max, come sempre.
le mie risposte al riguardo del match e del post+commenti ad esso sono i seguenti, e riguardano prettamente la mia prestazione:

@pat&allS: durante la partita il coach mi ha spronato + volte ad essere reattivo e meno addormentato in certi frangenti. me ne rendevo conto anch'io durante il gioco che ogni tanto ero "perso nei miei pensieri". il motivo di ciò è del tutto mio e xsonale, ed è dovuto al fatto che sia giovedì (giorno della partita) che venerdì (giorno seguente) avevo in ballo delle cose ke mentalmente ti levano parecchie energie. tanto x dirvi io giovedì durante la giornata nn ho mai pensato minimamente al match, fino a pochi attimi prima di scendere in campo. tra l'altro nn ho dormito 1 mazza in entrambe le notti. ergo ho fatto ql che ho potuto, ma in certi attimi davvero la testa e il fisico erano totalmente vuoti (nn x chissà quali preoccupazioni, nulla di grave state tranquilli, solo che le energie tolte durante il giorno nn si ricaricano così facilmente). poi il "dovere di capitano" (!!) mi ha imposto di lasciare il + possibile fuori dal campo il tutto, ma nei momenti decisivi (mi riferisco ai punteggi nei finali di set), dove la tensione nervosa va dominata, nè il fisico nè la testa c'erano x sopportare cose tipo fare 1 battuta decisiva o stimare in 2/1000 di sec se una palla è fuori o meno. di ciò ovviamente chiedo scusa.

@arbitro/simo: grazie x l'appunto. ovviamente su questo devo ammettere che ero impegnato a combattere con la mia "stanchezza" di cui sopra, e del fatto che nn potevo spingere bene in banda x via del soffitto alto qnto qllo di casa mia....cmq grz ancora x il suggerimento

24 Claudia ha detto...

Anche io ringrazio Simone per la sua disponibilità e professionalità e Max per la sua massimizzazione della cronaca che vede sempre tutti concordi. Importante e valida anche la suddivisione dei due aspetti: tecnico/psicologico.

Per quanto riguarda la mia prestazione: Io, come sempre, non ho la capacità di autoanalizzarmi. Vi giuro che io quando entro in campo l'unica cosa che penso è: seguire la palla. Non avevo in mente nient'altro durante i due set giocati, eppure, soprattutto nel pirmo, ho fatto parecchi errori principalemente di ricezione. E quando gli errori si susseguono e io, dal campo non riesco a capire il perché, personalmente non mi basta un "svuota la testa". Per me, che faccio ancora una fatica bestiale ad avere la visione di gioco (soprattutto quello avversario), forse sarebbe più utile nei momenti di "tilt" essere chiamata fuori (ma non per andare a sedermi in panchina) ma seguire fianco a fianco del coach alcuni giripalla per "prendere la visione del gioco dall'esterno prendendo in prestito il suo 4° okkio". Non so se questa pratica si può applicare (anzi credo sia impossibile dato che Pat deve seguire la partita e quindi un gruppo di 6+6 e non un 1) ma vi giuro che mentirei se vi dicessi che giovedì non ero concentrata, poco convinta o che avevo la mente occupata da altro. Dopo un errore io mi impongo di non rifarlo più, ma la realtà e la volontà spesso non coincidono. Ecco perché per me sono preziosi i consigli del coach ma anche i vostri. Sara per esempio mi ha detto che si è accorta che prendevo male i bagher (di costa) e quindi la palla "svirgolava" via. Vi giuro anche che cerco di seguirli tutti ma a volte sono talmente tanti... E quindi quello che io mi chiedo, a fronte dei miglioramenti fatti fino ad oggi, perché a volte ricevo bene e a volte male? Può essere un discorso di concentrazione o mi ci vuole tanta, tanta pratica? E io sono fra quelli che giocano due volta alla settimana!!! ;-(

Per concluedere, non sono soddisfatta della mia prestazione di giovedì ma la cosa strana è che non lo ero neanche della prestazione contro i Gatti (quando invece il cach mi ha fatto i complimneti). Forse per me perdere significa non fare bene? Credo proprio che questo sia IL MIO LIMITE attuale che offusca la mia obiettività, forse averlo individuato è già un primo passo... confido nel vostro aiuto per superarlo!

I love All Stars
Il vostro Pierino Disastrino

8 Massimo ha detto...

@Claudia: io penso che sia un problema più che altro mentale.

Anche a me succede: a volte mi sembra quasi di dimenticare il giusto movimento da fare, di andare sul pallone in maniera sbagliata non perché non so cosa dovrei fare ma perché in quel momento semplicemente... non lo faccio.
Soprattutto in ricezione a me “fa bene”, mentre aspetto il servizio, abbozzare e/o visualizzare mentalmente il movimento da eseguire. E se sbaglio un movimento d’attacco, riprovo subito il movimento (anche solo nella testa) per imprimermi in mente il modo corretto di esecuzione.
Questo mi distrae dal pensare all’errore fatto e mi aiuta invece a concentrarmi sul punto successivo: la testa la svuoto focalizzando i pensieri sulla tecnica.

Mi fa anche molto bene avere un compagno che mi fa notare un errore, anche con una frase semplice (più sotto alla palla, più avanti con il corpo, polso rigido, braccia tese…), ma della comunicazione parleremo a breve e in maniera estensiva xD

Dietro tutto penso comunque che ci sia sempre la mancanza di automatismo: quando acquisisci realmente una tecnica, questa diventa istintiva, naturale. E quindi un qualcosa che non ha bisogno della testa, del pensiero cosciente, ma si sviluppa autonomamente, sempre e comunque.

11 Rocco ha detto...

Bravi Alls, per aver sedimentato l'analisi e la telecronaca (tele = a distanza... in questo caso temporale) della partita contro il Monza Frisi.

Anch'io aggiungo un'autocritica: sia in questa partita che in quella contro i Gatti di Marmo ho peccato particolarmente in attacco perché poco incisivo e poco sicuro rispetto all'alzata (che per altro mi ha quasi sempre dato il tempo di capire dove sarebbe caduta).
Inoltre aggiungo un mio errore di tattica: dopo che uno schiacciatore di banda avversario ha quasi sempre tirato sulla diagonale lunga, decido (occupando posto 5) di spostarmi a fondo campo andando ad aiutare il centrale arretrato... il risultato è stato che lo schiacciatore ha cambiato traiettoria piazzandola sui 3 metri...

Una nota positiva su tutto: ci sono alcuni momenti in partita che mi sembra di entrare in uno stato metafisico del mio corpo con 6 propagini e 24 arti e sono sicuro che se la palla non arriva nella mia zona di competenza, arriverà nella direzione di una delle mie propagini che si lanceranno a prenderla... è come se fuso nella squadra avessi coscienza dei suoi componenti, delle loro posizioni, dei loro movimenti e delle loro azioni, pronto a reagire per "simpatia", di riflesso alle azioni effettuate da un componente, perché ho fiducia nella squadra...
Abbiate fiducia anche voi nei compagni e siate responsabili... secondo me un'evoluzione che ci può aiutare, oltre lo svuotamento e la concentrazione, è l'unione/la coscienza/la consapevolezza di squadra (una sorta di panacea allstarsiana) che già abbiamo e che dobbiamo sviluppare, sentendo braccia e gambe di tutti i compagni come fossero mosse da e per ognuno di noi.

Per percepire questo stato di grazia come unico organismo, può essere utile far comunicare le 6 teste in campo con espressioni sintetiche, di modo che i 24 arti rispondano agli input cerebrali (durante le azioni: out, mia, uno, "nome", dietro, sotto, bassi, lunga, corta, ecc... ma anche dopo l'azione: dammela +lunga, +bassa, +alta, anticipa, correggi posizione e/o movimento, ecc...)

tutti_in_un_tutto